Un progetto di riconversione nel cuore di Sarajevo. La caserma "Maresciallo Tito" sarà trasformata in campus universitario. Un progetto impegnativo che molti si augurano possa dare avvio ad una riforma dell'intero sistema universitario del paese.
L'idea era nata ancor prima della guerra. La grande caserma "Maresciallo Tito", nel cuore di Sarajevo, sarà presto trasformata in campus universitario.
Il progetto è senza dubbio impegnativo e, affermano alcuni cittadini di Sarajevo, rischia di rivelarsi megalomane per una Bosnia in condizioni sicuramente non troppo floride. Ma certo non è impossibile.
Alcune delle strutture del centro militare hanno subito gravi danni durante la guerra ma gran parte di esse sono attualmente agibili. Oggi vengono utilizzate da enti ed organismi anche molto diversi tra loro: dai pensionati allo SFOR.
Il prgetto ha una grande rilevanza per il sistema educativo in BiH. Sono previsti, oltre agli edifici nei quali verranno situate molte delle Facoltà anche centri sportivi e centri culturali. E di spazio per realizzare tutto questo ve ne è decisamente molto: sono disponibili 230.000 metri quadrati dei quali 170.000 sono edificabili.
I costi si aggirerebbero attorno ai 200 milioni di dollari e si prevedono tre differenti fasi di sviluppo del progetto. Tutto dovrebbe concludersi tra dieci anni.
Si tratta quindi di un progetto a largo respiro. Molti sono i commenti favorevoli e vi sono molti che si augurano che, oltre alla costruzione materiale del campus, si possa arrivare ad una vera e profonda riforma del sistema educativo in BiH spesso ancora attanagliato dall'ideologia nazionalista e di certo non unitario. Quest'ultima è una delle esigenze più sentite nel paese: quella di avere finalmente un sistema integrato, soprattutto a livello universitario. Attualmente ciascuna nazionalità (serbi, croati, bosniaci) ha proprie università e sono limitate le interrelazioni tra queste vere e proprie strutture parallele (TVF1,14.04 e Oslobodjenje, 15.04.2001).