Lunedì 3 settembre è cominciato il nuovo anno scolastico per 7.000 allievi delle scuole obbligatorie e 3.200 studenti delle scuole superiori del distretto di Brcko, che per la prima volta dall'inizio della guerra seguiranno un programma comune.
La nuova legge relativa ai programmi scolastici era stata votata durante la seduta del Consiglio del Distretto lo scorso 27 giugno, ma non aveva ottenuto i necessari 3/5 dei voti. In quella sede i consiglieri musulmano-bosniaci e croato-bosniaci non avevano accettato l'emendamento presentato dai colleghi di etnia serba, che prevedeva per i genitori la possibilità di scegliere la lingua in cui i figli avrebbero seguito le lezioni, e quindi i 13 consiglieri serbo-bosniaci avevano votato contro. Henry Clarke - supervisore OHR per il Distretto di Brcko - aveva quindi deciso di imporre la legge discussa dal Consiglio, che lui stesso ha definito - come dichiarato per l'agenzia Onasa il 7 luglio scorso - "in linea con tutti gli emendamenti presentati in quella sede".
Non si era detta dello stesso parere Slobodan Ristic - Presidente della Commissione Consiliare per l'istruzione - dicendo che non si era mai visto, nella storia della pratica e della teoria pedagogica, l'utilizzo di un procedimento del genere. A questo proposito ha dichiarato che "fino ad oggi si è sempre data agli studenti la possibilità di concludere il corso di studi utilizzando il programma iniziale" e che "con il sistema di cambiamento imposto si creerà sicuramente il rischio di incorrere in sovrapposizioni di programma per alcuni, e dell'obbligo di totale annullamento di certe materie per altri" (Oslobodjenje, 7 luglio).
Il nuovo ordinamento prevede che il corpo insegnanti delle scuole superiori per le seconde, terze e quarte classi, rimanga invariato, mentre vengono cambiati tutti gli insegnanti e i programmi delle prime classi. Gli studenti ascolteranno le lezioni nella lingua di appartenenza di ciascun professore, deciso da Clarke per andare incontro alla richiesta fatta dai consiglieri serbo-bosniaci.
Nelle scuole elementari, oltre al completo rinnovo del corpo insegnante e del programma scolastico, viene cambiato anche la "veste nazionale" degli insegnamenti. Da quest'anno viene inoltre eliminato l'insegnamento della religione - contrariamente a quanto invece sta accadendo in Serbia - nelle aule non potranno essere esposti simboli nazionalisti o ritratti di "personaggi conosciuti", perché proibito dalla nuova legge.
In base alle parole dei direttori delle scuole, le prime ore di lezione tenute nelle 15 scuole obbligatorie e nelle 4 scuole superiori di Brcko si sono svolte senza alcun incidente. Ma un'ombra sulle scuole multietniche è stata gettata dai genitori degli studenti di etnia croata delle scuole superiori, che si sono rifiutati di mandarvi i propri figli. E solo alla seguente decisione, presa dai rappresentanti dell'ufficio distrettuale dell'Alto Rappresentante di concedere entro dieci giorni l'iscrizione di questi ragazzi alla scuola superiore del villaggio di Dubrave (a maggioranza croata), i genitori hanno accettato nel frattempo di far frequentare le scuole del centro città.(Oslobodjenje, 3 settembre).
Lunedì 3 settembre è cominciato il nuovo anno scolastico per 7.000 allievi delle scuole obbligatorie e 3.200 studenti delle scuole superiori del distretto di Brcko, che per la prima volta dall'inizio della guerra seguiranno un programma comune.
La nuova legge relativa ai programmi scolastici era stata votata durante la seduta del Consiglio del Distretto lo scorso 27 giugno, ma non aveva ottenuto i necessari 3/5 dei voti. In quella sede i consiglieri musulmano-bosniaci e croato-bosniaci non avevano accettato l'emendamento presentato dai colleghi di etnia serba, che prevedeva per i genitori la possibilità di scegliere la lingua in cui i figli avrebbero seguito le lezioni, e quindi i 13 consiglieri serbo-bosniaci avevano votato contro. Henry Clarke - supervisore OHR per il Distretto di Brcko - aveva quindi deciso di imporre la legge discussa dal Consiglio, che lui stesso ha definito - come dichiarato per l'agenzia Onasa il 7 luglio scorso - "in linea con tutti gli emendamenti presentati in quella sede".
Non si era detta dello stesso parere Slobodan Ristic - Presidente della Commissione Consiliare per l'istruzione - dicendo che non si era mai visto, nella storia della pratica e della teoria pedagogica, l'utilizzo di un procedimento del genere. A questo proposito ha dichiarato che "fino ad oggi si è sempre data agli studenti la possibilità di concludere il corso di studi utilizzando il programma iniziale" e che "con il sistema di cambiamento imposto si creerà sicuramente il rischio di incorrere in sovrapposizioni di programma per alcuni, e dell'obbligo di totale annullamento di certe materie per altri" (Oslobodjenje, 7 luglio).
Il nuovo ordinamento prevede che il corpo insegnanti delle scuole superiori per le seconde, terze e quarte classi, rimanga invariato, mentre vengono cambiati tutti gli insegnanti e i programmi delle prime classi. Gli studenti ascolteranno le lezioni nella lingua di appartenenza di ciascun professore, deciso da Clarke per andare incontro alla richiesta fatta dai consiglieri serbo-bosniaci.
Nelle scuole elementari, oltre al completo rinnovo del corpo insegnante e del programma scolastico, viene cambiato anche la "veste nazionale" degli insegnamenti. Da quest'anno viene inoltre eliminato l'insegnamento della religione - contrariamente a quanto invece sta accadendo in Serbia - nelle aule non potranno essere esposti simboli nazionalisti o ritratti di "personaggi conosciuti", perché proibito dalla nuova legge.
In base alle parole dei direttori delle scuole, le prime ore di lezione tenute nelle 15 scuole obbligatorie e nelle 4 scuole superiori di Brcko si sono svolte senza alcun incidente. Ma un'ombra sulle scuole multietniche è stata gettata dai genitori degli studenti di etnia croata delle scuole superiori, che si sono rifiutati di mandarvi i propri figli. E solo alla seguente decisione, presa dai rappresentanti dell'ufficio distrettuale dell'Alto Rappresentante di concedere entro dieci giorni l'iscrizione di questi ragazzi alla scuola superiore del villaggio di Dubrave (a maggioranza croata), i genitori hanno accettato nel frattempo di far frequentare le scuole del centro città.(Oslobodjenje, 3 settembre).