Voto favorevole dell'Assemblea parlamentare a favore dell'adesione della Bosnia Erzegovina. Ulteriore passo avanti nell'ottica dell'integrazione dei Balcani in Europa.
Martedì 22 gennaio l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa si è espressa con un voto favorevole per l'adesione della Bosnia Erzegovina all'organizzazione paneuropea. I deputati dei '43' (tutti gli stati euro-occidentali piu' 17 paesi postcomunisti e la Turchia) si sono pronunciati a larghissima maggioranza (105 'si', 1 'no' e 6 astensioni) in favore dell'ingresso di Sarajevo nel Consiglio d'Europa.
"Un voto a favore dell'ingresso della Bosnia Erzegovina nella nostra Organizzazione è un imperativo morale. E' un voto per promuovere i valori e la stabilità europea in tutto il contesto balcanico" ha dichiarato durante il dibattito in aula Laszlo Surjan, presentando il dossier preparato sull'argomento dal Comitato per gli Affari Politici del Consiglio, aggiungendo che "rimane necessario il completamento delle riforme democratiche nel Paese, ma sono sicuro che questo voto servirà da stimolo per le autorità bosniache per raggiungere anche quest'ulteriore obiettivo".
A Strasburgo erano presenti anche il ministro degli affari esteri del governo federale bosniaco Zlatko Lagumdzija e Wolfgang Petritsch, Alto Rappresentante in BiH per conto delle Nazioni Unite.
Dopo il via libera del braccio parlamentare spetta ora al Comitato dei Ministri dei '43' invitare formalmente la Bosnia Erzegovina ad aderire, probabilmente entro il 2 maggio, data della prossima riunione dei ministri degli esteri del Consiglio d'Europa. Fra le repubbliche eredi della ex-Jugoslavia solo la Bosnia e la 'nuova' Jugoslavia (Serbia e Montenegro) non fanno parte ancora del Consiglio d'Europa.
In un'intervista all' ANSA il deputato Milos Budin (ds), membro della delegazione italiana al Consiglio d'Europa, ha dichiarato che "nonostante i dubbi emersi circa il fatto che diventi membro del Consiglio d' Europa un Paese che non riesce ancora a essere del tutto sovrano e ha ancora bisogno dell' Onu, la proposta della Commissione e' saggia. Nella Bosnia Erzegovina - ha spiegato Budin - sono state raggiunte le condizioni minime perche' l' inserimento nel Consiglio d' Europa possa agire come ulteriore fattore stimolante per il superamento delle tensioni che ancora permangono e per il graduale avanzamento sulla strada della democrazia e della stabilita'" per poi concludere affermando che "con l' inserimento nelle istituzioni europee si aiutano anche i paesi dell' area centro-europea e Balcanica a parlarsi tra di loro e a cercare forme inevitabili di collaborazione regionale e sopranazionale".