Secondo un recente rapporto dell'UNDP il tasso di disoccupazione in Bosnia si attesterebbe sul 16%. Poco rispetto al 40% di cui si è parlato sino ad ora. Le reazioni.
Di disoccupazione in Bosnia si è scritto molto. E spesso si faceva riferimento a tassi che si aggiravano sul 40%. Un dato drammatico che ha preoccupato sino dai primi anni del dopo guerra la Comunità Internazionale.
Sembra ora che quel dato era un po' gonfiato. Lo si afferma nell'ultimo rapporto dell'UNDP secondo il quale il tasso di disoccupazione in BiH non si attesterebbe sul 40% ma su un più "rassicurante" 16%.
Il rapporto era stato commissionato all'UNDP dalla Banca Mondiale intenzionata a misurare il livello di povertà delle famiglie bosniache. A far decrescere in modo così rilevante il tasso di disoccupazione è stato l'inserimento nei dati ufficiali anche di quelli riguardanti il lavoro nero. A fronte infatti dei 633.000 occupati ufficiali vi sarebbero altre 580.000 persone occupate nel settore informale.
I dati resi pubblici dall'UNDP hanno già fatto discutere molto in Bosnia. Si teme infatti che il "rating" di povertà del Paese diminuisca e che questo contribuisca a far affievolire il flusso di aiuti umanitari e che quindi si perdano quei "privilegi" garantiti negli ultimi anni.
Prendendo in considerazione ad esempio l'oramai famoso "tasso di sviluppo umano" definito per la prima volta dalla stessa UNDP, quello bosniaco arriverebbe ad essere tre volte più alto rispetto a quello di Paesi come la Moldavia o la Sierra Leone.
"La verità sta nel mezzo" afferma Jadranko Prlic, vice-ministro per il commercio estero, al quotidiano Dnevni Avaz "non sono veritieri i dati attuali ma non bisogna nemmeno esagerare con l'ottimismo. Anche per quanto riguarda il tasso di disoccupazione ritengo che quest'ultimo non si attesti sul 40% ma non sia inferiore al 25%".
Ora spetta al Governo raccogliere dati che siano più dettagliati e se possibile più precisi di quelli forniti dall'UNDP e poi si vedrà come la Comunità Internazionale deciderà in futuro di trattare la Bosnia.