La città di Sarajevo si ritrova divisa a quasi 90 anni dalla sparatoria che diede avvio alla prima guerra mondiale. Gavrilo Princip un eroe o Ferdinando e Sofia dei martiri?
Sono state sempre le guerre a determinare il destino di Sarajevo. La capitale bosniaca è nota nel mondo sia per il terribile assedio subito durante la recente guerra sia per l'attentato che fu il pretesto per scatenare la prima guerra mondiale. Si festeggiava la ricorrenza ortodossa di Vidovdan il giorno nel quale nel 1914 Francesco Ferdinando e la moglie Sofia vennero assassinati da Gavrilo Princip, membro dell'organizzazione Mlada Bosna (Giovane Bosnia). Molti anni sono trascorsi ma a Sarajevo si ritorna a parlare di questo particolare evento storico. E molto. Tutto verte attorno ad un monumento da costruire sul luogo del delitto: in memoria dei due monarchi o in memoria di Gavrilo Princip? Nel periodo del comunismo nelle vicinanze del posto dove sparò Princip, erano riportate le impronte dei suoi piedi e vi era una lapide: "Da questo posto il 28 giugno 1914 Gavrilo Princip sparò per esprimere la propria protesta contro una tirannia secolare ed il perenne desiderio dei nostri popoli verso la libertà".
Durante l'ultima guerra in BiH i piedi di Gavrilo Princip sono "spariti". Si era sparsa la voce fossero saltati in aria a causa di una delle molteplici granate cadute sulla città ma poi si è capito che erano solo stati accantonati nel museo della città di Sarajevo. Se nel periodo del comunismo si sottolineava l'eroicità del gesto di Gavrilo Princip oggi qualsiasi studente affermasse la stessa cosa verrebbe irrimediabilmente bocciato. Nel frattempo la città di Sarajevo si sta preparando per costruire un monumento a Francesco Ferdinando. Ramiz Kadic, vice-assessore alla cultura, afferma che saranno spesi 60.000 KM per la restaurazione del monumento che venne eretto immediatamente dopo la morte del monarca. Si tratta di un monumento raffigurante una panchina sulla quale sono accomodati Francesco Ferdinando e Sofia ed una colonna alta 14 metri. Il monumento fu progettato dallo scultore ungherese Eugen Bory, e venne smontato già nel 1917.
Sarajevo oggi si ritrova divisa tra chi vorrebbe vedere nuovamente sul marciapiede i "piedi di Gavrilo" (in prevalenza le organizzazioni serbe) e chi invece sostiene l'idea di restaurare il monumento dedicato a Ferdinando (le organizzazioni musulmane e la stessa amministrazione della città). I rappresentanti di Napredak (associazione croata) non vedono come contraddittorio la compresenza di entrambi i monumenti ma preferiscono non nominare il movimento Mlada Bosnia di cui Princip era membro (Oslobodjenje, 29.12.2001).