Il presidente della Unione Serbia e Montenegro dichiara a Sarajevo che i popoli non possono essere considerati responsabili per il male commesso dai singoli, ma presenta le scuse per le sofferenze subite dai Bosniaci.
Storiche. Sono state definite così le scuse fatte ai cittadini bosniaci da Svetozar Marovic, presidente della Unione Serbia e Montenegro, il 13 novembre scorso a Sarajevo. Le scuse di Marovic erano rivolte a tutti i cittadini bosniaci " per tutto il male e le sventure subite da chiunque in Bosnia Erzegovina da parte di chiunque in Serbia e Montenegro."
Non sono semplici parole di cortesia ma sincere, "voglio utilizzare questa occasione per scusarmi a nome mio e di tutti quelli che rappresento, e dire che i popoli non possono subire la colpevolezza per il male commesso dai singoli - ha sottolineato Marovic." Nel suo discorso pubblico, dopo la riunione del Consiglio per la collaborazione tra Bosnia Erzegovina e USM, Marovic ha aggiunto che adesso inizia una nuova fase dei rapporti europei nella regione. Per la prossima riunione del Consiglio - che si terrà tra sei mesi a Belgrado - sono in preparazione accordi sulla questione delle frontiere e sono stati avviati colloqui sul libero commercio tra i due Paesi. Per quanto riguarda la questione della integrazione europea, è stato affermato che BiH e USM si trovano in una posizione simile e che su questo terreno c'è spazio per un lavoro e una collaborazione comuni. Per quanto concerne infine la questione della causa intentata dalla BiH contro la Jugoslavija presso il Tribunale dell'Aja, Dragan Covic, il membro della presidenza bosniaca, ha affermato che l'argomento non era all'ordine del giorno e che si tratta di questioni di competenza degli esperti giudiziari. Marovic invece ha detto che il futuro dei due Paesi non sta nelle cause di tribunale ma negli accordi (Nezavisne Novine 14.11.03).
Le reazioni dei tre rappresentanti della Presidenza bosniaca nel momento delle scuse sono state diverse: il bosniaco musulmano Sulejman Tihic era contento, il serbo bosniaco Borislav Paravac non riusciva a nascondere il rancore, mentre Covic ha dichiarato che non si aspettava queste scuse da parte di Marovic (Dnevni Avaz, 14.11.03).
Altra dichiarazione fuori dal coro è stata quella di Safet Halilovic, presidente del partito "Per la Bosnia Erzegovina", Stranka za BiH. Secondo lui, le scuse di Marovic non valgono niente, si tratta semplicemente di una dichiarazione generale che evita di nominare le cose con il loro vero nome (Halilovic voleva sentir pronunciare la parola aggressione). Secondo Halilovic, infine, la intera riunione del Consiglio ha rappresentato una chiacchierata elusiva delle "cose essenziali". Quali sarebbero le cose essenziali, non lo ha spiegato (Dnevni Avaz, 16.11.2003).
Da segnalare che mentre giornali come Oslobodjenje, Nezavisne Novine e Dnevni Avaz riportavano le dichiarazioni di Marovic come la notizia più importante, il bosniaco-croato Dnevni List sceglieva invece di dare il rilievo maggiore ad un'altra questione, cioè alla firma nel corso della riunione del Consiglio di un accordo secondo il quale dal primo gennaio del 2004 i cittadini bosniaci potranno viaggiare in Serbia e Montenegro con la sola carta d'identità senza bisogno di passaporto.
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