Predrag Matvejevic in un suo articolo per "Le Courrier des Balkans" affronta il tema della comunità musulmana nel Sud Est Europa. Avanguardia di una possibile espansione islamista in Europa? Lui ci spiega perché non è così.
In un articolo pubblicato il due dicembre scorso per "Le Courrier des Balkans", Predrag Matvejevic, attualmente professore presso l'Università La Sapienza di Roma, affronta il tema della natura e delle caratteristiche dell'Islam nei Balcani. "Uno dei più grandi errori commessi dall'Europa e dall'America durante le recenti guerre nei Balcani è senza dubbio stato quello di non aver riconosciuto l'esistenza, in Bosnia, di un Islam tra i più laici al mondo; ed inoltre di non essere riusciti ad opporlo, in quanto tale, ad altre forme più dure ed intolleranti della religione musulmana, inserite sotto il denominatore comune dell'islamismo o del fondamentalismo", afferma Matvejevic nelle righe iniziali. Propone poi un significativo intersecarsi tra storia e vicende personali disegnando per noi un ritratto di quello che a suo avviso rappresenta l'Islam nei Balcani. "Nella città dove sono nato, Mostar...i miei amici e colleghi provenienti da famiglie musulmane ci facevano visita durante le feste cristiane: mangiavano maiale, bevevano raki, tanto quanto noi, se non di più...". Un Islam moderato spossato però dalla guerra durante la quale si affermano anche delle componenti integraliste. Matvejevic conclude poi, non senza una profonda amarezza, affermando che "L'Europa ha perso in Bosnia una partita decisiva contro l'islamismo integralista: i musulmani bosniaci si sono rivelati inoffensivi, moderati, più laici di altri. Meritavano, nel cuore del nostro continente, del quale condividevano i valori essenziali, d'essere meglio protetti. Ora questi errori si rivelano estremamente costosi".