Lo si afferma in un rapporto recentemente pubblicato dall'ICG. Solo nel distretto di Brcko la situazione sarebbe milgiore e quindi dovrebbe divenire il modello da seguire, afferma Michael Doyle, analista politico e redattore ICG.
Le leggi non sono ancora pienamente rispettate in BiH. Peggio ancora, molte leggi necessarie ancora non esistono.
Queste sono alcune delle principali conclusioni contenute nell'ultimo rapporto ICG sulla Bosnia Erzegovina ed appunto centrato sul sistema giudiziario del paese. La pubblicazione del rapporto ha avuto grande spazio nei dibattiti pubblici e sui media.
Al centro delle critiche dell'ICG l'incapacità dimostrata dalla Comunità Internazionale di arrivare ad una riforma del sistema giudiziario locale.
Michael Doyle, analista politico dell'ICG, ritiene che una riforma effettiva sia possibile solo se parallelamente si riforma la polizia, la magistratura e la procura. E la Comunità Internazionale non è mai riuscita a coordinare una strategia che portasse ad un sistema giudiziario veramente indipendente.
A detta di Doyle va immediatamente modificato il sistema che designa i magistrati tramite elezione. Si deve inoltre promuovere uno sforzo affinché si arrivi ad un'uniformità dei sistemi delle due Entità. Ora si assiste infatti al paradosso che se un tribunale in RS ordina l'arresto di una persona quest'ultima per evitarlo spesso basta si trasferisca in Federazione e viceversa.
"Abbiamo proposto l'elaborazione e l'adozione di un nuovo codice civile e penale - ha dichiarato Doyle alla presentazione del rapporto - speriamo questo avvenga in fretta".
Secondo Doyle i maggiori responsabili per questa situazione sarebbero i rappresentanti della Comunità Internazionale.
"Nel Distretto di Brcko il sistema giudiziario funziona abbastanza bene - ha tenuto a precisare l'analista dell'ICG - potrebbe essere preso a modello per l'intera Bosnia Erzegovina" (01.04.02).
Vedi anche:
Vai al rapporto dell'ICG (pdf)