Vim Kok si era dimesso proprio in seguito alla pubblicazione di un rapporto che metteva in luce le responsabilità olandesi nella strage di Srebrenica. La settimana scorsa si è recato nella città bosniaca.
La storia di Srebrenica è sempre attuale. A volte riemerge collegata ai vari processi attivati all'Aja, altre per quanto riguarda il processo di rientro dei musulmano-bosniaci che, nonostante tutto, continua. Recentemente abbiamo
riportato del rapporto dell'Istituto NIOD dal quale emergevano forti responsabilità del Governo olandese e delle stesse Nazioni Unite nella strage di Srebrenica, perpetrata dalle milizie serbo-bosniache. Il rapporto ha portato l'aprile scorso alle dimissioni del Premier Vim Kok, Primo ministro anche all'epoca della strage.
La settimana scorsa lo stesso Vim Kok ha visitato Srebrenica dove ha incontrato rappresentanti della municipalità.
"Sento intimamente la tragedia della gente di Srebrenica" ha dichiarato "e devo ammettere che sia l'Olanda, sia la Comunità Internazionale hanno fatto il grande errore di non garantire la sicurezza promessa alla gente che si è rifugiata nell'enclave. Come ho già affermato nel Parlamento olandese questa è una pagina nera della nostra storia. Il battaglione olandese non era in grado di difendere l'enclave dalle truppe del generale Mladic. Noi non saremo tranquilli fino a che qualche 'pesce grosso' non finirà davanti al Tribunale dell'Aja ... siamo venuti a conoscenza del fatto che il processo di rientro verso Srebrenica si fa sempre più intenso ed il Governo olandese vuole contribuire a favorirlo". Kok ha poi specificato come "l'Olanda sta prendendo parte sia a progetti internazionali sia a programmi appositamente definiti dal Governo olandese" (Dnevni Avaz, 14.06.02).