Il settore bancario della Bosnia Erzegovina verso una sempre maggiore concentrazione, sotto il controllo di pochi grandi gruppi europei. In base ai dati del 2005, l'italiana Unicredito sarebbe il primo gruppo del settore
Di Damir Hrasnica, DANI, 16 giugno 2006 (tit. orig. Raiffeisen zvanično, a UniCredit grupa nezvanično najveća banka u BiH)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak
Secondo i risultati preliminari delle attività commericiali per il 2005, la Raiffeisen BiH continuerebbe ad essere la banca leader nel nostro paese, con un attivo complessivo di 2,49 miliardi di KM marchi convertibili, ndt.. L'anno che è trascorso, tuttavia, sarà ricordato per il fatto che la stessa Raiffeisen, dopo un lungo periodo, ha (in realtà) perso la sua posizione di leader nella Bosnia Erzegovina (BiH).
Nonostante la Raiffeisen ufficialmente fosse infatti la più grande banca, nel 2005 in BiH, grazie ai movimenti globali, è stata superata dalla UniCredit Zagrebacka banca Mostar. Il gruppo italiano UniCredit ha comprato l'anno scorso la HVB tedesca e la Bank Austria Creditanstalt, e in queste banche in BiH rientravano la HVB Central Profit banka Sarajevo e la Nova Banjalucka Banka Banja Luka.
... Queste tre banche - UniCredit Zagrebacka, HVB Central Profit e Nova Banjalucka Banka - insieme hanno un attivo del valore di 2,96 miliardi KM, il che praticamente significa che la Raiffeisen è già stata scalzata dalla posizione di leader del settore. Bisogna ancora solo aspettare l'acquisizione della HVB Central Profit e della Nova Banjalucka Banka da parte della UniCredit Zagrebacka Banka, per avere, ufficialmente, la più grande banca bosniaco-erzegovese.
Ad ogni modo, questo non è l'unico colpo alla fino ad ora intoccabile Raiffeisen. Nonostante abbia un attivo di poco superiore a quello del gruppo Hypo Alpe Adria in BiH (2,24 miliardi KM), composta dalle omonime banche di Mostar e di Banja Luka, la Raiffeisen è alle spalle di questa banca austriaca quanto a quota di crediti complessivi e depositi totali in Bosnia Erzegovina. Il gruppo Hypo ha infatti una quota di crediti in BiH del 22,01 per cento, rispetto al 18,07 percento della quota della Raiffeisen. Discorso simile per quanto riguarda i depositi: il gruppo Hypo controlla il 28,5 per cento dei depositi totali in BiH, la Raiffeisen il 24,12.
Il quarto grande gruppo bancario comparso sul mercato della Bosnia ed Erzegovina nel 2005 è il gruppo Nova Ljubljanska Banka (NLB). NLB possedeva già da prima in BiH la banca CBS Sarajevo e la banca LHB Banja Luka, e durante l'anno scorso al gruppo di acquisizione sono state unite anche la Banca di sviluppo del Sud est europeo Banja Luka e la Tuzlanska Banka di Tuzla. Nel 2006 è iniziato il processo di accorpamento della Tuzlanska Banka, della CBS, della LHB e della Banca di sviluppo. Il gruppo NLB in BiH attualmente controlla un attivo del valore di 1,08 miliardi di KM e con questo importo si trova in quarta posizione.
Il quinto grande attore, entrato alla fine dell'anno scorso sul mercato della BiH, è il gruppo italiano Banca Intesa. Intesa alla fine del 2005 ha comprato la banca UPI di Sarajevo. Siccome l'attivo della UPI, di 439 milioni di KM, era comunque troppo basso per una seria competizione sul mercato, ci si potrebbe aspettare che Intesa nel corso di quest'anno cerchi di comprare alcune delle restanti banche libere in BIH e di unirle in un gruppo.
Nei circoli finanziari si specula sul fatto che l'acquisizione della LT Gospodarska banca da parte di Intesa è praticamente già deciso. Rimangono ancora libere di essere acquisite la ABS Banka Sarajevo, la IKB Banka Zenica e la Nova Banka Bijeljina. A dire il vero, l'anno scorso il fondo di investimento sloveno Poteza ha terminato la capitalizzazione della Nova Banka e ne è diventato il proprietario di maggioranza, ma si suppone che i pragmatici sloveni rivenderanno la banca ad alcuni dei grandi attori, e lo faranno a chi offrirà di più.
Che nel periodo a venire ci si possa aspettare una guerra per la ABS e la IKB Banka, lo testimonia anche il fatto che la Raiffeisen Zentralbank Osterreich di Vienna durante il 2005 ha acquistato il dieci per cento delle azioni di entrambe le banche. La Raiffeisen dovrà crescere ulteriormente a causa della UniCredit, la Hypo a causa della Raiffeisen, e l'Intesa e la NLB a causa di tutti gli altri, e così sarà interessante osservare l'ulteriore sviluppo degli avvenimenti sul mercato bosniaco erzegovese. Comunque, non bisogna trascurare anche la possibilità che le grandi banche concorrenti alla fine si metteranno d'accordo sulle acquisizioni e sulla divisione del mercato in modo civile e democratico.
Delle altre banche presenti sul mercato della BiH ulteriori acquisizioni potrebbero esserci anche da parte della Volksbank BiH Sarajevo, i cui i proprietari di Vienna hanno assicurato una quota in due miliardi di euro per nuove acquisizioni nell'Europa centrale e nell'Europa orientale. Inoltre, nel corso di quest'anno è possibile l'ingresso della Credit Agricole francese sul mercato bancario della BiH. Si tratta di una delle più grandi banche europee, che ha già espresso interesse per comprare la problematica Privredna Banka Sarajevo. Seconda banca francese per dimensioni, la Societe General l'anno scorso ha svolto una due dilligence della banca UPI, fatto che dimostra anche il suo interesse per il mercato della BiH, ma gli italiani, comunque, alla fine erano pronti ad offrire di più. Ricordiamo che anche la Volksbank ha svolto una due dilligence della UPI.
Dunque, il processo di ingrandimento del sistema bancario in Bosnia ed Erzegovina, iniziato lo scorso anno, probabilmente sarà terminato in questo o nel prossimo anno. A quel punto, come molti analisti hanno previsto correttamente, in Bosnia ed Erzegovina avremo in tutto cinque grandi banche e alcuni "attori" più piccoli, e gli stranieri controlleranno la maggior pare del nostro sistema bancario.