La paura per le lettere all'antrace e per possibili attentati terroristici si fa sentire anche nei Balcani.
Vi sono stati molti falsi allarmi per lettere sospette negli scorsi giorni a Belgrado. La prima è stata spedita da un luogo non identificato ad un appartamento privato nel cuore di Belgrado. Hanno poi seguito molte lettere, rivelatesi poi "allo zucchero", ai principali media jugoslavi (Nis local TV5, 18.10).
In Bosnia Erzegovina il panico va quasi di moda. Alcuni cittadini di Banja Luka e della zona hanno ricevuto questi giorni alcune lettere contenenti polvere bianca. "Le analisi hanno mostrato che il materiale contenuto nelle buste non è contaminato con l'antrace, ma materiale pubblicitario della dita farmaceutica Orbiko di Sarajevo" ha affermato Stanimi Stamenkovic, direttore dell'Istituto sanitario di Banja Luka (Nezavisne Novine, 20.10.2001).
Le poste della Republika Srpska hanno smentito di aver trovato qualcosa di sospetto, mentre il direttore delle poste di Sarajevo è sicuro che in tutto questo periodo postbellico le poste della capitale bosniaca non hanno mai trovato nulla di sospetto.
Intanto la Sfor e la Nato dichiarano di aver smantellato, con la collaborazione della polizia locale, un'organizzazione terroristica legata ad al Qaida. Lo ha dichiarato giovedì a Sarajevo Daryl Morrell, portavoce della Sfor (Forza di stabilizzazione della Nato) precisando che ''grazie ad un'eccellente collaborazione con le autorità bosniache riteniamo di aver spezzato i legami esistenti in Bosnia-Erzegovina con la rete di Al Qaida''. Ieri la Sfor aveva annunciato di aver smantellato un'organizzazione di terroristi, ma non aveva fatto alcun collegamento con la rete di Osama bin Laden.
Restano ancora sconosciuti i veri motivi della chiusura, nei giorni scorsi, dell'ambasciata statunitense a Sarajevo e degli uffici di Tuzla e Banja Luka. Le motivazioni addotte dal Dipartimento di Stato americano sono quelle legate ad un atteggiamento precauzionale all'indomani dell'inizio delle ostilità in Afghanistan. Non è stato però specificato se si fosse reagito ad un rischio concreto di attentati organizzati da strutture vicine a Bin Laden ed Al Kaida.
Le autorità bosniache hanno iniziato anche in modo autonomo dalle pressioni internazionali, a prendere provvedimenti contro il terrorismo. Un nuovo ed interessante documento è stato presentato dal Consiglio dei Ministri della BiH. Si tratta di un registro dei cittadini stranieri che entrano nel Paese grazie a voli aerei (cosiddetta landing-card). L'ufficio DGS (dogane statali) ha già intensificato i controlli su tutti gli aeroporti internazionali (non solo quello di Sarajevo). E' in preparazione pure un altro registro. Si tratterebbe dell'elenco di tutti gli stranieri che operano in BiH. Anche l'OHR sta lavorando su una serie di provvedimenti che formino una cornice legale per la lotta al terrorismo (Oslobodjenje, 17.10).
La paura per le lettere all'antrace e per possibili attentati terroristici si fa sentire anche nei Balcani.
Vi sono stati molti falsi allarmi per lettere sospette negli scorsi giorni a Belgrado. La prima è stata spedita da un luogo non identificato ad un appartamento privato nel cuore di Belgrado. Hanno poi seguito molte lettere, rivelatesi poi "allo zucchero", ai principali media jugoslavi (Nis local TV5, 18.10).
In Bosnia Erzegovina il panico va quasi di moda. Alcuni cittadini di Banja Luka e della zona hanno ricevuto questi giorni alcune lettere contenenti polvere bianca. "Le analisi hanno mostrato che il materiale contenuto nelle buste non è contaminato con l'antrace, ma materiale pubblicitario della dita farmaceutica Orbiko di Sarajevo" ha affermato Stanimi Stamenkovic, direttore dell'Istituto sanitario di Banja Luka (Nezavisne Novine, 20.10.2001).
Le poste della Republika Srpska hanno smentito di aver trovato qualcosa di sospetto, mentre il direttore delle poste di Sarajevo è sicuro che in tutto questo periodo postbellico le poste della capitale bosniaca non hanno mai trovato nulla di sospetto.
Intanto la Sfor e la Nato dichiarano di aver smantellato, con la collaborazione della polizia locale, un'organizzazione terroristica legata ad al Qaida. Lo ha dichiarato giovedì a Sarajevo Daryl Morrell, portavoce della Sfor (Forza di stabilizzazione della Nato) precisando che ''grazie ad un'eccellente collaborazione con le autorità bosniache riteniamo di aver spezzato i legami esistenti in Bosnia-Erzegovina con la rete di Al Qaida''. Ieri la Sfor aveva annunciato di aver smantellato un'organizzazione di terroristi, ma non aveva fatto alcun collegamento con la rete di Osama bin Laden.
Restano ancora sconosciuti i veri motivi della chiusura, nei giorni scorsi, dell'ambasciata statunitense a Sarajevo e degli uffici di Tuzla e Banja Luka. Le motivazioni addotte dal Dipartimento di Stato americano sono quelle legate ad un atteggiamento precauzionale all'indomani dell'inizio delle ostilità in Afghanistan. Non è stato però specificato se si fosse reagito ad un rischio concreto di attentati organizzati da strutture vicine a Bin Laden ed Al Kaida.
Le autorità bosniache hanno iniziato anche in modo autonomo dalle pressioni internazionali, a prendere provvedimenti contro il terrorismo. Un nuovo ed interessante documento è stato presentato dal Consiglio dei Ministri della BiH. Si tratta di un registro dei cittadini stranieri che entrano nel Paese grazie a voli aerei (cosiddetta landing-card). L'ufficio DGS (dogane statali) ha già intensificato i controlli su tutti gli aeroporti internazionali (non solo quello di Sarajevo). E' in preparazione pure un altro registro. Si tratterebbe dell'elenco di tutti gli stranieri che operano in BiH. Anche l'OHR sta lavorando su una serie di provvedimenti che formino una cornice legale per la lotta al terrorismo (Oslobodjenje, 17.10).