Lo afferma Donald Heinz, vice dell'Alto Rappresentante per la Bosnia Erzegovina. Mancano strutture e competenze. Così ci si "prenota" la disoccupazione anche per il futuro.
"La situazione del sistema educativo bosniaco è già preoccupante e potrebbe in poco tempo trasformarsi in catastrofico". Lo ha affermato Donald Heinz, dell'OHR, davanti al pubblico di una conferenza organizzata a Sarajevo, proprio sul tema della modernizzazione del sistema scolastico bosniaco.
"Altri Paesi educano i giovani alle nuove tecnologie, preparandoli ad un ambiente circostante che muta rapidamente. Gli scolari e gli studenti bosniaci questo lo possono solo sognare", ha dichiarato Heinz, indicando tra le cause di maggior disagio gli spazi inadeguati, la mancanza di materiale didattico e di competenze della classe insegnante.
"Le lunghe file davanti alle ambasciate straniere sono un chiaro esempio di come i giovani vedano il futuro della BiH", ha amaramente aggiunto il funzionario internazionale, chiarendo come questo futuro non sarà roseo a meno non si riesca a limitare la fuga dei più talentuosi.
Durante il suo intervento ha poi affrontato anche la questione di una scuola che a volte rischia di aumentare piuttosto che lenire i contrasti tra le varie comunità che risiedono nel Paese.
"La guerra ha lasciato gravi conseguenze nel campo dell'educazione, ma dobbiamo riporre le nostre energie sulla gioventù. I programmi scolastici devono essere armonizzati con quelli europei e solo in questo modo la BiH potrà riuscire a competere con i suoi vicini", ha affermato Heinz a questo proposito.
Secondo lui, inoltre, la BiH è arrivata un po' in ritardo a trattare di queste questioni. "Occorre comprendere che risolvere la questione dell'educazione influirebbe in modo certamente positivo sulla situazione generale. Cittadini con un buon grado di istruzione sono una garanzia per il Paese, maggiore di qualsiasi esercito".
Heinz non ha però dimenticato i risultati raggiunti. Tra questi, i maggiori sono stati, a suo avviso, la reintroduzione di entrambi gli alfabeti, latino e cirillico, l'introduzione nelle scuole superiori di momenti nei quali si discute di diritti umani, la riforma e riscrittura dei libri di testo. E per il mese di febbraio una novità: le differenze e sfumature linguistiche tra bosniaco, croato e serbo verranno introdotte non tanto come differenze ma "nell'ottica di un patrimonio culturale e linguistico comune".
"In tutti gli incontri avuti fino ad ora, mai mi sono stancato di ripetere che saranno i ragazzi di ora a costruire il Paese in futuro, la BiH non può restare indietro. Solo personale qualificato è in grado di attirare gli investimenti", ha concluso Heinz, aggiungendo che Banca Mondiale, Unesco, Consiglio Europeo, OSCE, hanno operato ed operano tutt'ora in BiH ma che la soluzione del problema non spetta a loro, "è nelle mani dei politici, degli insegnanti, dei genitori e dei ragazzi bosniaci" (SRNA, 23.01.01).