Avevano versato una cauzione di quasi 500 euro per un lavoro in Italia. Ma il giorno della partenza gli uffici della "Ekotera" erano chiusi ed i responsabili spariti nel nulla.
Decine di persone a Sarajevo e circa 20O a Banja Luka si sono radunate l'altro ieri davanti agli uffici della societa' italiana 'Ekotera' che aveva promesso loro un posto di lavoro in Italia dopo che avevano versato un 'deposito' di poco meno di 500 euro. Lo hanno reso noto i media bosniaci. Domenica sera e lunedì dovevano partire i primi due gruppi, da Sarajevo e da Banja Luka, ma gli aspiranti lavoratori hanno inutilmente atteso gli autobus nel luogo convenuto. La polizia sta interrogando gli impiegati locali dei due uffici e ieri a Banja Luka è stata arrestata Vesna Stanovic, direttrice della sede di Banja Luka. Da quanto si e' appreso, sarebbero 300 le persone nella Federazione e circa 700 nella Republika Srpska, le due entita' bosniache, che hanno firmato con l'agenzia contratti di lavoro. Diversi gruppi di persone sono stati accompagnati con pulmini a sostenere una superficiale visita medica in Jugoslavia, a Kanjiza e a Novi Sad. ''In quell'occasione - racconta uno dei candidati - ho sospettato che si trattasse di una truffa''. Altri dicono di essersi rivolti per informazioni all'Ambasciata d'Italia a Sarajevo chiedendo informazioni sul presunto ''progetto occupazionale sostenuto dall'Unione europea'', ma che sono stati avvertiti di stare attenti. Secondo le persone che oggi a Banja Luka hanno inscenato una manifestazione, 'Ekotera' avrebbe raggirato in questo modo un numero ancora maggiore di persone in Jugoslavia, in tutto almeno tre mila.( ANSA, Nezavisne Novine).