Dopo l' IPTF, possibili cambiamenti anche alla guida della forza multinazionale presente in BiH.
L'Unione Europea, dopo aver sostituito propri poliziotti a quelli delle Nazioni Unite, si augura di assumere anche i compiti ad oggi svolti in Bosnia ed Erzegovina dalla SFOR, la forza multinazionale che opera nel Paese sotto l'egida della Nato. Secondo la Berliner Zeitung, l'impegno assunto dalla Unione europea dal primo gennaio scorso potrà essere seguito anche da alcuni cambiamenti negli accordi di Dayton, per la precisione dell' Annesso 1, quello relativo al ruolo della NATO in Bosnia ed Erzegovina. Questo rivolgimento potrebbe influire anche sullo status delle truppe russe, che attualmente fanno parte del contingente della SFOR ma non è certo se rimarrebbero nell'ambito delle forze della Unione Europea. (Oslobodjenje, 11.01.03)
Un accordo sulla sostituzione della SFOR con l'UE è stato raggiunto nel dicembre scorso a Copenhagen, nel corso del summit europeo.
L'incarico di organizzare i preparativi relativi a questa trasformazione è stato preso da Javier Solana, che in questi giorni sarà in Bosnia ed Erzegovina, ed entro la fine di febbraio dovrà presentare ai ministri europei il suo rapporto sulla situazione della sicurezza nel Paese. Nel frattempo, Solana ha parlato con il segretario di Stato americano Colin Powell. Secondo indiscrezioni, gli Stati Uniti vorrebbero al più presto diminuire il proprio coinvolgimento militare in Bosnia. Le truppe americane, all'interno della SFOR, attualmente controllano il nord-est della Bosnia ed Erzegovina, area strategica a ridosso di Serbia e Croazia.