Dirigenti della fabbrica d'armi italiana in visita in Bulgaria. In vista possibili joint ventures con imprese locali ed appalti per la fornitura delle armi d'ordinanza a disposizione di esercito e forze dell'ordine bulgare.
Alti dirigenti dell'azienda bresciana "Beretta", guidati dal direttore commerciale Paolo Raffaelli, hanno visitato nei giorni scorsi la Bulgaria. Obiettivo quello di valutare la possibilità di joint ventures con aziende locali di produzione di armi leggere.
Sono state visitati alcuni impianti di produzione ed assemblaggio in particolare le aziende "Arkus" di Liaskovetz (Bulgaria settentrionale), "Arsenal" di Kazanlak e "Optikoelektron" di Panaghiurishte (Bulgaria centrale). Sembra che l'ipotesi più probabile sia l'inizio di una collaborazione con la "Arkus" che negli ultimi anni ha ottenuto il certificato Iso-9001 e quello Aqap-110 richiesto per gli standard della Nato.
"Sul lungo periodo abbiamo discusso della possibilità per le armi prodotte in Bulgaria di venire vendute in tutta la penisola balcanica, ad eccezione di Grecia e Turchia dove l'industria d'armi Beretta ha già propri impianti", ha dichiarato il viceministro dell'Economia bulgaro Milen Keremedciev, in seguito ad un incontro con lo stesso Raffaelli.
Raffaelli ha poi specificato, dopo alcuni incontri presso il Ministero della difesa e quello degli interni, che l'impresa che rappresenta parteciperà probabilmente agli appalti per il rinnovo dell'armamento a disposizione di polizia ed esercito bulgaro, in modo che questi ultimi soddisfino gli standard richiesti dalla NATO.
Fonti del Ministero dell'economia hanno inoltre reso noto che il premier bulgaro Simeone di Sassonia Coburgo-Gotha presto inviterà il patron della fabbrica d'armi italiana, Ugo Beretta, a fare una visita ufficiale in Bulgaria.