A Sofia una tavola rotonda sulle minoranze bulgare in Albania. E le autorità macedoni reclamano come 'proprie' alcune di queste comunità.
In Albania vi sarebbero dai 50 agli 80.000 bulgari. Lo ha affermato Spas Tashev, vice-presidente dell'Agenzia per i bulgari all'estero, durante una tavola rotonda tenutasi lo scorso 18 marzo a Sofia. I bulgari in Albania vivono in particolare nella regione di Mala Prespa, vicino ai confini con la Macedonia, nella regione di Gora, vicino al confine con il Kossovo e nelle città maggiori del Paese. Se nell'area di Mala Prespa la comunità bulgara professa la religione ortodossa, nella regione di Gora gli appartenenti a queste comunità sono in prevalenza musulmani. Due le associazioni che li rappresentano: la 'Ivan Vazov' e la 'Vuzrazdane'.
Presenti alla tavola rotonda rappresentanti di varie istituzioni pubbliche, ricercatori universitari, giornalisti e rappresentanti di ONG, è emersa la proposta di chiedere al Governo bulgaro che venga ufficialmente richiesta a Tirana la concessione alla comunità bulgara dello status di minoranza. Velizat Enchev, ex ambasciatore bulgaro a Zagabria, ha proposto che l'occasione per far presente la questione alla controparte albanese potrebbe essere rappresentata dalla visita in Albania del primo ministro Simeone di Sassonia-Coburgo che si sta tenendo in questi giorni.
Emil Milanov, esperto del Ministero dell'educazione e delle scienze, ha sottolineato come le autorità albanesi riconoscono a parole l'esistenza di questa minoranza ma quest'ultima non risulta da alcun documento ufficiale.
Marian Ninov, dell'ONG 'Ogniste', ha fatto presente che spetta anche alla Bulgaria accettare una formulazione elastica in merito a questa minoranza poiché la comunità di Mala Prespa, a suo avviso, nonostante parli un dialetto arcaico bulgaro, non avrebbe un'identità ben definita. Secondo Spas Tashev sarebbe invece vero il contrario.
Comune invece l'intesa sul fatto che il governo dovrebbe perlomeno iniziare a togliere il regime di visti a cui questi cittadini sono sottoposti per entrare in Bulgaria. E si sono levate molteplici critiche al Ministero degli esteri ed alla chiesa ortodossa bulgara dei quali è stata denunciata la passività.
Secondo l'ex ambasciatore Enchev, la politica di Sofia nei confronti delle proprie minoranze in Albania, in particolare rispetto a quella residente a Mala Prespa, sarebbe vittima delle cattive relazioni tra Macedonia e Bulgaria in merito alla questione. Anche i macedoni infatti reclamano come 'propria' la minoranza slava che risiede a Mala Prespa e nel 2002 Skopje ha fatto pressione affinché chi di loro lo desiderasse potesse ottenere la cittadinanza macedone. Da allora sarebbero più di 1600 i cittadini di Mala Prespa ad aver ottenuto un passaporto macedone. Dalla Macedonia arrivano anche alcuni aiuti finanziari. "Non vi sono bulgari in Albania", ha affermato in un comunicato stampa rilasciato nei giorni scorsi il Congresso mondiale dei macedoni, un'associazione che riunisce le diaspore macedoni nel mondo.