Alcuni paesi dell'area balcanica stanno già procedendo verso l'integrazione nell'Unione Europea. Ma a quale prezzo?
Le condizioni a cui i paesi candidati potranno accedere all'Unione Europea vengono definite nell'ambito di negoziati specifici, condotti da ogni paese singolarmente. I negoziati per l'adesione si compongono di 30 capitoli differenti, riferiti ai diversi campi in cui i paesi candidati dovranno recepire l'acquis communautaire, vale a dire il complesso di norme costituito dai trattati di Roma, Maastricht e Amsterdam.
Nel campo della libera circolazione, oggetto del secondo capitolo, l'acquis communautaire è costituito da quattro aree: il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali, i diritti dei cittadini, la libera circolazione dei lavoratori, il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. La questione più controversa è rappresentata dalla libera circolazione dei lavoratori: il timore che l'allargamento a est si accompagni a una pressione notevole sul mercato del lavoro di alcuni paesi UE, in particolare delle zone di confine tra Austria e Germania, e che queste dinamiche possano comportare una diminuzione del consenso per il processo di allargamento, ha convinto l'UE a proporre un periodo di transizione prima di applicare l'acquis.
In pratica, per due anni gli attuali stati membri applicheranno ai nuovi stati le rispettive norme nazionali in materia; in un secondo tempo sono previsti rapporti annuali sulla possibilità di applicazione dell'acquis, comunque soggetta alla volontà dello stato membro; e, infine, il periodo transitorio si chiude dopo cinque anni, ma lo stato membro può prolungarlo per altri due nel caso ritenga che sussistano gravi perturbazioni (o la minaccia di esse) al proprio mercato del lavoro.
Il capitolo relativo alla gestione della giustizia e degli affari interni non prevede invece alcun periodo transitorio, pur contenendo elementi molto delicati, come la capacità dei paesi candidati di confrontarsi con temi come il riciclaggio di denaro sporco, il crimine organizzato, e il riconoscimento reciproco delle sentenze. La parte più importante del capitolo è costituita dal cosiddetto acquis di Schengen, che si tradurrà nell'abolizione dei controlli di frontiera interni. L'abolizione dei controlli non sarà immediata, ma sarà l'oggetto di una decisione separata del Consiglio, che valuterà il livello di adeguamento dei nuovi paesi membri.
La Slovenia, con 27 capitoli negoziali chiusi, è la prima della classe tra i dieci paesi che, secondo l'ultimo rapporto della Commissione europea dovrebbero concludere i negoziati per l'adesione alla fine del 2002 e diventare membri UE a tutti gli effetti nel 2004. Tra i capitoli chiusi rientrano sia il secondo, relativo alla libera circolazione delle persone, sia il ventiquattresimo, relativo a giustizia e affari interni, entrambi archiviati nel dicembre 2001.
Romania e Bulgaria hanno concluso rispettivamente 11 e 20 capitoli negoziali e non rientreranno in tutta probabilità nella prima ondata dell'allargamento. Per quanto riguarda i temi di nostro interesse, la Bulgaria ha appena chiuso il secondo capitolo, mentre rimane aperto e oggetto di discussione il ventiquattresimo. La Romania ha aperto il secondo capitolo nel marzo del 2002 e il ventiquattresimo nell'aprile 2002.
Vedi anche:
La posizione di Bulgaria, Romania e Slovenia
Le migrazioni nel Patto di Stabilità
Fonti UE