Lo scorso 3 marzo, festa nazionale, migliaia i sostenitori del movimento ultranazionalista Ataka scesi in piazza a Sofia. Contro il governo, contro la minoranza turca, a favore delle nazionalizzazioni
Il nazionalismo sembra essere ora alla moda in Bulgaria dopo 15 anni di transizione sfiancante. Circa 10.000 sostenitori del movimento ultranazionalista Ataka, provenienti dall'intero paese, hanno manifestato lo scorso 3 marzo per le strade di Sofia la liberazione dal "giogo ottomano" avvenuta 128 anni fa.
Erano in migliaia da via Vitosha alla centralissima piazza Alexander Nevski sventolando bandiere bulgare e strisciono contro la minoranza turca. A guidarli Volen Siderov, il leader di Ataka che ha chiesto le dimissioni dell'attuale governo guidato dai socialisti e la nazionalizzazione di tutte le fabbriche e proprietà privatizzate a partire dal 1992.
"La Bulgaria non è un paese libero, è ancora sotto il giogo turco", ha tuonato Siderov alludendo a un gruppo di uomini d'affari vicini al Movimento per i diritti e le libertà, che rappresenta in Bulgaria la gran parte della minoranza turca, e sull'influenza che avrebbe sui destini del Paese.
La protesta di Ataka ha trovato spazio su tutti i quotidiani bulgari del giorno successivo. "Ataka per la nazionalizzazione", hanno sottolineato Troud e 24 Chassa riferendo che i parlamentari del movimento ultranazionalista hanno presentato una proposta di legge sulla ri-nazionalizzazione di tutto ciò che è stato privatizzato negli ultimi quindici anni.
"Stiamo per avviare un nuovo corso attraverso nuove elezioni parlamentari. Sarà una marica verso il potere" ha dichiarato Siderov "istituirò un fondo statale per le pensioni, e tirerò fuori i soldi dalle tasche di Kostov (Ivan Kostov, ex primo ministro e alla guida dei Democratici per una Bulgaria forte), di Sassonia Coburgo Gotha (ex primo ministro) e Dogan (a capo del Movimento per i diritti e le libertà) e li darò a voi".
Il patriottismo è divenuto in questi giorni molto popolare e vi è qualcuno che cerca di sfruttarlo in modo troppo spregiudicato" il commento del Primo ministro Sergey Stanishev. Ha rilasciato la dichiarazione durante una cerimonia di commemorazione, sempre il 3 marzo scorso, tenutasi presso Stara Planina. Ha poi tenuto a ricordare che gli eroi che hanno dato le loro vite per la libertà della Bulgaria non l'hanno fatto per dividere ma per unire e per garantire a tutti a prescindere dall'appartenenza etnica, religiosa o politica gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Le presidenziali si avvicinano
Dal 1989 - notano i giornalisti di 24 Chassa - sono più di una ventina i movimenti ed i partiti in Bulgaria che hanno assunto posizioni vicine al nazionalismo estremo. Ma da quando Ataka è riuscito ad entrare in parlamento il fenomeno si è accentuato. Da alcuni transfughi di quest'ultimo è nato il movimento "Guardia" e recentemente è stata fondata "L'Unione dei nazionalisti bulgari".
Secondo alcuni analisti politici chi ben sta interpretando le tendenze politiche bulgare è Bojko Borisov, attualmente sindaco di Sofia ma che molti vedono come uno dei candidati che si contenderà la presidenza della Bulgaria nel novembre 2006. Borisov ha autorizzato la manifestazione di Ataka nel cuore della capitale, nonostante molti gli avessero consigliato di vietarla, dimostrando così le sue simpatie per questo movimento. Efficace una vignetta pubblicata sul settimanale Capital: sotto il titolo "Pattinatori nazionali" sono stati raffigurati l'attuale Presidente Parvanov, Borisov e Siderov mentre eseguono difficili esercizi sul ghiaccio. Secondo il settimanale Bojko Borisov riuscirà a "conquistare" Ataka rubando a quest'ultimo molti voti.
I sostenitori di Ataka
I sostenitori di Ataka sono molto eterogenei ed è molto difficile definirne un profilo. Ma è certo che alle manifestazioni dello scorso 3 marzo ha partecipato moltissima gente e che Ataka è ormai presente in tutte le regioni della Bulgaria.
Sono molti coloro i quali sono stati "macinati" da 15 anni di transizione, molti i delusi. "Vogliamo che questo governo se ne vada ... non posso sopravvivere con una pensione di 50 euro" racconta una donna che viene da Nesebar, rinomata località turistica sul Mar Nero "la gente di Sofia si è comperata tutte le proprietà di Nesebar. Lo ha fatto ad esempio Milen Velchev (ex ministro delle Finanze il cui fratello ha costruito un'enorme albergo proprio nei pressi della località turistica bulgara)".
"Tutti in Bulgaria dovrebbero essere obbligati ad avere un nome bulgaro, come accade negli USA. La Bulgaria non deve essere divisa mentre le minoranze spingono per questo ... sono comunque favorevole per l'ingresso della Bulgaria nell'UE" afferma ad Osservatorio Stoyan Stoyanov un ufficiale in pensione originario di Sliven. "Quei bastardi si prenderanno metà della Bulgaria e ci venderanno a Ahmed Dogan" urla una donna sui cinquant'anni il cui figlio, mi spiega, vive nel nord Italia. Dice di aver paura dell'invasione dei musulmani nella zona dei monti Rodopi: "Lì vi sono molte moschee, del resto come in Macedonia. E i musulmani grazie a soldi di fondazioni islamiche si costruiscono case enormi". Per la donna si rischia un vero e proprio genocidio nei confronti dei bulgari.
Non tutti i presenti però sono sostenitori di Ataka, c'è chi mantiene una posizione più distaccata. "Non credo in questi politici" afferma un uomo di mezz'età "certo è che i governi che si sono succeduti non hanno difeso gli interessi bulgari nel processo di avvicinamento all'UE. I polacchi invece hanno difeso ogni singola patata".
Nel pomeriggio la folla si disperde, molti prendono gli autobus per ritornare nelle loro città. Salgo con alcuni di loro su un autobus diretto a Bourgas, città sul Mar Nero. La maggior parte delle persone ha approfittato della "gita" anche per visitare parenti e amici nella capitale. "Stiamo tornando da Sofia" racconta un uomo al cellulare "sì, siamo stati alla manifestazione contro il governo".
Un'anziana seduta al mio fianco mi racconta di una vita fatta di stenti. E' contenta per non aver dovuto pagare il biglietto dell'autobus fino a Sofia, ne ha approfittato per andare a trovare suo figlio. Mi racconta che lei ed il marito adorano Volen Siderov e soprattutto guardano moltissimo SKAT TV, la rete televisiva vicina ai nazionalisti. "I membri di Ataka mi hanno detto che ci saranno altre occasioni per venire a Sofia", mi racconta contenta.