Non si è mai placata in queste settimane a Stara Zagora la protesta contro lo smantellamento di missili SS-23 e Frog. I cittadini esigono dati precisi sui possibili impatti ambientali.
Migliaia di cittadini si sono riversati nelle strade di Stara Zagora, Bulgaria, per protestare contro la decisione del governo di distruggere i missili SS-23 e Frog nel vicino poligono di Zmeyevo. Il quotidiano "Sega" ha riportato che si sarebbe trattato della più grande manifestazione in città dalla caduta del comunismo.
Gli abitanti di Stara Zagora chiedono la ricerca di nuove soluzioni per lo smantellamento dei missili. Temono infatti l'impatto ambientale di questa operazione. Slavi Ivanov, studioso di ecotecnologie, ha affermato ad un giornalista del quotidiano Sega che durante l'incenerimento dei missili si rischia si alzi un'enorme nube di diossina che in poche ore coprirebbe l'intera regione.E' oramai da molte settimane che i cittadini di Stara Zagora chiedono al Governo di fornire dati sull'impatto ambientale dello smantellamento dei missili.
"Porterò la mia intera famiglia al poligono pur di convincervi che non vi è nulla da temere" ha dichiarato il Ministro per l'ambiente Dolores Arsenova che ha poi assicurato che a Zmeyevo sarebbero già stati installati sistemi di rilevamento della qualità dell'aria, del suolo e delle acque.
C'è chi addirittura afferma che le proteste di massa a Stara Zagora non sarebbero spontanee bensì manovrate da chi non vuole la Bulgaria nella NATO. E' una tesi prospettata tra gli altri dal Ministro della difesa Nikolay Svinarov che afferma che i protestanti sarebbero stati pagati per scendere in piazza. La distruzione dei missili SS-23 e Frog è stata infatti indicata dal Dipartimento di Stato americano quale condizione inderogabile per l'accesso della Bulgaria nell'Alleanza Atlantica.Il quotidiano "Monitor" smonta però la tesi del "complotto". E' solo un modo attraverso il quale il Governo tenta di giustificare il fatto che con tutta probabilità la Bulgaria nel prossimo autunno non verrà invitata ad entrare nella NATO, affermano.
Ed il Ministro della difesa ha dichiarato per la prima volta che il suo ministero ha rifiutato di preparare un documento sul possibile impatto ambientale poiché "è una procedura che rischia di facilitare la pressione popolare contro la distruzione dei missili e di bloccare quest'ultima". Si è invece avviata una ricerca da parte di ricercatori indipendenti. Ma alcuni quotidiani hanno già pubblicato le foto che testimoniano che il trasporto di missili verso Zmeyevo sarebbe già iniziato.