Tempi di dibattiti sulla giustizia anche in Bulgaria. Ed i temi non sono proprio così diversi da quelli trattati in Italia ...
Il procuratore generale Nikola Filchev ha rotto il silenzio stampa che aveva iniziato dopo che gli erano state mosse accuse in merito al presunto coinvolgimento nell'assassinio del pubblico ministero Nikola Kolev, avvenuto lo scorso anno. Lo ha fatto in un'intervista di più di un'ora andata in onda nel programma "Vsyaka Nedelya" della televisione pubblica.
"Più di 200 tra i più ricchi della Bulgaria hanno processi pendenti" ha affermato Filchev, poi ripreso dal quotidiano "Troud". "Nella storia recente del nostro Paese vi sono due tipi di criminalità economica" ha proseguito il procuratore generale "la prima è quella che ha portato alla creazione delle piramidi finanziarie nelle quali sono state investite grandi quantità di soldi pubblici e privati. 60 persone hanno processi pendenti per il loro coinvolgimento in queste malversazioni". "Altri capi d'accusa sono poi da ricondurre alle privatizzazioni. La proprietà statale è passata nelle mani di piccoli circoli di persone. La società bulgara si è improvvisamente trovata suddivisa in poveri e ricchi".
Filchev ha poi ricordato gli atti criminosi e gli omicidi legati al processo di privatizzazione. Sarebbero più di 80 i ricchi bulgari che hanno processi pendenti legati alle privatizzazioni. Nikola Filchev ha poi affermato di ritenere veritiere le affermazioni dell'ex parlamentare Dragomir Draganov e pubblicate sul settimanale "Bunker". Secondo quest'ultimo i partiti politici bulgari si sarebbero spartiti le percentuali dei guadagni illeciti fatti con le privatizzazioni.
Nell'intervista il procuratore generale si è inoltre augurato che si possa presto rendere più rapida ed efficiente la procedura penale e per questo "è necessaria un rapida riforma, anche attraverso possibili modifiche della Costituzione".
Secondo i quotidiani Monitor e 24 Chassa vi sarebbe già un accordo tra Filchev ed il leader del gruppo parlamentare del Movimento Simeone II Plamen Panayotov per arrivare presto a riformare il codice di procedura penale.