In Bulgaria una ricerca evidenzia come vi sia il rischio che nei prossimi anni il già preoccupante tasso di analfabetismo aumenti. Sotto accusa la riforma del settore scolastico attuata quattro anni fa.
"120.000 persone in Bulgaria non sanno né scrivere né leggere" è stato riportato in un articolo sul quotidiano "Monitor", citando un rapporto redatto dalla ricercatrice Ilona Tomova, dell'Istituto di sociologia dell'Accademia delle Scienze della Bulgaria presentato ad un seminario su "Pubblicità, media e minoranze" che si è tenuto nella città di Shumen.
Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica, la cifra corrisponde al 2,5% della popolazione. L'analfabetismo sarebbe particolarmente diffuso tra i Rom. Dei totalmente analfabeti, 46.406 si sono dichiarati infatti come appartenenti della comunità Rom.
Secondo Ilona Tomova, nei prossimi anni si assisterà addirittura ad un incremento degli illetterati che nel 2005 arriveranno ad essere circa 150.000. "Questo sarà altamente problematico visto che difficilmente una persona totalmente analfabeta ha possibilità di trovare lavoro" ha chiarito la ricercatrice.
In realtà il numero degli analfabeti in Bulgaria è maggiore se si tiene conto di coloro i quali, pur conoscendo l'alfabeto, non hanno neppure conseguito la licenza elementare e non sono neppure in grado di compilare semplici richieste di lavoro. Il numero di questi ultimi si aggirerebbe tra i 50.000 ed i 100.000.
"Il settore dell'educazione migliorerà quando non verrà esclusivamente inserito nei programmi pre-elettorali" si è commentato in un editoriale pubblicato sullo stesso Monitor. Nell'editoriale poi si mette in risalto come la riforma del settore scolastico, attuata quattro anni fa, abbia portato ad una radicale ridimensionamento del numero di insegnanti ed Istituti. Mettendo poi nuovamente in risalto come ogni forza politica, presentandosi alle elezioni, definisce quali proprie priorità l'educazione, la salute e le politiche sociali, per poi dimenticarsene in fretta a favore di altre questioni quali ad esempio l'integrazione in Europa, l'entrata nella NATO, l'armonizzazione del proprio sistema giuridico con quello occidentale.
Ed il settore scolastico rimane con una cronica mancanza di fondi.
Il Ministro per l'educazione, Vladimir Atanasov, ha in questi giorni rassicurato l'opinione pubblica affermando che in questi anni in tutto il Paese sono state chiuse solo 43 scuole. "Non abbiamo fatto nessun danno!" titolava sempre Monitor con tono sarcastico nei confronti del Ministro.