E' uno dei più influenti dj in Europa: Strahil Velchev, alias Kink. Ha saputo sviluppare uno stile originale, che guarda al passato, ma non meno all'universo underground, al soul americano e a qualunque tendenza futurista
Testa quasi rasata, magliettina attillata e barbetta ben curata, dinoccolato, dall'aria simpatica, uno smanettone di prima categoria; affezionato tanto al vintage di pezzi come il Roland RE-201 Space Echo, oggetto di culto degli anni Ottanta, quanto alla proposta "sintetica" dell'MFB Microzwerg.
Così si presenta uno dei più audaci performer della scena techno-house dei Balcani: Strahil Velchev, alias Kink. Può essere considerato uno dei più influenti dj presenti in Europa, che con il suo stile e la sua voglia di sperimentare ha saputo catturare l'attenzione di figure di primo piano a livello internazionale, fra tutti Neville Watson, cultore dell'acid-house anni Ottanta, attore mancato e grande dj; un po’ come è accaduto per Vegim e Nani Killa per il Kosovo. Al di là della sua eccezionale creatività, ha remixato importanti epigoni della musica elettronica mondiale, come Hercules and Love Affair, Patrick Cowley, Blake Baxter, Riva Starr, Pete Tong e Dave Spoon.
Frutto della sua passione sfrenata per il genere, coltivata fin dalla tenera età e supportata dal desiderio di riuscire presto a proporre qualcosa di personale, Kink ha saputo sviluppare uno stile originale, che guarda al passato, ma non meno all'universo underground, al soul americano e a qualunque tendenza futurista. "Un pizzico di soul, il groove dell'house e della techno, il futurismo, un po’ di sperimentazione elettronica e l'energia dell'acid", sono le parole con cui lo stesso Kink designa il suo manierismo.
A vent'anni la svolta
Techno-house, acid-house, ma anche dance, elettronica sperimentale, soul e proto-hardcore, sono, pertanto, il suo pane quotidiano… A vent'anni, la svolta, con l'acquisto di un sintetizzatore modulare che gli consente di effettuare i primi esperimenti e rendersi conto dell'eccezionale feeling con il mondo professionale dei disc jockey.
"Nel 1992, quando ho cominciato", spiega Kink "la musica elettronica in Bulgaria era completamente sconosciuta. Le radio trasmettevano poco o nulla di questo genere, e ciò che ho saputo lo devo a un piccolo negozio di dischi nel cuore di Sofia. Ma il materiale in circolazione era comunque scarso. Così, alla fine, mi sono convinto che avrei fatto prima a produrre io brani originali, piuttosto che aspettare qualcuno in grado di farmi sentire qualcosa di veramente interessante".
Proposta bulgara
Debutta nel 2005 per l'etichetta Odori, con sede nel Regno Unito, di Chris Duckenfield (fra i più importanti dj mondiali, di casa al Fabric di Londra, come al Panorama Bar di Berlino), specializzata in techno-house, deep-house e chill out, con artisti del calibro di Swag e The Odori Allstars.
Il lavoro s'intitola Eviljack: è un EP con quattro brani; esce "Same Old Thing", un pezzo tipicamente acid-house, con ruffiani rimandi alla musica soul. La composizione colpisce per la sua spontaneità e lungimiranza, e fa immediatamente breccia nell'intellighenzia che governa il mondo della techno-house; esperti come Laurent Garnier, disc jockey francese, cresciuto artisticamente a Manchester (affiancando i primi accenni del brit pop, con figure cult come Stone Roses e Happy Mondays), rimangono vivacemente colpiti dalla proposta bulgara.
Nel 2007, il suo primo importante live, in occasione del Wilsonic Festival, tenutosi a Bratislava, in Slovacchia. E' il momento in cui viene notato dal grande pubblico e non più solo dagli addetti ai lavori. Collabora, intanto, con Stefan Goldmann (altro dj di fama mondiale) per Nebula Sofia, bell'esempio di techno minimal, comprendente la fascinosa title track e il brano "The Weasel"; e per Signal E.P., per la Boe Recordings. Nel 2008, al fianco di Neville Watson, entra di diritto nel pantheon dei più grandi dj europei. L'opera prima del duo s'intitola Inside Out ed è un inno alla scena house underground; attira l'attenzione Josh Wink, remixer di Philadelphia e finisce per occupare una posizione nella prestigiosa compilation Bugnology 3. Esce, inoltre, per Minority Music uno dei suoi brani più celebri, originariamente stampato su vinile in pochissime copie, "The Big Payback".
Get Nervous
Nel 2008 dà anche alle stampe "Get Nervous", per la Boe Recordings, fondata nel 2007 da Ben Parkinson, innamorato dei suoni di Detroit e Chicago (qui un assaggio). E' un altro piccolo grande capolavoro: drum machine in evidenza, un'intro leggera, sottile, e il groove della canzone che non tarda a emergere, supportato da mantra elettronici. Si propone con David Labeij, della scena deep techno olandese, l'uomo giusto per completare il suono di "Get Nervous". Per Jimpster, produttore britannico di deep house, e fondatore della Freerange Records, non ci sono dubbi: si tratta di un lavoro "di grande qualità, che funzionerà a meraviglia".
In questa fase guadagna anche la stima dei Crookers, progetto di electro house e fidget (genere di musica house caratterizzato da elementi di rave, break beat e garage anglosassone) gestito da due dj italiani, Francesco Barbaglia e Andrea Fratangelo. Fino al 2009 si esibisce perlopiù in Bulgaria; ma il suo nome prende a circolare freneticamente e comincia a essere richiesto in molte parti del mondo. Nel giro di pochi mesi presta la sua abilità ai club di mezza Europa, visitando Barcellona, Madrid, Stoccolma, Londra, Dublino, Monaco, Berlino. In Italia si esibisce a Roma, Milano, Torino e Bologna. Nel frattempo, prosegue con le registrazioni, programmando l'uscita, nel 2010, dell'EP Rachel per la Ovum Recordings.
Con Karina Nistal
Un altro anno importante per la carriera di Kink è il 2011. Esce, infatti, per la Kolour Recordings, Reflecction001, raccolta di ben undici brani. Una vera lezione di deep house, rappresentata da pezzi originali e remix. Si apre con "Fish Feeling", breve loop introduttivo, seguito dall'incedere vincente della batteria elettronica e del synth; prosegue con composizioni accattivanti come "Mood" e "Psyche Funk" e si chiude con "Waterpark Funk", con la partecipazione di Karina Nistal, fra i pezzi più coinvolgenti del disco, reso elettrizzante dalla voce della cantante texana (vedi il video). Gli ultimi lavori del prolifico dj bulgaro sono del 2012 e del 2013.
Lo scorso anno, a giugno, è giunto sul mercato internazionale per la storica Rush Hour Recordings, Hand Made, deep house in vinile, con tre tracce complessive: la doppia "Hade Made" (main mix e dub mix) e la finale "Express". A gennaio del 2013 è invece uscito per la Systematic, Sampledelics Vol.2, con Marc Romboy, capitolo successivo a quello del 2012, prodotto dall'Ovum Recordings.
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