Sofia, parlamento

La settimana che precede la Pasqua ortodossa in Bulgaria ha visto il crescere delle tensioni politiche, mentre si avvicinano le elezioni parlamentari. Al centro delle polemiche la modifica delle regole elettorali, la "guerra delle immondizie" e le lotte per il controllo dei media

17/04/2009 -  Tanya Mangalakova Sofia

I giorni della settimana che precede la Pasqua ortodossa in Bulgaria sono stati di passione anche dal punto di vista politico. A tre mesi dalle elezioni parlamentari, i deputati del Partito socialista bulgaro (BSP) e del Movimento per i diritti e le libertà (DPS), oggi al governo, coadiuvati dal movimento "Ordine, legalità e giustizia" di Yane Yanev e dai nazionalisti di Ataka, hanno modificato le regole della competizione elettorale.

Il parlamento di Sofia ha così deciso che 31 dei 240 deputati saranno eletti col sistema maggioritario, e ha introdotto una soglia di sbarramento per le coalizioni all'8%, mantenendo al 4% quella per i singoli partiti.

Da tempo i sondaggi parlano di una probabile vittoria dei Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria (GERB), movimento guidato dal sindaco di Sofia Boyko Borisov. La maggior parte degli analisti ritiene che i cambiamenti introdotti all'ultimo momento nel sistema elettorale mirano ad impedire la formazione di un governo formato da GERB e dalla nuova coalizione di destra tra l'Unione delle forze democratiche (SDS) e i Democratici per una forte Bulgaria (DSB), che potrebbe escludere dalla stanza dei bottoni proprio BSP e DPS.

Secondo gli stessi analisti l'elezione su base maggioritaria di 31 deputati crea una situazione di squilibrio tra i candidati e punta a porre sullo stesso piano collegi elettorali con diverso numero di abitanti. Questo significa che a seconda del collegio un deputato sarà espresso da 100mila fino a 400mila abitanti. Questo elemento assume particolare importanza se si tiene presente che BSP e DPS hanno forte presa elettorale soprattutto nelle zone rurali a bassa densità di popolazione, mentre i partiti di destra e GERB sono più forti nelle grandi città. Secondo Ekaterina Mihaylova, del DSB, "l'obiettivo di BSP e DPS è di 'scippare' il processo elettorale e distruggere la destra".

Il politologo Ognyan Minchev ha parlato al quotidiano Dnevnik di manipolazioni e falsificazione dei risultati elettorali. Secondo Minchev, la criminalità organizzata a diversi livelli farà tutto il possibile per assicurarsi una sua "vittoria elettorale", cosa che acutizzerà ancora di più le tensioni sociali nel paese e potrebbe portare non solo alla compravendita di voti, ma a manifestazioni apertamente violente nei rapporti tra le forze politiche.

Il giorno successivo all'approvazione delle modifiche elettorali, il presidenti Georgi Parvanov ha esercitato il suo diritto di veto, a causa dell'innalzamento della soglia di sbarramento per le coalizioni. Secondo Parvanov, questa misura limita il pluralismo politico, e crea le condizioni per la formazione di maggioranze "artificiali", che non rispecchiano la volontà degli elettori. Il presidente bulgaro ritiene che l'attuale barriera al 4% ha dimostrato nei passati 18 anni i suoi effetti positivi, evitando l'eccessiva dispersione dei voti e contribuendo alla stabilità del potere esecutivo.

All'inizio di aprile Parvanov ha convocato una conferenza stampa, nella quale ha comunicato di aver firmato il decreto con cui la prossime elezioni europee vengono fissate per il 7 giugno. Secondo il presidente buona parte del mandato del prossimo governo sarà segnata dalla crisi economica. Parvanov ha messo in guardia anche rispetto al rischio di contrapposizione frontale tra destra e sinistra, che potrebbe portare all'impossibilità di creare un nuovo esecutivo.

Stanishev contro Borisov

La maggior parte dei sondaggi indica che sarà GERB ad ottenere la maggioranza relativa dei seggi, diventando il primo partito in Bulgaria. Queste previsioni rappresentano un incubo per il BSP, che si sta muovendo per creare condizioni più favorevoli per restare al potere. I media hanno parlato di "guerra delle immondizie" tra il premier e leader dei socialisti Sergey Stanishev e il sindaco di Sofia e leader di GERB Boyko Borisov, generata dalle ambizioni politiche dei due.

Il 9 aprile il governo ha dichiarato l'emergenza a causa dei problemi che hanno portato al parziale stop della raccolta delle immondizie nella capitale, ha dato vita ad un comitato di crisi e ha messo a disposizione i mezzi necessari a svuotare i contenitori ormai stracolmi di rifiuti.

Mentre i camion "governativi" ripulivano la città, Borisov ha accusato Stanishev di voler utilizzare la situazione difficile per dimostrare agli elettori che il sindaco non sa amministrare la città di Sofia.

Alcuni mesi fa lo stesso Borisov aveva messo fine anzitempo al rapporto con la società "Novera", incaricata della pulizia della capitale a causa del mancato rispetto dei termini del contratto. E' stato lo stesso governo a rimettere in gioco la "Novera, mossa che ha messo in difficoltà, e non poco, Borisov.

Potere e media

Il governo ha scandalizzato la società con la decisione di gestire in comproprietà quattro grandi stabili dell'Agenzia delle entrate situate nel centro di Sofia, ricevendo in cambio una nuova sede per l'agenzia stessa. Senza concorso, lo stato ha scelto come partner la società privata "IPK Rodina", amministrata da Irena Krasteva, vicina al DPS, che ha recentemente acquisito il controllo di tre quotidiani e di un canale tv.

Il crescente controllo esercitato dalla businesswoman vicina al DPS è stato letto come uno strumento utilizzato politicamente in vista delle elezioni. In una lettera aperta, l'intellettuale Edvin Sugarev ha scritto che per l'attuale premier bulgaro l'atteggiamento servile di tv e radio pubbliche non è abbastanza, e che per questo Stanishev ha intrapreso il tentativo, senza precedenti nemmeno durante il periodo più difficile della transizione, di creare un monopolio mediatico in grado di supportarlo durante la campagna elettorale, utilizzando il potere e le risorse pubbliche per ottenere il risultato voluto.

Sugaev ha messo poi in luce il fatto che la Krasteva controlla ormai un terzo dei quotidiani pubblicati in Bulgaria, e che grazie ai provvedimenti votati dal governo potrà esercitare una posizione di monopolio anche sui media elettronici.

I numerosi scandali legati alla vita pubblica sono un chiaro segnale che l'estate politica del 2009 sarà a dir poco bollente. Tra l'altro, i calcoli preelettorali delle forze politiche non sempre trovano riscontro nella volontà effettiva degli elettori, e i drastici cambiamenti al sistema elettorale potrebbero provocare risultati molto lontani dalle aspettative di chi li ha introdotti. Una cosa soltanto è sicura, la battaglia per il potere tra i partiti diventerà sempre più dura con l'avvicinarsi delle elezioni.