Il sei maggio in Bulgaria si festeggia San Giorgio. Ma è anche la festa dell'esercito bulgaro. Nikola Kolev, a capo di quest'ultimo, attacca duramente chi intende ridimensionarlo. "Si tratterebbe di nichilismo nazionale", afferma.
Il 6 maggio in Bulgaria è 'Gergiovden', il giorno nel quale si festeggia San Giorgio il vittorioso e contemporaneamente la Bulgaria festeggia il valore del proprio esercito. San Giorgio è dipinto in moltissime icone ortodosse a cavallo del suo cavallo bianco con una lancia infilata nella gola di un enorme drago. La leggenda vuole che il drago fosse una vera e propria condanna per la vita già dura dei contadini: li attaccava senza risparmiare le greggi. Ma San Giorgio affrontò il drago riouscendo a sconfiggerlo e liberò in questo modo i contadini. San Giorgio è molto festeggiato in Bulgaria ed il 6 maggio sono molte le usanze che accompagnano la celebrazioni: tra queste la più comune è il sacrificio di un agnello in onore del santo.
Tradizionale anche la parata militare in Piazza Alexander Battenberg a Sofia. Quest'anno erano presenti il Primo ministro Simeone di Sassonia ed il Presidente del Parlamento Ognian Gerdzhikov. Il quotidiano Standart ha pubblicato per l'occasione un'intervista con il Generale Nikola Kolev, a capo dell'esercito bulgaro. "Diminuire l'esercito al di sotto delle 45.000 unità rappresenterebbe una atto di nichilismo nazionale" ha affermato quest'ultimo al giornalista che lo interrogava in merito ad una dichiarazion di Todor Tagarev, dell'Accademia delle scienze bulgara, secondo il quale per rispettare gli standard NATO la Bulgaria avrebbe dovuto ridimensionare il proprio esercito portandolo al di sotto delle 45.000 unità. "Tale ridimensionamento non sarebbe in linea con gli interessi nazionali e con gli obblighi previsti costituzionalmente per l'esercito bulgaro. 45.000 unità sono il minimo affinché l'esercito bulgaro possa continuare a funzionare correttamente" ha ribadito Kolev affrontando poi anche la questione delle missioni all'estero di contingenti dell'esercito che lui comanda. "La copertura finanziaria delle missioni all'estero spetta allo Stato bulgaro" ha chiarito "anche se spero che nel caso della missione in Iraq parte delle risorse verranno messe a disposizione dagli Stati Uniti".
Anche il quotidiano Troud il sei maggio non dimentica di aggiornare la situazione sull'invio di truppe bulgare in Iraq. "Manderemo un battaglione al posto di una compagnia" titola il quotidiano che poi riporta che saranno 480 i militari bulgari a partire in missione. Questa almeno è la proposta del Ministro della difesa Nikolay Svinarov che dovrà però passare al vaglio del Parlamento. La missione delle truppe bulgare dovrebbe durare più di un anno e ciascun militare riceverà una diaria di circa 60 dollari.