E' cosa nota che in alcune città della Bulgaria sud occidentale stia fiorendo il turismo sessuale. Alta disoccupazione e rilevante potere d'acquisto dei vicini della Grecia alla base del fenomeno. E c'è chi chiede di legalizzare la prostituzione
Trentamila abitanti, duemila prostitute
"Ci sono ben duemila prostitute nella città di Sandaski, che raggiunge a malapena i 30mila abitanti", scrive il settimanale "Politika" in uno speciale report investigativo uscito nel dicembre 2005, raccontando il fiorire della prostituzione nelle piccole città di frontiera al confine con Grecia e Macedonia. Sandanski e Petrich sono diventate il paradiso del turismo sessuale soprattutto per clienti che vengono dalla Grecia, e molte ragazze e donne del posto sbarcano il lunario offrendo prestazioni sessuali. Non solo, durante il week-end arrivano molte studentesse dalla vicina Blagoevgrad per portare a casa un centinaio di euro, così come molte donne dalla Bulgaria settentrionale che stazionano soprattutto a Sandanski.
Autobus dopo autobus, migliaia di greci arrivano in cerca di sesso a pagamento. Non bisogna essere un super-detective per scovare, in pieno giorno, prostitute e ruffiani nelle strade di Sandanski. Il commesso di un negozio di abbigliamento, in pieno centro, racconta di anziani greci che entrano accompagnati da ragazze magroline di 18 o 19 anni, di solito di origine rom, a cui regalano vestiti squadrandole da capo a piedi, per poi sgattaiolare via. Lo stesso commesso racconta che ormai, per abitudine, saluta ogni cliente sconosciuto col saluto greco "Yasso".
Nei caffè siedono ragazze dai vestiti provocanti, aspettano una chiamata, poi scompaiono velocemente. I ruffiani, gente del posto, giovani e meno giovani, si aggirano davanti ai negozi più economici. Accanto alla vetrina di un negozio di scarpe, uno di loro ferma un turista. Qualche parola, poi alcune banconote finiscono nelle mani del ruffiano. Adesso l'uomo cammina sottobraccio ad una donna corpulenta, fanno una svolta e scompaiono nell'hotel "Evropas". All'ingresso dell'albergo la donna incontra delle sue "colleghe", che vanno via con tre uomini che parlano in greco. Così, alla luce del sole, viene commesso il reato di sfruttamento della prostituzione, che il codice bulgaro punisce con almeno tre anni di reclusione.
Alberghi e bordelli
Quella del turismo sessuale a Sandanski è una realtà ben nota, e in città tutti, seppur a fatica, riconoscono l'esistenza del fenomeno. In molti raccontano come molte ragazze della zona, dove la disoccupazione è alta, siano attirate dagli stipendi e dalle pensioni "europee" dei turisti provenienti dalla Grecia. Ma sulle strade e nei bar della città stazionano anche molte studentesse provenienti dai centri limitrofi. Arrivano, anonime, guadagnano circa cento euro al giorno e poi vanno via. Le tariffe per prestazione sessuale vanno dai cinquanta ai cento euro se si parla di ragazze giovani e belle. Le giovani di origine rom guadagnano meno, e spesso si accontentano di regali come vestiti, appunto.
Secondo la polizia locale, a Sandanski ci sono circa duemila prostitute e cinquanta "sutenjori" (ruffiani). La maggior parte delle donne vengono dalle regioni con più alto tasso di disoccupazione, nel nord del paese, come Tutrakan, Rousse e Silistra. Ci sono poi russe, moldave ed ucraine. La gente del posto racconta che in quasi tutti i sessanta alberghi di Sandanski si offre un servizio "extra". I più noti, da questo punto di vista sono gli hotel "Aneli", "Evropas", il cosiddetto "Albergo albanese", il "Prim" e il "Saint Vrach", ex residenza dell'ex leader comunista Todor Zhivkov.
Nella vicina cittadina di Petrich mercoledì è giorno di mercato, e molti contadini arrivano dal nord della Grecia, soprattutto in autunno, dopo il raccolto. Bambini rom li seguono a frotte chiedendo, in greco, qualche spicciolo. Alcuni offrono "frenska ljubov" (sesso orale). Anche a Petrich non è difficile trovare prestazioni sessuali, soprattutto in alcuni alberghi, come il "Las Vegas", il "Ruzhdshki inns" e il motel "Vicky", a due passi dal transito frontaliero di Kulata.
"Il mercato della prostituzione"
Il tabloid greco "Espresso" ha pubblicato un reportage filmato girato in candid-camera a Sandanski e Petrich, dal titolo "Il mercato della prostituzione". Secondo l'"Espresso" il mercato del sesso nella regione di frontiera tra Bulgaria, Grecia e Macedonia è il più ricco di tutti i Balcani, con seimila prostitute, tremila "papponi" e più di mille businessmen dalla Grecia. Gli abitanti di questi centri, secondo i giornalisti greci, sembrano non disdegnare i vantaggi offerti dalla situazione, soprattutto l'aumento del numero dei turisti. Nel documentario vengono mostrate le testimonianze di prostitute, ruffiani e clienti, dalle quali emergono dati che fanno un po' di luce su vari aspetti di questo mercato sotterraneo. Il prezzo di un'ora di sesso varierebbe tra i cinquanta e i duecento euro,si può affittare una donna a ore, comprarla oppure "esportarla" all'estero. Il prezzo di una ragazza varia tra i mille e i tremila euro. Secondo Stelios, un "pappa" di Salonicco, il prezzo di una donna giovane e carina si aggira intorno ai tremila euro. Una volta in Grecia le ragazze lavorano come cameriere, nei locali di streap-tease, oppure vengono costrette a prostituirsi. Non sono rari i casi in cui offerte di lavoro vengono usate come esca per far arrivare le ragazze in Grecia, dove poi vengono costrette a mettersi sulla strada.
Legalizzare la prostituzione?
Su un quotidiano di Atene è apparso un annuncio che reclamizzava viaggi a scopo sessuale a Sandanski, anche con ragazze sotto i quattordici anni. "Questo è chiaramente un reato" ha dichiarato a "Politika" Tanya Minkova, dell'Ong "Ideas and values", di Sandanski.
"Tutti ammettono che il turismo sessuale è una realtà nella Bulgaria sud-occidentale" ha dichiarato al settimanale Ivo Haralampiev, procuratore capo di Petrich, "ma al momento non abbiamo nessun processo che lo possa testimoniare. Non abbiamo denunce per prestazioni sessuali con ragazze quattordicenni; ce ne sono alcune con giovani tra i sedici e i diciotto anni, ma secondo il codice, in Bulgaria queste non sono perseguibili. La prostituzione in Bulgaria, contrariamente a quanto avviene negli Usa, ad esempio, non è considerato un reato."
La municipalità di Sandanski ultimamente ha proposto di legalizzare il mercato del sesso, ma questa soluzione, intrapresa da tempo in Olanda, sembra piuttosto difficile da realizzare nel contesto balcanico. "Legalizzare la prostituzione significa pagare le tasse" è stato il commento di Haralampiev, " e questo nessuno lo vuole fare".
Il mese scorso il ministro degli Interni ha proposto di creare uno speciale registro fiscale per le prostitute, che indicherebbe alberghi e locali dove i clienti possono trovare le ragazze. Alcuni esperti, hanno dichiarato a "Monitor" che alla base di tale proposta ci sono le proteste dei sindaci delle principali località sciistiche, dove molte prostitute creano imbarazzo offrendo le proprie prestazioni ai turisti ospitati nelle strutture alberghiere. Il registro prevede anche un giro di vite sulle donne che non rispondono a determinati requisiti, autorizzando le forze dell'ordine a ripulire le strade. Oggi l'unica pena prevista è una breve detenzione nelle stazioni di polizia.