Gli Usa sondano disponibilità ed il Governo bulgaro afferma che non si tirerà indietro. "Agiremo quali alleati 'de facto' dell'Alleanza altlantica" chiarisce il Ministro degli esteri Solomon Passy.
Le autorità bulgare hanno risposto positivamente alla richiesta USA in merito ad un possibile coinvolgimento del Paese in una coalizione di Stati disponibili a "disarmare l'Iraq". Lo riporta il periodico "Monitor", citando il Ministro per la difesa Nikolai Svinarov.
"Nel caso si arrivasse ad un conflitto aperto verranno mandati in Iraq solo i volontari" ha chiarito il generale Nikola Kolev "in modo teorico le truppe utilizzate potrebbero andare da un'unità a 53.000 uomini". Monitor sottolinea come il Presidente Paravanov sembra non approvare in toto questa linea adottata dal Governo.
"La posizione della Bulgaria in merito a questa vicenda è stata definita da un voto parlamentare avvenuto nel settembre 2001 nel quale si afferma che il Paese agirà come alleato de facto della NATO e degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo internazionale" ha reso noto a scanso di equivoci il Ministro degli esteri Solomon Passy, tra i più grandi sostenitori dell'entrata della Bulgaria nell'Alleanza atlantica. Una sua intervista è stata pubblicata sul quotidiano "24 Chassa" (27.11.02).
Secondo "Monitor" gli Usa avrebbero insistito perché questi primi contatti rimangano confidenziali. Il periodico cita inoltre il vice-Ministro degli esteri Ivanov che avrebbe chiarito come le consultazioni con la controparte statunitense si sarebbero tenute esclusivamente oralmente e che qualsiasi contributo della Bulgaria in una possibile guerra contro l'Iraq dovrà passare da una mozione del Governo e da un voto in Parlamento.