Bagarre attorno alla nuova legge sui trapianti di organi, una riforma del settore che entrerà in vigore col prossimo anno

01/08/2003 -  Anonymous User

La nuova legge sui trapianti di organi, tessuti e cellule, adottata da poco dal Parlamento bulgaro, è già stata duramente attaccata dagli esperti. Le associazioni dei medici hanno richiesto che il Presidente bulgaro ponga il veto. "Un caos nei trapianti" ha titolato il quotidiano Sega.

I parlamentari hanno sancito che gli organi possono essere donati solo in seguito ad un esplicito consenso del donatore. Chiunque voglia donare il proprio cuore, o fegato o quant'altro dovrà quindi dichiararlo ufficialmente.
Se il deceduto non ha espresso alcuna volontà in merito il consenso alla donazione può essere dato dai parenti. La legge quindi muta radicalmente il
sistema precedente dove, se non nel caso di esplicito dissenso, gli organi potevano essere prelevati. La riforma entrerà in vigore dal primo gennaio del
2004.

"Non sarà necessario cambiare gli otto milioni di tessere sanitarie a causa della nuova forma di dichiarazione" ha dichiarato il vice ministro della salute
Petko Salchev. Attualmente infatti sull'ultima pagina del libretto sanitario viene riportato se si rifiuta il trapianto degli organi. "Questa nuova legge non farà che rendere ancora più difficili i trapianti e nuocerà a centinaia di malati" ha dichiarato Petar Panchev, medico esperto in trapianti che ha poi
riportato l'esempio di tre pazienti bulgari che, esasperati dalla situazione nel proprio Paese, si sono recati in Pakistan per effettuare un trapianto
rimanendo però menomati. "Il Pakistan viene spesso scelto perché lì le operazioni di trapianto costano relativamente poco" chiarisce Palchev "si va
però incontro a rischi notevoli".

Secondo il centro trapianti nazionale "Bultransplant" sono 770 i bulgari in attesa di trapianto di reni. 23 operazioni di questo tipo sono state realizzate
nel 2003, dieci delle quali grazie alla donazione di organi.

Con la nuova legge il parlamento ha deciso di intervenire con fermezza anche contro il traffico di organi. Le sanzioni pecuniarie a chi sarà riconosciuto
colpevole di quest'ultimo andranno dai 51.000 ai 386000 euro. Le sanzioni saranno molto più alte invece nei confronti delle persone giuridiche coinvolte
in traffici di questo tipo.

I medici bulgari comunque continuano ad insistere per il ritorno al vecchio sistema che limitava a loro avviso meno la possibilità di effettuare
trapianti. "Nessuno dichiarerà formalmente la propria disponibilità a donare gli organi" ha dichiarato il dott. Panchev a Monitor "sino ad ora l'80% dei
parenti di pazienti in coma scelgono di non donare gli organi.