Anche la Croazia brucia. Manca personale adeguato per combattere gli incendi, mancano soprattutto gli aerei. Una agenzia italiana propone al governo croato di appaltarle il problema, mettendo a disposizione la propria flotta
Come gran parte dei paesi del Mediterraneo, anche la Croazia deve lottare con i molti incendi che ogni anno devastano le proprie coste ed isole. Dal momento che il turismo rappresenta una importante fonte di profitto per l'economia croata, gli incendi sono un danno enorme, e il governo riceve critiche quotidiane per gli insuccessi nel controllare e spegnere le fiamme che stanno dilagando sulla costa adriatica.
Ci sono circa 50.000 pompieri in Croazia, ma solo 2.143 di loro sono vigili del fuoco professionisti. Gli altri 47.000 volontari sono male equipaggiati, hanno una lenta capacità di dispiegamento e le attrezzature che hanno a disposizione sono antiquate. Dal momento che la maggioranza degli incendi sulla costa adriatica e sulle isole non può essere domata con metodi classici, a causa della asprezza dei territori e dei frequenti cambiamenti nella direzione dei venti, il metodo più efficiente per affrontare il problema è quello di utilizzare aerei speciali, che possano combattere gli incendi lanciando grandi quantità di acqua. La Croazia, tuttavia, ha solo quattro aerei di questo tipo, i Canadair (CL-415), e due motrici aeree (AT802F), che non sono sufficienti per affrontare il numero e la ampiezza degli incendi che stanno devastando la costa durante questa estate eccezionalmente calda e lunga. Gli esperti dell'antincendio ritengono che la Croazia abbia bisogno di almeno due ulteriori Canadair, ma il loro prezzo è intorno ai 23 milioni di dollari americani.
L'ultimo numero di Globus, settimanale di Zagabria, presenta una idea proposta da uomini d'affari italiani e croati che ipotizzano una soluzione con metodi più efficienti ed economici per affrontare gli incendi in Croazia. Secondo il settimanale, Giuseppe Spadaccini, presidente del gruppo CEO Aeroservizi, agenzia incaricata di controllare e spegnere gli incendi in Italia, contatterà il governo del primo ministro Ivica Racan chiedendo il permesso di estendere le proprie attività anche in Croazia.
Negli ultimi giorni Spadaccini ha fatto una ricognizione aerea della costa adriatica, e ha dichiarato di essere convinto che la propria offerta al governo croato rappresenta la soluzione giusta per combattere gli incendi. Spadaccini ha anche affermato che sarebbe disposto a lavorare per una somma fissa annuale, che sarebbe inferiore di circa il 30 per cento rispetto a quanto spende la Croazia per una lotta agli incendi piuttosto inefficiente.
Il gruppo di aeroservizi CEO ha a disposizione 14 Canadair con equipaggio, e un gruppo di esperti incaricato della manutenzione dei velivoli. L'agenzia afferma anche di avere a disposizione un numero di aerei più piccoli dotati di telecamere in grado di identificare anche i più piccoli incendi. Questo rende notevolmente più semplice affrontare il problema, dato che è evidentemente più facile spegnere le fiamme prima che si siano estese ad una vasta regione. Queste modalità preventive in Croazia non esistono: attualmente il processo di spegnimento inizia solo quando i fuochi hanno coinvolto una larga area, e gli aeroplani sono inviati solamente quando diventa impossibile combattere i fuochi con i metodi consueti. Ma a quel momento spesso è troppo tardi.
Secondo il settimanale Globus, la agenzia italiana CEO Aeroservizi è interessata ad offrire il proprio pacchetto al governo croato che, oltre al controllo e spegnimento degli incendi, comprenderebbe anche il rilevamento in blocco dei 4 Canadair e delle due aeromotrici croate e - cosa particolarmente allettante - l'assegnamento della manutenzione di tutti i velivoli della agenzia alla Croazia.
Giuseppe Spadaccini ha già avviato le prime discussioni sul possibile affare con il governo croato a Zagabria. L'attuale periodo vacanziero, tuttavia, rende impossibile la negoziazione di una questione di tale importanza ad alto livello, e l'intera iniziativa dovrà attendere l'autunno. A quel momento Spadaccini potrà trovarsi ad incontrare un governo diverso, dal momento che la Croazia si sta preparando per le elezioni in autunno.