Sono passati due anni dalla scomparsa di Tudjman. La destra lo commemora. L'attuale presidente Stipe Mesic ricorda gli errori commessi dall'ex-presidente in Bosnia Erzegovina e l'isolamento internazionale al quale avevano portato le sue politiche. Ma lasc
Oggi e' il secondo anniversario della morte di Franjo Tudjman. In occasione della commemorazione dell'ex-presidente croato il figlio Miroslav Tudjman, presidente dell'HIP (Associazione per l'identita' e la prosperita' croata, organizzazione radicale di destra) ed ex -capo degli servizi segreti, ha organizzato una tavola rotonda nella quale, durante il proprio intervento, ha insistito sull'importante ruolo storico svolto dal padre ed ha respinto le accuse di chi afferma che dietro alla guerra serbo-croata ed all'aggressione contro la Bosnia vi fossero accordi diretti tra Milosevic e Tudjman (Slobodna Dalmacija, 7.12). Vecernji list del 9 dicembre annuncia che nove ex-generali hanno deposto presso la tomba di Tudjman una ghirlanda in nome del generale latitante Ante Gotovina. Secondo la stessa fonte molte altre ghirlande sono già state deposte da comitati dell' HDZ e dall'associazione dei parenti dei militari caduti per la patria.
La manifestazione centrale si e' svolta ieri. Secondo Jutarnji list (10.12) circa trentamila persone hanno visitato la tomba di Franjo Tudjman. Il presidente del HDZ Ivo Sanader ha tenuto il comizio principale durante la commemorazione organizzata dal suo partito. Ha affermato tra le altre cose che il potere attuale dovrebbe scusarsi nei confronti della memoria di Tudjman per le offese che gli sono state apportate in questi anni.
Il Presidente della Repubblica Stipe Mesic ha invece partecipato ieri ad un'altra manifestazione in ricordo del trentennio dalla "primavera croata". Mesic ha parlato anche di Tudjman insistendo sul fatto che il primo Presidente della Croazia indipendente ha avuto tratti positivi e negativi. Tra questi ultimi senza dubbio la politica attuata verso la Bosnia ed Erzegovina, l'isolamento internazionale al quale ha portato la Croazia, le relazioni con Milosevic. Ma ha terminato affermando che un giudizio definitivo sul ruolo del primo presidente toccherà alla storia (quotidiani dal 10 dicembre).