Nel paese vi sono 9mila persone in auto-isolamento, 65 casi accertati ed è stata ordinata la chiusura degli esercizi tranne alimentari e farmacie. Attivata inoltre scuola virtuale, programmi tv per bambini, youtube ed e-Škola per i più grandi
Sono entrate in vigore lunedì 16 marzo le nuove misure contro la pandemia a Zagabria. Nella capitale croata, tutti i bar e ristoranti sono chiusi, così come le palestre, piscine, spazi culturali e night club. Chiusi anche i negozi che non vendono alimentari (e questi lavoreranno ad orario limitato, fine alle 18). Rimangono aperte le farmacie, ma si entra a due alla volta.
Insomma, anche la Croazia comincia a correre ai ripari.
Il bollettino di questo martedì mattina parla di 65 casi accertati (erano 13 una settimana fa), ormai distribuiti su tutto il territorio nazionale, esclusa la Dalmazia e le isole. Tre di queste persone sono ricoverate, mentre è ormai imposto praticamente a chiunque entri nel paese un periodo di auto-isolamento di 14 giorni. Attualmente, ha dichiarato lunedì il direttore dell’Istituto croato di Salute pubblica, Krunoslav Capak, ci sono circa 9mila persone in stato di auto-isolamento nel paese.
La scuola non si ferma
Da lunedì è iniziato anche il programma sostitutivo di educazione online, con una prima giornata non priva di complicazioni. La ministra dell’Educazione, Blaženka Divjak, ha infatti denunciato "un attacco informatico" contro la piattaforma di scuola virtuale. "La scuola continua anche in queste condizioni difficili e straordinarie. È una scuola virtuale, ma funziona", ha dichiarato Divjak.
Da lunedì, il terzo canale della televisione pubblica croata HRT (così come la rete sportiva Sportska televizija) trasmette ogni mattina un programma speciale per i bambini delle elementari, mentre per il corrispettivo delle nostre medie e superiori l’attività si farà online su youtube e tramite il sistema e-Škola (reti CARNet e Srce) messo in piedi dal ministero. "Da domenica sera abbiamo ricevuto l’iscrizione di oltre 280mila utilizzatori e potremmo arrivare a quota 400mila entro mercoledì", ha dichiarato la ministra, dicendosi soddisfatta dato che il sistema scolastico conta circa 450mila allievi.
I video online variano da pochi minuti (9 minuti di tedesco per la prima liceo alle 13:15 su youtube), fino a un’oretta (52 minuti di letteratura, con l’Antigone di Sofocle in croato). Per i più piccoli, le lezioni sono intervallate da alcuni cartoni animati educativi o da documentari sugli animali. Agli studenti delle superiori che non hanno un computer a disposizione sono stati dati dei tablet, mentre gli insegnanti continueranno a seguire i propri allievi (tramite un sistema di e-škola o classe online) assegnando loro compiti, letture ed esercizi. Lunedì, 109 alunni si sono comunque recati a scuola perché i genitori non avevano a chi lasciarli.
L’economia a rischio stop?
Un discorso diverso invece va fatto per l’economia croata, da sempre molto dipendente dal turismo che rappresenta circa un quarto del PIL croato. Stando a quanto riportato dal Poslovni Dnevnik , il settore per ora non registra grandi perdite ma soltanto perché, solitamente, i motori si accendono solo con le vacanze pasquali. Manca ancora un mese a Pasqua e questo potrebbe lasciare il tempo per far rientrare la crisi ed iniziare la stagione col piede giusto, anche se sottotono. Per i grandi complessi alberghieri, i primi tre mesi dell’anno - solitamente utilizzati per conferenze e turismo di business - rappresentano ben poco rispetto al resto della stagione. Per il gruppo Valamar, ad esempio, i primi tre mesi dello scorso anno hanno rappresentato il 2,4% dell’intero fatturato annuo.
Al tempo stesso, i gruppi alberghieri ammettono di aver ricevuto delle cancellazioni per il secondo trimestre da aprile a giugno, ma anche in questo caso - sostengono - se la crisi dove rientrare, delle prenotazioni dell’ultimo minuto potrebbero compensare le perdite. Più grave la situazione a Rovigno, dove la direttrice dell’ufficio turistico locale, Odette Sapač, lamenta un crollo nei flussi: 150 visitatori invece dei 3mila solitamente presenti in questo periodo. La Dalmazia, per ora completamente esclusa da casi di coronavirus, sta introducendo le prime misure per evitare di vedersi coinvolta. A Traù (Trogir), si è decisa la sospensione di eventi, la chiusura di scuole e strutture sportive. Un’eventuale diffusione del virus, infatti, potrebbe compromettere l’economia locale fino a fine anno.
In questi giorni, infine, l’esecutivo di Andrej Plenković sta lavorando su un pacchetto di misure che dovrebbero aiutare l’economia croata a superare la crisi. Per il momento, si parla di un intervento pubblico che dovrebbe favorire le imprese più che i privati cittadini, con incentivi all’acquisto di materiale e rallentamenti nel pagamento dei mutui, grazie al coinvolgimento delle banche private nell’operazione. Tra le prime conseguenze economiche della pandemia, il prezzo della benzina è crollato in Croazia, scendendo sotto 1,20 euro. Il prezzo di un pieno, scrive Index , costa ora 6 euro in meno.