Se la ricomposizione della coalizione governativa a seguito delleelezioni convocate per il 20 maggio prossimo, veniva considerata certa,
oggi si aggiungono note di dubbio legate alla polemica nata tra i partitidella maggioranza e l'IDS di Jakovcic.
La coalizione che oggi governa in Croazia vede tra le sue fila 6 partiti: l'SDP (Partito
Social Democratico) di Ivica Racan, l'HSLS (Partito Social Liberale), l'HNS (PartitoPopolare Croato),lo storico HSS (Partito Contadino della Croazia),
il LS (Partito Liberale) e l'IDS (Assemblea Democratica dell'Istria) di Ivan Jakovcic.
Sono proprio le insistenti spinte di quest'ultimo al riconoscimento della lingua italiana in Istria come seconda lingua ufficiale, ad aver creato
una frattura all'interno della coalizione.
A questo proposito va ricordato che il Ministro della giustizia Stjepan Ivanisevic aveva temporaneamente sospeso alcuni articoli dello Statuto istriano- tra i quali
quello sul bilinguismo - affinchè venissero discussi in sede di Corte Costituzionale.
L'IDS, che negli ultimi dieci anni era riuscito a mantenere la sua roccaforte politica in tutta l'Istria, ha reagito duramente alle decisioni
del ministro, dichiarando che l'attuale governo sta limitando libertà e dirittidelle minoranze al pari del passato regime di Tudjman.
Il Primo Ministro Ivica Racan ha giustificato la temporanea sospensione con il timore
che il riconoscimento del bilinguismo potesse "aprire il vaso di Pandora", e così incoraggiarele minoranze serba e ungherese a presentare le stesse richieste. Ma Jakovcic, unico rappresentante
dell'IDS a ricoprire un ministero (quello per l'integrazione europea) nel governo di Racan, ha dichiarato che "se la Corte Costituzionale
stabilirà che l'introduzione del bilinguismo è contraria alla Costituzione, io saròpronto a lasciare il governo".
Intanto alla campagna elettorale per le elezioni locali
i partiti di destra (HDZ - Unione Democratica Croata, HSP - Partito Comune Croato e l'HKDU) si presentano sotto
una coalizione denominata "Blocco nazionale".
Gli altri partiti maggiori - che fanno parte della coalizione governativa - si presentano con liste individuali o coalizioni minori, ma con un programma comune.
Tra le numerose liste presentate, la più singolare è forse quella di Donji Miholjac (Slavonia), che si è nominata Azione anarco-liberale e che nel suo programma
propone la liberalizzazione della produzione e dell'uso della marijuana.
Se la ricomposizione della coalizione governativa a seguito delleelezioni convocate per il 20 maggio prossimo, veniva considerata certa,
oggi si aggiungono note di dubbio legate alla polemica nata tra i partitidella maggioranza e l'IDS di Jakovcic.
La coalizione che oggi governa in Croazia vede tra le sue fila 6 partiti: l'SDP (Partito
Social Democratico) di Ivica Racan, l'HSLS (Partito Social Liberale), l'HNS (PartitoPopolare Croato),lo storico HSS (Partito Contadino della Croazia),
il LS (Partito Liberale) e l'IDS (Assemblea Democratica dell'Istria) di Ivan Jakovcic.
Sono proprio le insistenti spinte di quest'ultimo al riconoscimento della lingua italiana in Istria come seconda lingua ufficiale, ad aver creato
una frattura all'interno della coalizione.
A questo proposito va ricordato che il Ministro della giustizia Stjepan Ivanisevic aveva temporaneamente sospeso alcuni articoli dello Statuto istriano- tra i quali
quello sul bilinguismo - affinchè venissero discussi in sede di Corte Costituzionale.
L'IDS, che negli ultimi dieci anni era riuscito a mantenere la sua roccaforte politica in tutta l'Istria, ha reagito duramente alle decisioni
del ministro, dichiarando che l'attuale governo sta limitando libertà e dirittidelle minoranze al pari del passato regime di Tudjman.
Il Primo Ministro Ivica Racan ha giustificato la temporanea sospensione con il timore
che il riconoscimento del bilinguismo potesse "aprire il vaso di Pandora", e così incoraggiarele minoranze serba e ungherese a presentare le stesse richieste. Ma Jakovcic, unico rappresentante
dell'IDS a ricoprire un ministero (quello per l'integrazione europea) nel governo di Racan, ha dichiarato che "se la Corte Costituzionale
stabilirà che l'introduzione del bilinguismo è contraria alla Costituzione, io saròpronto a lasciare il governo".
Intanto alla campagna elettorale per le elezioni locali
i partiti di destra (HDZ - Unione Democratica Croata, HSP - Partito Comune Croato e l'HKDU) si presentano sotto
una coalizione denominata "Blocco nazionale".
Gli altri partiti maggiori - che fanno parte della coalizione governativa - si presentano con liste individuali o coalizioni minori, ma con un programma comune.
Tra le numerose liste presentate, la più singolare è forse quella di Donji Miholjac (Slavonia), che si è nominata Azione anarco-liberale e che nel suo programma
propone la liberalizzazione della produzione e dell'uso della marijuana.