Mentre si cominciano a sondare le reazioni della popolazione croata ai fatti di New York, sul Vecernji list del 15 settembre vengono riportati i messaggi di cordoglio espressi dal Presidente Mesic e dal Presidente del Parlamento croato Tomcic alla popolazione americana, in un incontro avvenuto presso la sede dell'Associazione del'amicizia americano-croata. Come riportato dal quotidiano Vecernji list del 18 settembre, è stato effettuato un sondaggio per valutare l'opinione pubblica rispetto alle conseguenze e ai timori legati all'attacco terroristico di New York e Washington. In base ai dati emersi da un'inchiesta telefonica, l'80% della popolazione croata crede che ci sarà una vendetta americana, il 15% pensa che ciò non avverrà, e solo una piccola percentuale degli intervistati non ha espresso opinione in merito. Rispetto alla domanda sulla pericolosità delle fazioni terroristiche, piu' della metà della popolazione (51%) è convinta che Osama Bin Laden possiede armi nucleari. Durante un convegno tenutosi a Varazdinske Toplice, il Primo Ministro Ivica Racan ha dichiarato che una questione centrale è il controllo del corridoio europeo di sicurezza, nel quale la Croazia occupa una posizione strategica (Vecernji list, 16 settembre). Solo pochi giorni dopo lo stesso Racan ha nuovamente sottolineato il problema, dichiarando che in un contesto dove il prevedibile peggioramento della situazione richiede un sistema di sicurezza forte, per la Croazia è essenziale essere inserita all'interno dei confini di controllo che l'Unione Europea sta costituendo attorno a sé (Slobodna Dalmacija, 18 settembre). Continua Racan ribadendo che è quindi assolutamente neccessario mantenere ottime relazioni con paesi confinanti come Slovenia, Italia ed Ungheria, intensificando la lotta contro il terrorismo locale. Il presidente della Repubblica Stipe Mesic ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni verrà reso pubblico il progetto di realizzazione di una coordinamento internazionale antiterroristico, grazie al quale la Croazia potrebbe maggiormente difendersi dal pericolo del terrorismo internazionale. Il progetto non prevede l'impegno delle forze armate croate fuori dai confini nazionali. (Vecernji list, 20 settembre).
Mentre si cominciano a sondare le reazioni della popolazione croata ai fatti di New York, sul Vecernji list del 15 settembre vengono riportati i messaggi di cordoglio espressi dal Presidente Mesic e dal Presidente del Parlamento croato Tomcic alla popolazione americana, in un incontro avvenuto presso la sede dell'Associazione del'amicizia americano-croata. Come riportato dal quotidiano Vecernji list del 18 settembre, è stato effettuato un sondaggio per valutare l'opinione pubblica rispetto alle conseguenze e ai timori legati all'attacco terroristico di New York e Washington. In base ai dati emersi da un'inchiesta telefonica, l'80% della popolazione croata crede che ci sarà una vendetta americana, il 15% pensa che ciò non avverrà, e solo una piccola percentuale degli intervistati non ha espresso opinione in merito. Rispetto alla domanda sulla pericolosità delle fazioni terroristiche, piu' della metà della popolazione (51%) è convinta che Osama Bin Laden possiede armi nucleari. Durante un convegno tenutosi a Varazdinske Toplice, il Primo Ministro Ivica Racan ha dichiarato che una questione centrale è il controllo del corridoio europeo di sicurezza, nel quale la Croazia occupa una posizione strategica (Vecernji list, 16 settembre). Solo pochi giorni dopo lo stesso Racan ha nuovamente sottolineato il problema, dichiarando che in un contesto dove il prevedibile peggioramento della situazione richiede un sistema di sicurezza forte, per la Croazia è essenziale essere inserita all'interno dei confini di controllo che l'Unione Europea sta costituendo attorno a sé (Slobodna Dalmacija, 18 settembre). Continua Racan ribadendo che è quindi assolutamente neccessario mantenere ottime relazioni con paesi confinanti come Slovenia, Italia ed Ungheria, intensificando la lotta contro il terrorismo locale. Il presidente della Repubblica Stipe Mesic ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni verrà reso pubblico il progetto di realizzazione di una coordinamento internazionale antiterroristico, grazie al quale la Croazia potrebbe maggiormente difendersi dal pericolo del terrorismo internazionale. Il progetto non prevede l'impegno delle forze armate croate fuori dai confini nazionali. (Vecernji list, 20 settembre).