La persistente latitanza del generale croato ricercato per crimini di guerra mette a rischio il percorso di adesione di Zagabria alla Unione Europea. Martedì prossimo relazione di Carla Del Ponte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il premier Sanader temporeggia
Se il 23 novembre la Procuratrice Capo del Tribunale dell'Aja per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia, Carla Del Ponte, ripeterà di fronte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite quello che ha detto il mese scorso ai Ministri della Unione Europea, la Croazia potrebbe avere dei seri problemi nel conseguire il suo più importante obiettivo di politica estera - la adesione del Paese alla UE entro il 2007. Il 17 dicembre, l'Unione Europea annuncerà la data di inizio dei negoziati per l'adesione della Croazia, e se questo accadrà all'inizio del 2005, come spera la Zagabria ufficiale, dipende in gran parte dalla valutazione di Carla Del Ponte.
Per come stanno adesso le cose, è difficile credere che la Del Ponte parlerà di fronte al Consiglio di Sicurezza diversamente da quanto ha fatto a Lussemburgo, davanti ai Ministri degli Esteri della Unione Europea, allorché aveva qualificato la collaborazione della Croazia con l'Aja come insufficiente. Il motivo alla base di questa valutazione negativa è la persistente latitanza del generale Ante Gotovina, ed è pressoché impossibile che il governo croato lo possa trovare e arrestare entro il 23 novembre, o che il ricercato si consegni volontariamente.
Il problema che deve affrontare il Primo Ministro della Croazia, Ivo Sanader, avviene in un momento molto poco opportuno. Se infatti la posizione di Carla Del Ponte a New York rimarrà la stessa affermata a Lussemburgo, le possibilità che i negoziati per la adesione della Croazia alla UE vengano avviati all'inizio del 2005 sono molto scarse. Ogni slittamento di questa data di scadenza significherebbe del resto che Zagabria dovrebbe attendere molto più del 2007 per aderire alla Unione Europea.
D'altro canto, è difficile credere che Sanader, supponendo che sappia dove si nasconde Gotovina, possa chiedere in questo momento il suo arresto. La Croazia è entrata nella campagna elettorale per le presidenziali, e arrestare Gotovina, ancora considerato da molti Croati come un eroe nazionale e non un potenziale criminale di guerra, azzererebbe le possibilità di successo del candidato della Unione Democratica Croata (HDZ), Jadranka Kosor. La sua sconfitta alle elezioni avrebbe serie ripercussioni sulla posizione di Sanader all'interno del partito, sempre più scontento delle politiche del Premier, in parte perché Sanader ha deciso di nominare la Kosor come candidata, piuttosto che Andrija Hebrang, che rappresenta l'ala dura dei nazionalisti all'interno del partito.
Gli osservatori tendono quindi a screditare ogni voce relativa ad operazioni segrete simili a quelle avviate dalla polizia croata nel febbraio del 2003 in collaborazione con i servizi segreti britannici M 16, che avevano incluso anche la partecipazione della CIA americana. I dettagli di quella operazione, denominata in codice "Cash" contante, ndt (la traduzione letterale della parola croata "gotovina"), il cui obiettivo era l'arresto del generale latitante, sono stati resi pubblici recentemente. Alcune circostanze relative a questa operazione erano note anche in precedenza, ma il quotidiano di Zagabria Jutarnji List ha ora chiarito una serie di dettagli che spiegano perché il precedente governo, guidato dal socialdemocratico Ivica Račan, sconfitto alle elezioni del novembre 2003, aveva cercato di arrestare Gotovina. Secondo il quotidiano, la Gran Bretagna sarebbe stata pronta a modificare la propria opinione negativa sulla adesione della Croazia alla UE a condizione che Zagabria si impegnasse seriamente a cercare di arrestare Gotovina.
Le informazioni ricevute da Zagabria dai servizi segreti britannici e statunitensi erano servite come base per una vasta operazione volta all'arresto del generale Gotovina, ed a questo scopo era stata formata una unità speciale di polizia, indipendente dai servizi segreti croati. L'ex Primo Ministro Račan, così come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e il Tribunale dell'Aja non avevano infatti fiducia nei servizi, ritenendo che questi stavano aiutando Gotovina nella sua latitanza, piuttosto che raccogliere informazioni utili ad identificare il suo nascondiglio.
Dopo l'avvio della operazione "Cash", Londra aveva modificato la propria posizione nei confronti di Zagabria e la Croazia aveva ricevuto il parere positivo per l'adesione alla UE. Vittima collaterale di questa operazione era stato Ivica Rajić, anche lui in fuga dal Tribunale dell'Aja, accusato di crimini di guerra contro Musulmani nella Bosnia centrale. I servizi segreti di Tuđman avevano fornito a Rajić una nuova identità. Il latitante era nascosto a Split, ma venne arrestato nel corso della operazione "Cash" e inviato all'Aja.
La operazione "Cash" fu interrotta nel dicembre dell'anno scorso quando il governo croato cambiò a seguito dei risultati delle elezioni politiche.
In momenti cruciali, anche il governo Sanader ha fatto operazioni spettacolari, come nell'ottobre di quest'anno, prima che Carla Del Ponte presentasse il proprio rapporto ai Ministri degli Esteri della Unione Europea a Lussemburgo. Nel corso di questa azione, alcuni amici di Gotovina erano stati arrestati e le loro abitazioni, compresa quella del fratello di Gotovina, Boro, erano state perquisite dalla polizia alla ricerca di possibili indizi sul nascondiglio del ricercato. Non era stato trovato nulla, ma sembra che la ricerca di indizi non fosse l'obiettivo principale della perquisizione. Per il governo Sanader era importante mostrare che stava facendo tutto il possibile per arrestare uno dei tre latitanti più ricercati dal Tribunale dell'Aja.
Così, non possiamo escludere la possibilità che poco prima della data della presentazione del rapporto da parte della Del Ponte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, martedì prossimo, la polizia croata possa mettere in mostra la propria determinazione nell'arrestare Gotovina. Ciò che è meno probabile, tuttavia, è che il risultato sia molto diverso da quelli delle operazioni precedenti.