Oggi a Zagabria Carla Del Ponte si esprimerà sul grado di collaborazione del Paese con il Tribunale dell'Aja. Lunedì a Bruxelles la task force dell'UE deciderà se avviare i negoziati di adesione. Sono ore cruciali per la Croazia. L'Ambasciatore croato in Italia ci scrive per chiarire la posizione del proprio governo. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Di Drago Kraljević - Ambasciatore della Repubblica di Croazia in Italia
La Croazia spera nella decisione affermativa del Consiglio dell'Unione Europea sull'avviamento dei negoziati per l'adesione, in base alle valutazioni positive della cooperazione con il Tribunale dell'Aia da parte della UE Task Force del 2 ottobre 2005.
Tale decisione da parte dell'UE rappresenterebbe una logica conseguenza della cooperazione di successo con il Tribunale e dell'implementazione del Piano d'Azione della Croazia sulla soluzione del caso Gotovina, la quale è stata indicata quale unico ostacolo rimanente per gli sforzi della Croazia che per obiettivo hanno la sua integrazione. Presentato in aprile dal Primo Ministro Sanader, il Piano d'Azione e' stato salutato sia dall'ICTY Tribunale Internazionale dell'Aja, ndc sia dall'UE. Nei mesi precedenti, il Governo croato ha implementato il Piano d'Azione con pieno vigore, ottenendo significativi risultati sotto tutti i suoi aspetti.
Come fattore importante per facilitare le attività operative il Governo Croato ha messo in atto un'intensa campagna atta ad una maggiore consapevolezza dell'opinione pubblica. Un forte messaggio sulla rilevanza della cooperazione con il Tribunale dell'Aia nel contesto del ruolo della legge, è stato regolarmente inviato dal vertice croato, quanto ha avuto risultato positivo sull'atteggiamento ricettivo della pubblica opinione. Con una consistente e paziente comunicazione, il Governo ha guadagnato il supporto delle associazioni dei veterani di guerra, con il prestabilito programma di cooperazione. Tutti i partiti parlamentari appoggiano la politica del Governo che prevede la piena cooperazione con l'ICTY, quale importante fattore per il rafforzamento del principio di uguaglianza davanti alla legge.
Le autorità croate hanno esercitato considerevole pressione sulla presunta rete di supporto a Gotovina. E' stata data importanza al rintracciare transazioni finanziarie illecite che potrebbero essere legate alla fuga di Gotovina. A tal fine, il Governo ha disposto ampie misure, inclusa la liquidazione delle imprese sospette, revisione dei conti e cancellazione di contratti pubblici. Con grande successo sono stati fatti sforzi per contenere la diffusione non autorizzata delle informazioni operative.
Gli sforzi del Governo Croato, nella stretta cooperazione con i partners internazionali, hanno portato all'arresto in Grecia di Hrvoje Petrač, sospettato di collegamenti con la rete di supporto a Gotovina. E' stata fatta richiesta di estradizione presso le autorità greche. Questo arresto, insieme all'arresto del compagno di Petrač Ico Mateković a Zagabria, certamente complicheranno ulteriormente la fuga di Gotovina dalla giustizia.
La soluzione del caso Gotovina rimane un obbligo della Croazia indipendentemente dall'avviamento dei negoziati, ed è una priorità per le autorità croate conformemente alle leggi croate e alla forte volontà politica del Governo.
L'implementazione del Piano d'Azione ha avuto come risultato la rafforzata capacità delle istituzioni croate, che in cambio facilita le riforme necessarie per la piena adozione degli standars europei e per la migliore prassi possibile. In tal senso, l'apertura dei negoziati per l'adesione rafforzera' la determinazione di continuare con le riforme. La cosa piu' importante è che la Croazia attende con impazienza il processo di negoziati nei termini di assistenza tecnica e consultoria.
La Croazia spera che la sua politica focalizzata a confermare e continuare con la piena cooperazione con il Tribunale dell'Aja verrà riconosciuta dall'Unione Europea. La Croazia ha intrapreso i passi neccessari per avviare i negoziati per l'adesione, inclusa la nomina del gruppo di negoziatori, e la fondazione della commissione parlamentare mista che dovra' monitorare il processo e rafforzare ampio consenso.
Consapevole del proprio ruolo nel garantire il futuro dell'Europa sudorientale, la Croazia è pronta ad assumersi la sua parte della responsabilità. Come partner stabile nella regione, la Croazia negli ultimi anni e mesi ha alzato in modo importante il proprio profilo internazionale oltre il confine. La politica delle riforme del Governo e i più complessi progetti di sviluppo servono come esempio positivo che rafforza gli sforzi per le riforme nella regione precedentemente instabile. La posizione della Croazia nei media internazionali è stata particolarmente prominente nel contesto delle attività di investimenti economici e del turismo. Come paese candidato, sicura sulla sua strada verso l'adesione, la Croazia serve da esempio dell'audacia politica necessaria per le complesse riforme interne, cruciali per il rafforzamento della stabilità e della sicurezza a lungo termine nel vicinato più ampiamente inteso.
La Croazia ha già espresso la propria posizione sul ruolo cruciale storico del processo di allargamento dell'Unione Europea. Questo processo è lo strumento della garanzia di prosperità e di democrazia in tutta l'Europa, e deve continuare sulle determinanti degli impegni stabiliti a Saloniki, affinchè l'area europea di stabilità e di prosperità venga ulteriormente allargata in modo da includere i cosiddetti Balcani occidentali. La Croazia crede che il processo della sua adesione, fondato sui meriti individuali confermati nel processo di negoziazione, rafforzeranno questo messaggio.