L'Unione democratica croata (HDZ), partito che guida la coalizione del centro destra, cerca di provocare uno scandalo attaccando i partiti della coalizione di governo, ma non ci sono prove. Fissata nel frattempo la data delle prossime elezioni
Ivo Sanader, il presidente dell'Unione democratica croata (HDZ), il più forte partito d'opposizione, ha dichiarato pubblicamente che l'attuale governo del paese intercetta le conversazioni del suo telefono così come quelle degli altri politici dell'opposizione e dei giornalisti. "Non sto chiedendo un'indagine parlamentare su questo fatto, dal momento che il Governo nega le intercettazioni, e i dati raccolti vengono distrutti quotidianamente. Non ci sono tracce e non possiamo fare nulla. Comunque, sto dicendo loro che qualsiasi cosa facciano non gli procurerà alcun bene. Perderanno le elezioni, perché gli elettori sono dalla nostra parte".
Sanader ha pronunciato queste parole solo il giorno prima che il premier croato Ivica Racan dichiarasse definitivamente il 22 settembre che le elezioni parlamentari si terranno il 23 novembre di quest'anno. Commentando quei "discorsi senza senso" di Sanader, il primo ministro Racan in modo seccato ha negato le dichiarazioni fatte dal presidente della HDZ e ha aggiunto che questo tipo di dichiarazioni suggeriscono che la "campagna elettorale sarà sporca".
"La dichiarazione è assurda! Questo governo e i suoi partiti non usano i metodi che verrebbero usati dal partito di Sanader, come il racket, il ricatto e così via. Egli vorrebbe che il suo partito fosse migliore di quello che in realtà è, e lo posso capire. Tuttavia la HDZ si sta confrontando con dei problemi che non possono essere risolti con l'attribuzione della colpa ad un altro partito per le cose che loro stessi hanno fatto, e oltre tutto senza alcuna argomentazione", ha detto Racan.
Racan ha chiaramente fatto un'allusione ad uno dei più grossi scandali della HDZ. Durante gli anni in cui il partito deteneva il potere (fino al 2000), segretamente aveva intercettato le telefonate non solo dei politici dell'allora opposizione, ma anche di 126 noti giornalisti, incluso l'autore del presente articolo. Tutti i giornalisti furono intercettati illegalmente e senza una reale ragione, solo perché nei loro scritti criticavano il governo di Franjo Tudjman, che a quel tempo guidava la Croazia. Quando, dopo la sconfitta della HDZ, questi file sono diventati di dominio pubblico, la polizia ha consentito che tutti i giornalisti, nel caso lo volessero, potessero leggere i file. La documentazione riguardante particolari giornalisti, come quelli che scrivono per il "Feral Tribune", il più acidamente critico nei confronti del regime di Tudjman, conteneva diverse centinaia di pagine!
Probabilmente ben consapevole del danno che questo fatto ha recato alla reputazione della HDZ, Sanader sta cercando ora, senza portare alcuna evidenza, di accusare la coalizione di governo dei vecchi vizi commessi dal suo partito.
"L'intercettazione era uno dei grandi temi al tempo della HDZ, e vi assicuro che lo stesso vale anche oggi, solo che nessuno se ne occupa", ha detto Sanader, anche se la sua dichiarazione è stata pubblicata invece nelle notizie del giorno stesso in cui l'ha fatta.
Il Procuratore della repubblica, Milan Bajic ha chiesto a Sanader di portare alcune prove presso il suo ufficio e di chiarire le sue dichiarazioni, di modo che nel caso appropriato, se ci sono evidenze sul fatto si possano presentare alla corte. Sanader ha replicato solamente che non ci sono evidenze, dal momento che "vengono distrutte quotidianamente".
L'azione di Sanader, il giorno prima che venisse annunciata la data delle elezioni, parla delle tensioni all'interno della scena politica croata. Secondo i sondaggi condotti sull'opinione pubblica, le possibilità dell'opposizione, guidata dalla HDZ, di vincere le elezioni sono circa le medesime di quelle della coalizione di centro sinistra (attualmente al governo). I partiti di centro sinistra sono in testa di poco, con un 32.2% contro il 28.3% dei partiti di centro destra. La riuscita delle elezioni è quindi nelle mani di quel 23.5% di elettori indecisi.