Ancora incerta la data delle prossime elezioni. I sondaggi confermano l'ampio vantaggio dell'attuale presidente, Stipe Mesić, sostenuto dai socialdemocratici. La Unione Democratica Croata, tuttavia, ha presentato il proprio candidato, e gli osservatori non escludono sorprese
Si sa già quasi tutto delle prossime elezioni presidenziali in Croazia - i nomi dei candidati, la somma di denaro spesa per la campagna elettorale, praticamente anche il vincitore, ma ancora non si sa quando si terranno le elezioni! Il governo non ha ancora preso una decisione su questo punto, probabilmente modificherà la data in modo da avvantaggiare la candidata del partito di governo, Jadranka Kosor, stretta collaboratrice del primo ministro Ivo Sanader (Unione Democratica Croata, HDZ).
La settimana scorsa, quando l'Unione Democratica Croata dopo molte esitazioni e tentennamenti ha finalmente scelto il proprio candidato per le presidenziali, nominando Jadranka Kosor, attuale vice-premier e Ministro per gli Affari Sociali, è stata accennata la possibilità di tenere le elezioni il 21 dicembre. Questo avrebbe significato che le persone non avrebbero dovuto andare a lavorare quel giorno, e ha causato una dura reazione da parte degli economisti e dei media, che ritengono che questo possa provocare grandi e inutili predite per l'economia - soprattutto se le elezioni si tengono in due turni.
Il partito in carica ha poi avanzato una nuova proposta - quella di tenere le elezioni il 2 gennaio 2005. Gli analisti credono che la prima data suggerita, il 21 dicembre, sia stata annunciata al pubblico di proposito, con il solo scopo di giustificare più facilmente l'altra, subito dopo Capodanno. Gli analisti considerano questo punto analogo al tentativo dell'HDZ, quattro anni fa, di manipolare le elezioni fissando la data delle parlamentari del 2000 al 3 gennaio. L'HDZ crede che, dopo i festeggiamenti per l'anno nuovo e con le tavole imbandite di cibo, i Croati momentaneamente dimentichino le loro povere condizioni di vita e possano essere più inclini a votare per la candidata del partito di governo.
A dire il vero, questa teoria non ha funzionato nel 2000 - a quel tempo l'HDZ perse il potere alle elezioni parlamentari. Il quartier generale del presidente Mesić crede che i cambiamenti della data delle elezioni, e l'esitazione nell'annunciare quando si terranno, non ne influenzeranno in alcun modo il risultato.
La sicurezza della squadra di Mesić è basata sui sondaggi d'opinione, secondo i quali il loro candidato vincerà nettamente già al primo turno. Da settimane, da quando i media hanno iniziato a rilevare le intenzioni di voto, Mesić ha guidato in maniera convincente tutti i sondaggi. Se le elezioni si fossero tenute alla fine di ottobre, Mesić avrebbe ricevuto il 54,3% dei voti e la sua più temibile avversaria, Jadranka Kosor, candidata alla presidenza dell'HDZ, solo il 17,7%. Mesić non si preoccupa del fatto che la sua popolarità, rispetto al mese precedente, sia scesa del 4%, mentre la popolarità di Jadranka Kosor registra un leggero incremento (dal 17,3 al 17,7%).
Tuttavia, alcuni analisti avvertono che la vittoria di Mesić non è così certa come potrebbe sembrare. Il loro argomento cruciale è il caso stesso di Mesić che, alle scorse elezioni presidenziali all'inizio del 2000, si era rivelato un vero outsider e, quando aveva cominciato la sua campagna, i sondaggi gli attribuivano meno del 5% dei voti.
Le sorprese sono sempre possibili e molto può cambiare durante la campagna - hanno detto ai giornalisti alla fine di ottobre due candidati presidenti - Đurđa Alešić del Partito Liberale Sociale Croato (HSLS) e un candidato indipendente, un uomo d'affari americano di origini croate, Boris Mikšić. Nonostante i sondaggi mostrino che le loro preferenze ammontino circa all'1%, loro vedono proprio in questo un vantaggio. "Mesić ora dice che siamo nel "Club del 2%" e questo era proprio il suo punto di partenza alle scorse elezioni", sostiene Boris Mikšić.
Il "Club del 2%", come Mesić chiama alcuni dei suoi avversari, comprende anche Ivić Pašalić, consigliere di lunga data di Tuđman per gli affari interni, il magnate erzegovese Ljubo Ćesić Rojs considerato il candidato più ricco dato che le sue proprietà si stima ammontino a 70 milioni di euro, e Miroslav Ćiro Blažević, allenatore di calcio che ha raggiunto il terzo posto con la nazionale croata ai mondiali del 1998 in Francia.
Tuttavia, secondo la maggioranza degli analisti, loro faranno soltanto da contorno alla campagna, e solo Slaven Letica, il candidato del Partito Croato dei Diritti (HSP) appartenente alla destra, ha una possibilità di ottenere più del 5% dei voti. C'è comunque ancora un 20% di indecisi e la battaglia più dura sarà quella per ottenere le loro preferenze.
Dal centro operativo elettorale di Jadranka Kosor dicono che al quartier generale di Mesić cresce il nervosismo, nonostante le buone previsioni dei sondaggi. "Sanno cosa significhi avere un partito forte come l'HDZ alle loro spalle. Il primo ministro Ivo Sanader starà accanto a Jadranka Kosor e comparirà con lei al cruciale incontro pre-elettorale. Questo contribuirà notevolmente alla crescita della sua popolarità e, siamo convinti, anche alla sua vittoria."
"Se Mesić ha dormito durante l'intera campagna, potrebbe forse perdere il 4-5% dei voti, ma comunque vincere in maniera netta. Il suo vantaggio è praticamente incolmabile", dice invece un funzionario di alto livello del Partito Socialdemocratico (SDP), il più forte partito d'opposizione in Croazia. Questo partito, e anche altri due ad esso vicini, come il Partito Nazionale Croato (HNS) e il Partito Croato dei Contadini (HSP), sosteranno Mesić.
Il fatto che egli sia sostenuto dai più forti partiti d'opposizione e che sia il Presidente della Repubblica, cosa che rappresenta un punto in più rispetto ai suoi avversari, sono ritenuti i più grandi vantaggi a favore di Mesić.