Nikola Tesla

Incontro al vertice tra Serbia e Croazia nel 150° anniversario della nascita di Nikola Tesla. Il ricordo del grande scienziato diviene il simbolo di un nuovo corso tra i due paesi, evidenziato anche dallo straordinario progresso degli scambi economici. Dal nostro corrispondente

13/07/2006 -  Drago Hedl Osijek

Il grande scienziato e inventore di fama mondiale, Nikola Tesla - d'origine serbo, ma nato in Croazia - pare abbia riconciliato i due popoli ai quali apparteneva in egual misura. Per il 150° anniversario della sua nascita, nel villaggio Smiljani, nella Lika, ha riunito l'intero vertice croato ma anche il presidente della Serbia Boris Tadic, che in sole due settimane ha visitato due volte la Croazia. Così l'anniversario della nascita di Tesla, al quale la Croazia ha dedicato una attenzione eccezionalmente ampia, si è trasformato in una scena che fino a ieri era impossibile immaginare: lo scienziato il cui volto compare sulla banconota serba di 100 dinari e che in Croazia fino a ieri era del tutto marginalizzato, in patria ha ricevuto i più alti onori.

La sua frase: "Sono fiero della mia origine serba e della mia patria croata", è stata citata più volte durante la celebrazione a Smiljani, e a giudicare dai grandi sorrisi di Boris Tadic e di Stipe Mesic, rispettivamente presidenti di Serbia e Croazia, ma anche del premier croato Ivo Sanader e del presidente del parlamento, Vladimir Seks, sembra sia diventata la metafora del nuovo rapporto serbo-croato.

"La filosofia di vita di Tesla, sintetizzata nel suo orgoglio per l'origine serba e la patria croata, è il miglior segnale per la Croazia, ma anche per gli altri paesi della regione, per un'Europa unita", ha detto Mesic parlando davanti alla casa natia di Tesla. La Croazia, insieme al museo, ha investito circa 50 milioni di di kune (circa sette milioni di euro) per la sua ricostruzione. La casa di Tesla fino a poco tempo fa era rimasta abbandonata e decrepita, e il monumento posto in suo onore era stato distrutto con l'esplosivo dai croati durante la guerra patriottica.

"In Croazia hanno voluto dimenticare il Tesla serbo, si taceva su quel serbo che era orgoglioso della sua patria croata. E questo oggi va detto, perché è la verità", ha sottolineato Mesic, ricordando il tempo in cui questo grande scienziato fu vittima dell'odio che si sviluppava verso tutti i serbi . Volendo sottolineare che quel tempo è definitivamente passato, il vice presidente del Parlamento croato, Darko Milinovic, ha letto la lettera dei veterani di guerra, che, a nome dello stato croato, gli hanno chiesto di esprimere il rammarico per la distruzione del monumento di Tesla.

Il presidente serbo Boris Tadic, che anch'egli ha radici nella regione croata della Lika, dove è nato anche Tesla, non ha nascosto il compiacimento per il fatto che la celebrazione dell'anniversario del grande scienziato e una delle menti più grandi del 19° secolo, sia stata usata per rafforzare i legami serbo-croati. "Serbi e croati hanno avuto tanti momenti splendidi nella loro storia comune. Oggi all'inizio del 21° secolo non accettiamo l'odio, la pulizia etnica e la disgrazia dei membri di alcuni popoli", ha detto Tadic.

Soltanto dieci giorni prima della grande celebrazione del 150° anniversario della nascita di Tesla a Smiljani, il presidente serbo Boris Tadic, durante la sua prima visita ufficiale in Croazia, aveva visitato anche Knin, l'ex capitale della Repubblica della Krajina serba, parastato in territorio croato creato nel 1991 dai ribelli serbi. Tadic ha sfruttato occasione per inviare il messaggio sul bisogno di rispettare i diritti delle minoranza, ma anche sul bisogno che le minoranze rispettino lo stato in cui vivono: "Quando il presidente Mesic è stato in Serbia, abbiamo visitato anche il territorio dove vivono i croati, al nord della Vojvodina, e adesso siamo arrivati in Dalmazia. Siamo venuti a sostenere i serbi, per farli rimanere nei loro focolari, così come abbiamo sostenuto i croati affinché rimangano nelle loro case", ha detto in quella occasione Tadic.

In un periodo relativamente breve Serbia e Croazia sono riuscite non solo a normalizzare i rapporti pesantemente aggravati durante lo sfacelo della Jugoslavia e con la guerra che ne è seguita, ma anche ad instaurare una collaborazione, che entrambi i paesi hanno, con la maggior parte dei paesi della regione. I cittadini di entrambi i paesi possono viaggiare liberamente senza i visti in Croazia e in Serbia, e la costa adriatica, dove ogni anno vengono milioni di turisti, sta diventando sempre più attraente anche per i cittadini della Serbia. Gli incidenti sono rari, anche se non mancano. Così, alcuni giorni prima dell'arrivo di Tadic per la celebrazione dell'anniversario della nascita di Tesla, a Dubrovnik, davanti all'albergo dove si era tenuto un incontro internazionale, è stata bruciata una macchina con la targa di Belgrado. Questo spiacevole incidente, che in un periodo diverso sarebbe stato usato a scopo propagandistico, è stato inteso come un caso isolato con l'intento di disturbare i rapporti sempre migliori tra i due paesi confinanti.

I due paesi hanno sviluppato anche solidi rapporti economici: le esportazioni della Croazia in Serbia, per esempio, solo negli ultimi due anni sono più che raddoppiate. Dai 172 milioni di dollari nel 2003, nell'ultimo anno si è arrivati a quasi 400 milioni di dollari. Contemporaneamente è raddoppiata l'importazione croata dalla Serbia. Fra qualche giorno, 21 luglio, sul passo di Bajakovo, fra Croazia e Serbia, i due premier, Ivo Sanader e Vojislav Kostunica, apriranno il nuovo passo di frontiera che di recente è stato collegato all'autostrada. Recentemente la Croazia ha terminato il suo ultimo pezzo di quella che un tempo era la prima autostrada jugoslava, quella che doveva collegare Zagabria a Belgrado, le due città più grandi dell'ex stato. Ma a causa della guerra e del deterioramento dei rapporti reciproci, la costruzione di questa importante strada che collega l'Est e l'Ovest europeo, era rimasta interrotta. Adesso è terminata e facilita notevolmente il traffico non solo fra i due paesi, ma anche tra i loro vicini.

Il miglioramento dei rapporti di Croazia e Serbia, delle ex repubbliche che facevano parte della Jugoslavia, e la voglia di costruire dei rapporti che non saranno appesantiti da un sanguinoso episodio di guerra, sta sempre di più avendo riconoscimento da entrambe le parti. Così il presidente serbo Tadic ha ricevuto un grande applauso durante la celebrazione dell'anniversario di Tesla quando, sottolineando la sua resistenza ad entrare nei conflitti inter etnici, ha citato le parole del grande scienziato dell'energia elettrica: "Il vostro odio trasformato in energia elettrica potrebbe illuminare tutte le città".