Ivan Sinčić

Ivan Sinčić

A una settimana dalle presidenziali in Croazia, i sondaggi prevedono un testa a testa tra i due grandi favoriti: Ivo Josipović e Kolinda Grabar-Kitarović. Ma l’outsider Ivan Sinčić è determinato ad andare fino in fondo. Nostra intervista

24/12/2014 -  Giovanni Vale Zagabria

Si tratterebbe di un duello annunciato. Secondo il sondaggio pubblicato sabato da Jutarnji List - il principale quotidiano croato - il capo di Stato in carica, il socialdemocratico Ivo Josipović, se la vedrà con la sfidante di centro-destra Kolinda Grabar-Kitarović.

Il presidente musicista, riporta il giornale, dovrebbe ottenere il 46,5% dei voti al primo turno, mentre l’ex diplomatica si fermerebbe al 34,9%. Una sfida a due, dunque, che si giocherebbe l’11 gennaio, data del secondo turno. Ma la realtà potrebbe riservare qualche sorpresa e gli altri due candidati alla presidenza, il dottor Milan Kujundžić (destra) e lo studente ed attivista Ivan Sinčić non hanno ancora tirato i remi in barca. Anzi, secondo lo stesso sondaggio, se si votasse ora, il 24enne Sinčić otterrebbe quasi il 10% dei voti, scavalcando di poco Kujundžić (7,2%). Una previsione che fa ben sperare il giovane militante.

In piedi a piazza Ban Jelačić, Ivan Sinčić è a disagio, poco abituato a parlare con la gente. Quello che per Jutarnji List sarebbe “il candidato anarchico alla presidenza” è in realtà un ragazzo schivo e taciturno. “Mi sono presentato alle elezioni perché altrimenti nessun altro lo avrebbe fatto all’interno del movimento”, ammette. Il suo partito, nato nel 2012 come un’Ong, si chiama “Živi zid”, “lo scudo umano”. Si tratta di un’associazione di 200-300 attivisti che si presentano ad ogni sfratto per impedire alla polizia di buttar fuori chi non paga l’affitto. Ad ogni colpo, filmano tutto e caricano i video sul loro canale youtube, sempre più popolare.

“E’ come una partita di scacchi - racconta Ivan - le espulsioni sono disciplinate dalla legge fin nei dettagli. Noi ci limitiamo a controllare che tutti i punti siano rispettati. Se c’è un solo errore, lo sfratto è annullato”. In due anni, Ivan ha pagato il suo attivismo con cinque arresti, costati ognuno 200 kune di multa (circa 30 euro). “Oggi i politici prima vengono eletti e dopo qualche anno vengono arrestati, io perlomeno ho fatto il percorso inverso!”, scherza.

L’esperienza civica a Živi zid ha permesso a Ivan di elaborare un programma elettorale molto critico nei confronti di tutta l’élite politica croata. “Josipović, Kolinda… Sono tutti uguali. Io sono l’unica novità in quest’elezione”, assicura lo studente, iscritto alla facoltà di ingegneria di Zagabria.

Le rivendicazioni del suo partito sono varie, anche se tutte ruotano attorno all’economia e al sociale: stop agli sfratti e alla confisca degli immobili per debiti, sblocco dei conti correnti congelati dalle banche e, ancora, restituzione ai cittadini dei beni pubblici privatizzati in modo opaco negli anni Novanta. “I croati sono quasi tutti proprietari della loro casa”, analizza il giovane originario di Karlovac, “ma molto spesso i debiti li rendono schiavi delle banche”. Una nuova politica economica potrebbe invertire la rotta: “Se il paese recuperasse la sua sovranità monetaria, la banca centrale croata avrebbe il potere di cambiare le cose”, dichiara Ivan.

Quanto alla politica estera, vera competenza del presidente della Repubblica croata, Ivan è meno categorico. “Non sono contrario all’Unione europea, ma voglio che sia riformata: non mi interessa un’unione di banchieri”, spiega. “Sulla Nato vale lo stesso discorso: la Croazia può farne parte, ma l’alleanza deve essere difensiva e non aggressiva: siamo contrari alla guerra”.

Capelli lunghi, barba incolta e parlantina sicura ma pacata, Ivan Sinčić è molto lontano dallo stereotipo dell’uomo politico croato. Un vantaggio agli occhi dei più giovani, ma un vero ostacolo di fronte allo zoccolo duro dell’elettorato, fedele all’HDZ o all’SDP. “Mi sono sempre considerato come un extraterrestre nella società croata”, ammette, fiero di rappresentare un’eccezione in queste elezioni.

Se il 28 dicembre, le urne dovessero rispecchiare il risultato dei sondaggi online organizzati dai maggiori quotidiani croati, Ivan Sinčić potrebbe davvero sorprendere tutti.

Domenica sera, subito dopo il primo dibattito televisivo tra i quattro pretendenti, la maggioranza degli internauti lo ha eletto “candidato più convincente”. Un risultato che fa ben sperare il 24enne.

“Alle elezioni europee l’affluenza è stata del 20% circa, alle regionali e alle legislative si arriva di solito al 40-45% e alle presidenziali almeno il 50% dei croati va a votare. Se questa volta si superasse il 65%, sono sicuro che quei voti sarebbero per me”, sorride Ivan, prima di ripartire a piedi verso casa, avvolto nel suo lungo cappotto nero.