Alcuni incidenti oscurano il miglioramento delle relazioni tra Serbia e Croazia, reso evidente dalla recente visita di Sanader a Belgrado. Un collegamento telefonico diretto tra i due governi aiuterà la comunicazione tra gli ex nemici. Serbi e Croati faranno di nuovo parte di uno stesso Stato, sostengono gli analisti, ma questa volta la capitale sarà Bruxelles
La scorsa settimana, il Primo Ministro croato Ivo Sanader e il suo collega serbo Vojislav Koštunica hanno creato una linea telefonica diretta, simile al "telefono rosso" in funzione tra Mosca e Washington D.C. negli anni della Guerra Fredda. La esistenza di una linea telefonica di questo tipo non è una novità: dopo la morte del primo Presidente croato Franjo Tuđman, il neo Presidente Stjepan Mešić, dopo aver preso possesso degli uffici presidenziali, aveva trovato un insolito telefono che si era scoperto essere una linea diretta tra l'ufficio di Tuđman e quello di Milosević.
Diversamente da quel telefono segreto, però, Sanader ha annunciato pubblicamente la nuova linea diretta. In occasione della sua prima visita a Belgrado, già definita "storica" dai media, c'erano stati una serie di incidenti tra Zagabria e Belgrado che avevano minacciato di mettere a rischio i rapporti tra la Croazia e la Serbia Montenegro, che stavano peraltro vivendo una fase di miglioramento. Solo due giorni prima del viaggio a Belgrado di Sanader, il Ministero degli Interni della Croazia aveva vietato l'ingresso nel Paese a Milan Gurović, giocatore di basket del "Partizan" di Belgrado, che doveva giocare a Zagabria.
La ragione del divieto stava nel fatto che, sulla sua mano, Gurović ha un tatuaggio di Draža Mihajlović, il leader del movimento dei Cetnici in Serbia durante la seconda guerra mondiale. Mihajlović, i cui Cetnici hanno commesso molti crimini in Croazia durante la Guerra, è stato in qualche modo riabilitato in Serbia non diversamente da quanto è avvenuto per il criminale ustasha Ante Pavelić in Croazia. Ma in Croazia, diversamente dall'opinione di alcuni circoli serbi, Draža Mihajlović è ancora considerato un criminale di guerra. E' stato quindi spiegato che la presenza di un giocatore di basket con il tatuaggio di Mihajlović sulla mano avrebbe potuto creare disturbo nel pubblico croato.
Così, sono cominciati una serie di incidenti che sono proseguiti il 18 novembre durante l'omaggio alle vittime di Vukovar. Mentre, durante la commemorazione dell'anniversario della caduta di questa città, diverse migliaia di persone sfilavano dall'Ospedale locale al Cimitero memoriale, dove sono sepolti i difensori di Vukovar, una nave da guerra della Serbia Montenegro è entrata nella parte croata del Danubio, proprio vicino a Vukovar. L'incidente è stato rapidamente risolto, dal momento che il Ministro della Difesa della Serbia Montenegro, che al momento era a Zagabria, ha espresso il suo rincrescimento, specialmente perché l'episodio avveniva durante un momento particolarmente delicato, il tredicesimo anniversario della caduta di Vukovar, uno dei simboli della difesa croata durante la "guerra patriottica".
Due giorni dopo questo episodio, tre studenti di Belgrado hanno provocato un incidente nella piazza centrale di Zagabria. Due di loro sono successivamente stati arrestati. Questi studenti avevano portato in piazza Ban Jelačić, nel centro di Zagabria, una fotografia con un grande ingrandimento di Draža Mihajlović. La polizia li ha arrestati, e due di loro sono stati condannati rispettivamente a 15 e 5 giorni di prigione, mentre il terzo è stato rilasciato. I tre si erano difesi in tribunale dicendo che stavano registrando un documentario sul divieto ad entrare in Croazia per il giocatore di pallacanestro Gurović, affermando di ignorare che Draža Mihajlović fosse un criminale di guerra. L'arresto e la condanna degli studenti di Belgrado avevano causato proteste in una parte del pubblico e dei media della Serbia.
Il giorno seguente, qualcuno ha dato alle fiamme un minibus di giocatori di pallanuoto di Belgrado. Il bus era parcheggiato di fronte all'hotel di Zagabria "I", dove risiedevano gli sportivi. Il Primo Ministro Sanader, allora, ha usato il telefono rosso e parlato con Koštunica. I dettagli della conversazione non sono noti al pubblico, ma si dice che abbiano discusso degli incidenti che si erano verificati dopo la prima visita del Primo Ministro croato a Belgrado. Da allora, le cose si sono calmate.
Un tempo violentemente opposte, da un lato la Croazia e dall'altro la Serbia Montenegro hanno fatto molto negli ultimi anni per normalizzare le reciproche relazioni, duramente danneggiate nel corso della guerra 1991-1995. I rapporti politici tra i nemici di ieri stanno progressivamente migliorando, accompagnati in generale da ottimi legami: i visti di viaggio sono stati tolti, la stampa serba viene venduta in Croazia e viceversa, gli scambi culturali stanno crescendo, e stanno sbocciando sempre più numerosi rapporti di tipo economico.
La Croazia è tra i cinque maggiori investitori stranieri in Serbia: nel 2002, 5,2 milioni di euro sono stati investiti in Serbia Montenegro, mentre nel 2003 34,4 milioni. Il maggior investitore è la ditta di Zagabria "Agrokor", che ha acquistato la fabbrica di gelati "Frikom"; il gruppo "Nexe" ha comprato fabbriche di mattoni e il caseificio "Lura".
Il volume dei beni scambiati tra Croazia e Serbia è cresciuto di 10 volte negli ultimi 4 anni. Per la Croazia, la Serbia è uno dei più interessanti partners economici, specialmente nel settore alimentare, l'industria non metallurgica e l'ingegneria.
Oltre a questo, la Serbia Montenegro è uno dei pochi Paesi a mantenere un saldo positivo nella bilancia del commercio estero con la Croazia. Gli scambi di mercato ammontavano a 186 milioni di dollari americani nel 2001, 225 milioni nel 2002. L'anno scorso, gli scambi sono cresciuti fino a 268 milioni di dollari, dei quali 191 rappresentavano l'export croato in Serbia Montenegro, mentre 77 milioni l'import.
Recentemente, da quando la Croazia è divenuta Paese candidato alla Unione Europea, il Primo Ministro Sanader sottolinea di continuo che Zagabria aiuterà i Paesi del Sud Est Europa, e soprattutto la Serbia Montenegro, ma anche la Bosnia Erzegovina, la Macedonia e l'Albania, a proseguire su questa strada. Sanader ha reso nota la disponibilità della Croazia a sostenere la Serbia Montenegro in questo cammino nel corso della sua visita a Belgrado.
Gli osservatori sono quindi convinti che l'incidente verificatosi nel corso della visita di Sanader a Belgrado non possa danneggiare il miglioramento nelle relazioni politiche e economiche. Branko Mijić, commentatore di "Novi List", ha affermato: "La Serbia e la Croazia faranno di nuovo parte di uno stesso Paese, ma questa volta la capitale non sarà Belgrado ma Bruxelles."