Il Ministero degli Interni croato istituisce una ricompensa di 50.000 euro per chiunque sia in grado di fornire informazioni utili alla cattura del generale ricercato dall'Aja
Sabato 9 maggio il Ministero degli Interni croato ha reso noto di aver stabilito una taglia di 350.000 kune, circa 50.000 euro, per chiunque fornisca informazioni utili alla cattura di Ante Gotovina, il generale dell'esercito croato attualmente latitante. Nell'estate del 2001 il Tribunale Internazionale dell'Aja aveva reso pubblica l'incriminazione di Gotovina per i crimini commessi durante la cosiddetta "Operazione Tempesta", risalente all'agosto del 1995, da soldati dell'esercito croato che erano sotto il suo comando. Il generale si era reso subito latitante e non è stato più catturato.
In seguito alla recente morte del generale Janko Bobetko, anche quest'ultimo incriminato dal Tribunale Internazionale, il "caso Gotovina" rappresenta uno dei maggiori impedimenti per una piena collaborazione tra Zagabria ed il Tribunale dell'Aja. Carla del Ponte, Procuratore generale del Tribunale, ha visitato la Croazia il mese scorso e non ha mancato di fare pressione sulle autorità croate affinché si arrivi ad una cattura e ad un trasferimento all'Aja di Gotovina. E per convincere la Del Ponte dell'effettivo impegno del Governo in questa direzione, il premier Ivica Racan in quell'occasione ha promesso di mettere una "taglia" su Gotovina. Racan ha mantenuto la promessa.
"Sino ad oggi i tentativi di trovare Gotovina sono stati fallimentari. Questo è il motivo per il quale il Ministero degli Interni ha deciso di provare anche con il metodo del premio in denaro, utilizzato con più frequenza in altri paesi" ha affermato il primo ministro Racan.
Un giorno prima che venisse istituita la taglia, il quotidiano di Zagabria "Jutarnji List" ha pubblicato un documento che dimostrava come la polizia avesse seguito a lungo sei conoscenti stretti di Gotovina che si suppone lo abbiano aiutato nella fuga. Tra questi Boris Gotovina, il fratello del generale.
Il documento pubblicato da "Jutarnji List" mostrava come la polizia non intercettasse le comunicazioni dei sei, ma si limitasse a raccogliere periodicamente alcune informazioni su di loro. Nonostante sia la polizia che i Servizi segreti croati abbiano richiesto il permesso di attuare intercettazioni telefoniche per scoprire il nascondiglio di Gotovina, il permesso non è mai stato accordato. La Corte Suprema ed il Procuratore di Stato hanno infatti negato la possibilità di intercettare le comunicazioni dei sei sospettati di favorire la latitanza del generale croato.
Il recente arresto del croato-bosniaco Ivica Rajic, uno dei primi ad essere incriminato dal Tribunale dell'Aja, per molti anni latitante a Spalato, ha mostrato che vi è un'unità speciale della polizia incaricata di arrestare Gotovina. Questa unità segreta non fa parte delle normali forze di polizia ed opera in totale autonomia. Proprio i membri di questo gruppo speciale, seguendo le tracce di Gotovina, hanno trovato Rajic, che verrà presto spedito all'Aja.
"La ricompensa in denaro per chiunque dia informazioni su Gotovina è degradante e rappresenta un'umiliazione per un generale a capo delle forze eroiche che hanno difeso e liberato il nostro paese" ha dichiarato Ivo Sanader, presidente dell'HDZ, partito politico che da sempre si è fortemente opposto alla collaborazione con il Tribunale dell'Aja. Secondo un recente sondaggio, l'HDZ potrebbe ricevere la maggioranza dei consensi alle vicine elezioni politiche previste per la fine di quest'anno o l'inizio del prossimo.
Quando in passato si era parlato della possibilità di istituire una taglia su Gotovina, sondaggi della stampa e della televisione avevano mostrato come la maggioranza dei cittadini croati non avrebbe rivelato alcuna informazione alla polizia, nemmeno nel caso avessero conosciuto il nascondiglio del generale. In quel periodo, comunque, non si conosceva a quanto ammontasse un'eventuale "taglia".
Questa è la terza volta che la polizia croata offre una ricompensa in denaro per riuscire ad avere informazioni in merito ad un caso sul quale sta indagando. La prima ricompensa era stata istituita per raccogliere informazioni sull'omicidio di Milan Levar, un testimone del Tribunale dell'Aja ucciso da una bomba collocata nel giardino di casa. In una seconda occasione la polizia ha istituito una ricompensa per chiunque avesse fornito informazioni su un attentato dinamitardo al monumento alle vittime della lotta contro il fascismo al cimitero Mirogoj di Zagabria. In entrambi i casi la ricompensa ammontava a 100.000 kune, circa 13.000 euro.
Nessuna informazione in grado di portare ai responsabili dei due crimini è stata raccolta grazie a questo metodo. Sembra però che la polizia ritenga le "taglie" precedenti fossero troppo basse. Quella su Gotovina è molto più ingente.
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