In Banovina, regione della Croazia orientale, alcune famiglie non hanno ancora il collegamento alla rete elettrica. Grazie a una campagna di donazioni lanciata dalla ong Zelena Akcija, sei case hanno potuto beneficiare dei pannelli solari. Reportage
(Pubblicato originariamente su H-Alter venerdì 6 novembre 2020, selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBCT)
Dallo scorso agosto sei famiglie della Banovina hanno potuto beneficiare nelle loro case dell'elettricità grazie ai pannelli solari installati sui loro tetti. E' il risultato di un progetto congiunto dell'ong Zelena Akcija (Azione verde) e dell'iniziativa Ljudi za ljude ("La gente per la gente"). Milja Jandrić, 82 anni, e suo marito Miloš vivono nella piccola frazione di Mala Paukova, vicino al villaggio di Sunja. Dalla primavera scorsa abitano in una casa i cui muri di paglia lasciano intravedere la luce del giorno, l’abitazione non ha né acqua corrente né bagni, anche se i pavimenti sono stati cementati. Sebbene i pali della luce attraversino il loro cortile, la casa non ha mai avuto l'elettricità. Ora è diverso e lampadine, frigorifero e radio funzionano. Milja e Miloš abitavano in precedenza in un'altra parte del villaggio, nei boschi, ma dopo essere stati derubati più volte, hanno preferito avvicinarsi ad altri membri della famiglia.
La settantenne Mara Stanić, da quando è tornata dalla Serbia, dove era rifugiata, ha trascorso dieci anni senza elettricità. Ora vive in una baracca di legno nel villaggio di Čakalan, che non è nemmeno indicato su Google Maps. "Prima, quando compravo il cibo, marciva rapidamente. Cucinavo e molte pietanze andavano a male. Quando faceva caldo, non potevo nemmeno bere un po' d'acqua fresca. Quando la notte arrivava presto, sembrava durasse un anno. Ho perso l'abitudine di guardare la televisione", dice Mara. Oggi i pannelli solari generano elettricità sufficiente per la luce, il frigorifero e la televisione.
"Tutto è diverso. A volte mi dimentico persino che ho l'elettricità e che posso accendere una luce", racconta. Mara Stanić non ha il bagno e usa le stampelle per recarsi nei campi, di notte. Presto dovrebbe essere risistemata la rete idrica nel villaggio ma lei non ha abbastanza soldi per collegare la sua casa alla rete. Come la coppia Jandrić, Mara non riceve alcuna pensione e vive di assistenza sociale.
"Sono contento di poter aiutare queste persone. È solo quando si accende la prima lampadina e posso vedere i loro volti che mi rendo conto di quanto sia importante", afferma Faton Berzati, volontario di Zelena Akcija che ha montato i pannelli solari. "L'elettricità dà una sensazione di libertà e controllo su ciò che queste persone possono acquistare, cosa mangiano, quando vanno a dormire. È inaccettabile che la maggior parte di loro viva vicino ai pali della luce ma non abbia accesso a qualcosa che noi diamo per scontato".
Ogni pannello solare costa 1.700 euro. Zelena Akcija ha raccolto la somma necessaria attraverso una campagna di crowdfunding. "Siamo riusciti a raccogliere poco più di 100.000 kune (13.000 euro). Si trattava per lo più di piccole donazioni, da parte di circa 500 cittadini. Volevamo dimostrare che l'energia solare è una buona soluzione per combattere la povertà energetica e la crisi climatica", spiega Marija Mileta, di Zelena akcija.
I pannelli installati sono sufficienti per far funzionare più apparecchi, ma non una lavatrice, ad esempio. Tali dispositivi sarebbero molto più costosi. "Le batterie, la parte più sensibile del sistema, possono durare da due giorni a una settimana, a seconda dei consumi. L'idea è di installare un sistema che, anche senza il sole, possa avere tre giorni di autonomia", spiega Faton Berzati.
Secondo i dati ufficiali dell'Istituto nazionale di statistica (2017), più di 5.000 persone vivono senza elettricità in Croazia, ma gli attivisti affermano che il problema è molto più ampio. “Quando stavamo installando questi pannelli solari nella regione della Banovina, la gente ha iniziato a chiamarci da tutta la Croazia, e anche dalla Serbia. Alcuni comuni hanno pochissimi abitanti, ma anche le persone che vivono da sole dovrebbero poter accedere all'elettricità. Prima della guerra le reti funzionavano, non è che queste persone hanno improvvisamente voluto elettricità dove non c'era", assicura Branka Mitić, vicesindaco di Glina e uno dei fondatori dell'iniziativa "Ljudi za ljude". "Ho appena saputo che due fratelli vivono senza elettricità a Jabukovac. Ci sono anche altri casi a Topusko. Abbiamo bisogno di più pannelli solari".
Molte persone nella regione non hanno accesso all'acqua corrente, per non parlare dei trasporti pubblici. "Prima della guerra, tutte queste località avevano reti di approvvigionamento idrico, fornite da fonti naturali. Queste sorgenti si trovano spesso nelle foreste, ma abbattendo gli alberi, cambiano posto o si prosciugano", spiega Branka Mitić. "Anche il cambiamento climatico ha contribuito al problema. Le persone riescono ancora a cavarsela senza elettricità, ma senza acqua non c'è vita. Spesso ci viene chiesto di portare serbatoi di acqua potabile. Alcuni residenti non hanno nemmeno l'acqua per il loro bestiame. Alcuni villaggi distano 20 o 25 km dalla città. Non ci sono nemmeno autobus per andare dal medico, per fare la spesa ... A causa delle strade dissestate, le aziende non effettuano più consegne".