L'ambasciatore americano, contrariato dalla posizione assunta dal governo croato sulla guerra in Iraq, lascia intendere che alle prossime elezioni gli Stati Uniti voteranno Hdz
I rapporti tra Zagabria e Washington si sono improvvisamente deteriorati dopo che il governo croato, diversi giorni prima dell'attacco americano all'Iraq, ha dichiarato che la Croazia non avrebbe sostenuto la guerra in assenza di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che autorizzasse l'intervento militare degli Stati Uniti e dei loro alleati.
In un tono insolitamente duro, trascendendo il normale atteggiamento diplomatico, Lawrence Rossin, ambasciatore americano a Zagabria, ha ammonito la Croazia che potrebbe "subire delle conseguenze" a causa di tale comportamento. "Sono deluso dall'atteggiamento del governo croato. Il governo croato aveva la possibilità di rafforzare la propria partnership e cooperazione con la grande coalizione dei Paesi guidati dagli Stati Uniti. Invece, il vostro governo ha deciso di non prendere parte a questa coalizione, e questo è molto deludente - ha dichiarato Rossin."
I leaders croati hanno dimostrato preoccupazione per le minacce di Rossin, ma hanno mantenuto la propria posizione di non sostegno alla guerra in Iraq. Per la Croazia è più importante avere un punto di vista vicino alla maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea, in particolare Germania e Francia.
"Siamo consapevoli del fatto che il regime di Saddam Hussein è una dittatura sanguinaria e brutale. Ma, nonostante ciò, non possiamo sostenere una azione il cui scopo è quello di distruggere il regime iracheno, o di qualsiasi altro Paese, se questo avviene senza la autorizzazione delle Nazioni Unite e contro la volontà della maggior parte della comunità internazionale - ha dichiarato il presidente croato Stjepan Mesic, parlando al Paese dopo l'inizio degli attacchi sull'Iraq da parte degli Usa e dei loro alleati."
L'ambasciatore americano non ha chiarito quale tipo di "conseguenze" la Croazia avrebbe dovuto subire, né ha rilasciato commenti sui piani di Washington per punire questo Paese. Tuttavia, in una intervista con il settimanale "Globus", pubblicato a Zagabria, Rossin ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno progettando di offrire un forte sostegno al partito di opposizione Hdz, fondato dall'ex presidente Franjo Tudjman, alle elezioni che si terranno in Croazia alla fine di quest'anno o all'inizio del prossimo.
"Sono fortemente incoraggiato dalle dichiarazioni rese dal leader dell'Hdz Ivo Sanader, che ci ha sempre dato il suo appoggio e dimostra di capire la situazione in cui si trova il mondo, e le minacce che devono essere affrontate - ha dichiarato Rossin."
L'Hdz è stato l'unico partito politico in Croazia a sostenere l'attacco americano all'Iraq. Ivo Sanader, presidente di questo che è il più forte partito dell'opposizione, contava molto su di un sostegno da parte degli Stati Uniti nelle prossime elezioni. Tuttavia, sta anche affrontando un grande rischio: Sanader avrà bisogno anche del sostegno da parte della Unione Europea per vincere le elezioni. Un'altra questione, egualmente importante, è il fatto che l'opinione pubblica in Croazia è fortemente contraria alla guerra in Iraq. Sondaggi dimostrano che l'86,7% dei Croati è contro la guerra, solo il 13,4% è d'accordo con gli attacchi americani, mentre l'1,4% non ha un'opinione sull'argomento.
Il dr Mate Granic, per molti anni ministro degli Esteri durante l'epoca Tudjman, il cui partito ha poi abbandonato per fondarne un altro, il Centro Democratico, sottolinea che le minacce americane potrebbero essere più serie di quanto non appaiano. Gli Stati Uniti detengono attualmente circa il 20% di tutti gli investimenti esteri in Croazia.
"Le minacce di Rossin potrebbero significare che gli Usa hanno intenzione di frenare gli sforzi della Croazia di aderire alla Nato, oppure che vogliono mettere sotto pressione la Croazia attraverso le istituzioni finanziarie internazionali - ha affermato Granic."
La guerra in Iraq, sotto questo profilo, costituisce un pericolo anche per Zagabria. Le minacce degli Stati Uniti potrebbero avere non solo conseguenze economiche dirette per la Croazia, ma anche pesanti ricadute sugli affari interni del Paese.
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