Tbilisi, Georgia (2022) durante una manifestazione pro UE davanti al parlamento © EvaL Miko/Shutterstock

Tbilisi, Georgia (2022) durante una manifestazione pro UE davanti al parlamento © EvaL Miko/Shutterstock

Secondo i sondaggi l'opinione pubblica georgiana sostiene l'UE e il percorso di integrazione della Georgia con l'81% di consensi. Tuttavia, le aspirazioni del popolo georgiano collidono con la percezione che il governo non stia facendo abbastanza se non nulla per garantire l'adesione all'UE

29/06/2023 -  Marilisa Lorusso

Il 21 giugno la Commissione Europea ha fatto il punto sull’allargamento per quanto riguarda Ucraina, Moldova e Georgia. Ucraina e Moldova hanno ottenuto lo status di candidati, mentre la Georgia è ancora in attesa.

Dopo anni in cui il paese era uno di quelli messi meglio rispetto all’avvicinamento all’UE, una netta decelerata dal parte dell'attuale governo sta pesando sulle prospettive di Tbilisi.

La posizione del partito di governo, il Sogno georgiano, fortemente e continuamente critica dell’UE, dei suoi valori, del suo modo di relazionarsi ai paesi partner, delle sue istituzioni, e di singoli politici e diplomatici europei, non rispecchia quella dell’elettorato. Anche recenti sondaggi  indicano che il sostegno all'UE è cresciuto fino all'81%. Tuttavia, le aspirazioni del popolo georgiano collidono con la percezione che il governo non stia facendo abbastanza o che non stia facendo nulla per garantire l'adesione all'UE.

Questa percezione trova eco nelle valutazioni di Bruxelles. Stando alla Commissione l'Ucraina e la Moldova hanno compiuto buoni progressi nelle riforme e dovrebbero concluderle nei prossimi mesi, mentre la Georgia, partita da una posizione più arretrata, continua ad accumulare ritardo.

L'Ucraina ha finora pienamente attuato due delle sette raccomandazioni per avviare i negoziati di adesione, e cioè i punti relativi alla riforma giudiziaria e alla legge sui media. Le raccomandazioni di Kiyv includevano l'emanazione della legislazione sul processo di selezione dei giudici della Corte costituzionale su base competitiva, il rafforzamento della lotta alla corruzione, l'armonizzazione della regolamentazione dei media con gli standard dell'UE e la protezione delle minoranze.

La Moldova ha pienamente attuato tre delle nove condizioni relative alle riforme democratiche, al dialogo della società civile e alla protezione dei diritti umani. Mentre le riforme della giustizia sono segnate con "buoni progressi", a Chişinău viene chiesta più incisività nella lotta contro la corruzione, per migliorare la qualità delle indagini e l'efficienza dei procedimenti giudiziari sulla de-oligarchizzazione.

Fanalino di coda la Georgia del Sogno, che ha attuato integralmente tre delle dodici raccomandazioni: ha nominato un nuovo ombudsperson, ha migliorato la parità di genere e applicato le decisioni della Corte europea dei diritti dell'Uomo. Sono in parte state applicate sette condizioni e cioè la depolarizzazione politica, la riforma giudiziaria, l'indipendenza istituzionale, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, la tutela dei diritti umani e il coinvolgimento della società civile nel processo decisionale. Progressi limitati sulla deoligarchizzazione. La legge sostenuta dalla maggioranza è stata bocciata dalla Commissione di Venezia ed è attualmente non discussa in parlamento. Il rapporto afferma che la Georgia non ha fatto progressi sul pluralismo dei media.

Il caso Gvaramia

Il 20 giugno la Corte Suprema georgiano ha confermato la pena detentiva di Nika Gvaramia, direttore della tv di opposizione “Mtavari Arkhi”. Il tribunale ha dichiarato inammissibili i ricorsi in cassazione presentati dagli avvocati di Nika Gvaramia. Questa decisione ha ribadito la sentenza del 2 novembre 2022 della Corte d'appello di Tbilisi. Nika Gvaramia è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere dal tribunale di Tbilisi il 16 maggio 2022.

L’Ambasciata americana ha espresso disappunto per questa decisione. Il recente rapporto del Dipartimento di Stato sulla libertà dell’informazione in Georgia nel 2022 riporta che durante l'anno giornalisti, ong e la comunità internazionale hanno espresso serie preoccupazioni in merito al rispetto della libertà di espressione da parte del governo. Gli aspetti più problematici riguardano proprio l’arresto e detenzione di Gvaramia, il peggioramento del quadro del pluralismo e l’impunità per i responsabili di aggressioni ai giornalisti, incluse quelle su larga scala come nel luglio 2021.

È del giugno del 2022 la Risoluzione del Parlamento europeo sulla libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti in Georgia che ha espresso condanna per l’incarcerazione di Nika Gvaramia, e ha sostenuto l'appello di Reporter senza frontiere per una revisione della condanna e una maggiore libertà dei media.

Il perdono

L’appello degli avvocati non è passato, e l’auspicato miglioramento della libertà dei media nemmeno. La Georgia rimane inchiodata dove il Sogno l’ha ancorata. Ma non Nika Gvaramia.

Sono ricorsi più volte gli appelli alla presidente Salomè Zourabishvili perché graziasse il giornalista e direttore televisivo.

Il 22 giugno la Presidente ha comunicato che: “Oggi ho firmato l'atto di grazia a Nika Gvaramia. Ho preso questa decisione dopo che tutti i passaggi legali erano stati esauriti il ​​19 giugno, quando la Corte suprema non ha accettato il ricorso. Non ho intenzione di dare alcuna spiegazione per questa decisione, perché è un mio diritto discrezionale quello che uso oggi. Vorrei ricordare quanto ho detto a Bruxelles al Parlamento europeo, che tale decisione è un diritto discrezionale del presidente e non è soggetta a pressioni, consigli, raccomandazioni o qualsiasi altro tipo di minaccia da parte di nessuno […]. Questa è la decisione del presidente.”

La decisione del perdono è subito rimbalzata internazionalmente. È stata accolta con entusiasmo da parte di Reporter senza frontiere, dal Comitato per la Protezione dei Giornalisti , dall’Helsinki Commission  e dai vari organi che si occupano di libertà di informazione dentro e fuori il paese. Scene di giubilo a Mtavari , mentre fuori dalla prigione Rustavi lo aspettava la moglie.  Il perdono ha infatti effetto immediato, e in serata Nika Gvaramia è stato liberato.

Si è felicitato della decisione della Presidente Charles Michel , Presidente del Consiglio Europeo, mentre davanti alla residenza presidenziale una persona vicina al movimento di ultra destra e filo-russo Alt-Info ha bruciato la bandiera europea .

Uscito di prigione, Gvaramia si è dichiarato stupito e impreparato dal perdono, e ha fatto un passo indietro sui suoi giudizi sulla Presidente Zourabishvili, che in passato aveva criticato aspramente, denigrandola. Ha poi detto che non tornerà alla direzione del canale televisivo e ha invitato a considerare il perdono anche per Mikheil Saakashvili.

Nel suo commento però la Presidente ha parlato di un iter di giustizia concluso, prima di procedere al perdono, mentre il processo a Saakashvili è ancora in corso .