In Georgia vi sono comunità sia armene che azere che sono state profondamente colpite dalle nuove ostilità in Nagorno-Karabakh
(Pubblicato originariamente da OC Media il 29 settembre 2020)
Lunedì i residenti di Ninotsminda e Akhalkalaki, nel sud della Georgia, si sono scontrati con la polizia di frontiera che stava tentando di impedire loro di inviare un convoglio di aiuti in Armenia. Gli aiuti includevano medicine, vestiti, cibo, pneumatici e altri beni essenziali.
Solo dopo diverse ore la polizia ha consentito ai camion con cibo e vestiti di attraversare il confine impedendo però ai camion con il carico di pneumatici di attraversare il posto di confine di Ninotsminda-Bavra.
"La gente a Ninotsminda e Akhalkalaki ha raccolto pneumatici, medicinali, verdura e beni di prima necessità e vogliamo portarli in Armenia", ha dichiarato un residente locale al sito di notizie Samkhretis Karibche. “Là c'è la guerra e i nostri fratelli hanno bisogno del nostro aiuto. Chi aveva due paia di pantaloni ha portato il secondo da inviare in Armenia. Parenti e amici stanno combattendo a circa 10 chilometri dal confine".
Jnews, un altro sito di notizie con sede a Javakheti, ha riferito che la polizia avrebbe detto ai manifestanti che avevano bisogno di un permesso per portare gli pneumatici in Armenia. Radio Nor, con sede a Ninotsminda, ha riferito lunedì che alcuni giovani si erano riuniti ad Akhalkalaki per registrarsi come volontari per la guerra.
Più tardi, quello stesso giorno, il parlamentare di Sogno Georgiano Enzel Mkoyan ha consigliato agli armeni di Javakheti di non arruolarsi, affermando che la "difesa dell'Artsakh [Nagorno-Karabakh] era in buone mani".
Sempre lunedì vi è stata una manifestazione ad Akhalkalaki contro la guerra.
“Noi, gli armeni di Samtskhe-Javakheti, ci siamo riuniti qui per dire 'no alla guerra'. Siamo sempre al fianco dell'Armenia e la sosteniamo", ha riportato il portale Samkhretis Karibche citando uno dei partecipanti.
Nella stessa giornata una dozzina di persone hanno tenuto una manifestazione a Tbilisi a sostegno dell'Azerbaijan, marciando sino all'ambasciata azera. I manifestanti sventolavano bandiere e manifesti in azero e turco con le scritte "Il Karabakh è Azerbaijan", "Fine dell'occupazione armena" e "Siamo con voi, Azerbaijan".
Martedì a Tbilisi si è svolta un'altra manifestazione di azeri residenti in Georgia a sostegno dell'esercito azero. I manifestanti hanno marciato di nuovo dal parco Heydar Aliyev sino all'ambasciata dell'Azerbaijan in Georgia. Un portavoce dell'ambasciata è uscito e li ha ringraziati per il loro sostegno.
I politici si schierano
Dallo scoppio delle rinnovate ostilità tra Armenia e Azerbaijan un certo numero di politici in Georgia, con background armeno e azero, ha espresso un forte sostegno ad una delle due parti.
Domenica, secondo Radio Marneuli, Ruslan Gajiev, un parlamentare di Sogno Georgiano, ha accolto con favore i progressi militari dell'Azerbaijan. Secondo quanto riferito dall'emittente locale avrebbe poi paragonato la controversia sul Nagorno-Karabakh alla situazione in Abkhazia e Ossezia del sud.
Anche Azer Suleymanov, un parlamentare originario della comunità azera e che milita nel partito di opposizione Movimento Nazionale Unito (UNM) ha bene accolto lunedì le recenti azioni militari dell'Azerbaijan. In un post rivolto al presidente azero Ilham Aliyev su Facebook, Suleymanov ha scritto che "loro" erano "pronti a qualsiasi richiesta per il bene dell'integrità territoriale del nostro stato nazionale chiamato Azerbaijan e della nostra grande madrepatria chiamata Georgia".
Martedì, Melik Raisyan, che è in carica come deputato dell'UNM nel distretto elettorale di Akhalkalaki e Ninotsminda e Arsen Karapetyan, il suo rivale della stessa località, che milita invece tra le fila di Georgia Europea, hanno espresso un forte sostegno alla parte armena.
Raisyan, secondo Jnews, ha ringraziato le forze armate armene per la loro "lotta eroica", aggiungendo che "quelli in Armenia e Artsakh [Nagorno-Karabakh, ndr] dovrebbero sapere che siamo pronti ad aiutare non solo con le parole o materialmente, ma se necessario, a prendere le armi e lottare contro le tribù misantrope”.
"In quanto cittadini armeni della Georgia esprimiamo piena solidarietà con l'Artsakh [Nagorno-Karabakh, ndr] e l'Armenia e siamo pronti a fornire qualsiasi aiuto possibile o impossibile", ha scritto su Facebook Arsen Karapetyan di Georgia Europea.
Alcuni georgiani hanno espresso preoccupazione e disapprovazione su Facebook nei confronti dei cittadini georgiani che "scelgono di schierarsi" secondo linee etniche. Anche l'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili, che il 28 settembre ha insistito sul fatto che il Nagorno-Karabakh fosse "territorio della Repubblica dell'Azerbaijan", è stato oggetto di critiche.