La baia di Myrtos sull'isola di Cefalonia, Grecia

La baia di Myrtos sull'isola di Cefalonia (Mashimo9000 / Flickr)

Dall'industria delle vacanze arriverà ossigeno per le finanze greche? Il settore genera il 20% del Pil. Ma dopo l'effetto crisi sulle tv mondiali, si teme un calo del 30%. Oltre alla concorrenza turca. Sconti in tutte le isole.

24/05/2010 -  Gilda Lyghounis Atene

“Vendete le vostre isole e l’Acropoli, greci fannulloni!”. Di questo tono sono stati, negli ultimi mesi, i titoli dei maggiori giornali tedeschi, dalla diffusissima Bild Zeitung alla rivista Focus, dopo l’annuncio della crisi economica ellenica in tutta la sua drammatica estensione, con il deficit pubblico sopra al 14% del Pil e la conseguente richiesta di aiuto ai partners europei e al Fondo monetario internazionale.

Dal turismo un posto di lavoro su 5

Aiuto di 140 miliardi di euro che a metà maggio è stato ottenuto, al prezzo di tagli pari al 20% di stipendi e pensioni per i lavoratori greci. Le manifestazioni di protesta riempiono le piazze da Atene a Salonicco al grido di: “Non è giusto che a pagare siano solo i dipendenti pubblici, privati e i pensionati. Fate aprire il borsellino ai ricchi evasori fiscali!”.

Ma l’interrogativo ora è questo: ce la farà l’Ellade a imboccare la strada di uscita dalla crisi? Al di là di tutte le altre risposte possibili, una delle certezze delle finanze greche è stato da sempre il turismo, calcolato intorno al 20% del Pil nazionale, con un posto di lavoro su cinque nel settore.

Un buon afflusso di vacanzieri contribuirebbe a ridare fiato ai disastrati conti pubblici. Come andrà questa stagione estiva? “Sicuramente le immagini di violenza legate ai tre impiegati morti a causa di molotov lanciate in una filiale della ateniese Marfin Bank, hanno scatenato un’ondata di paura in chi programmava vacanze nelle nostre isole” ha dichiarato Andreas Andreadis, presidente della Federazione alberghiera e vicepresidente delle imprese turistiche greche.

Non solo. “La preoccupazione per i ripetuti scioperi dei controllori di volo e dei camalli portuali non giovano” ha aggiunto Andreadis.

L'effetto media sulle cancellazioni

Risultato? Nelle ultime settimane, sono arrivate duemila cancellazioni al giorno, soprattutto dalla Germania, e se in aprile la previsione era di un meno 15% di prenotazioni alberghiere per quest’estate, ora si parla di un ribasso del 30%, sempre rispetto al 2008.

Forse per questo i controllori di volo hanno rinunciato a partecipare agli scioperi generali già fissati dai sindacati al 20 maggio e al 29 maggio.

Ma i tre morti della Marfin Bank e le immagini choc che hanno fatto il giro del mondo c’entrano fino a un certo punto. Già i primi quattro mesi del 2010 non sono andati bene, registrando un calo del 5,77 % di arrivi vacanzieri nei 13 maggiori aeroporti greci da gennaio ad aprile.

Segnali di arrivi in calo fin da aprile

Colpa dei rigori dell’inverno? Niente affatto: il maggiore picco di “non arrivi” è stato proprio aprile, quando in Grecia le temperature erano già decisamente primaverili, a differenza del resto d’Europa.

In particolare, le isole che hanno più sofferto l’assenza di turisti sono state, in ordine decrescente, Zante nelle isole Ionie, Kos nel Dodecanneso, Cefalonia, Samos, Heraklion capoluogo di Creta (dove si nuota da aprile a ottobre visto che è la più meridionale delle isole elleniche).

L’unica a sfuggire al trend negativo? Santorini nelle Cicladi, con la sua vista mozzafiato sulla caldera del vulcano. Davanti a questi indicatori negativi, i greci sono corsi ai ripari. A cominciare dal premier socialista Ghiorgos Papandreu, che ha lanciato la sua richiesta di aiuti all’Unione europea con un video realizzato proprio a Kastellorizo, l’isola dove è stato girato “Mediterraneo”, il film che è valso a Gabriele Salvatores il premio Oscar: quindi un’isola piccolissima ma conosciuta in tutto il mondo con le sue calette bianche e il mare blu.

Ribassi in tutte le isole

“Da qui la Grecia intraprende un’Odissea che la riporterà a Itaca” ha detto Papandreu. In questo ritorno all’agognato approdo della fine della crisi lo hanno seguito gli albergatori, che hanno tagliato ovunque i prezzi.

“Anche se questi ribassi ci porteranno, inizialmente, a una perdita delle entrate economiche di circa il 7-9 % -continua il presidente della Federazione alberghiera, Andreas Andreadis- Già l’anno scorso abbiamo registrato ribassi nei guadagni intorno al 10 % rispetto al 2007, anche e soprattutto a causa della crisi economica globale e per via della concorrenza dei Paesi confinanti, che praticano da tempo sconti maggiori (vedi Turchia, ndr) a scapito della qualità.

Scommessa su Germania e Gran Bretagna, Paesi chiave

La nostra industria ha sperato quest’anno in una ripresa grazie alla debolezza dell’euro, specie con l’arrivo di vacanzieri da parte di Paesi-chiave per la Grecia, come la Germania e la Gran Bretagna. Purtroppo le immagini dei cortei e degli scioperi hanno in parte bruciato queste rosee aspettative”.

Già, anche se proprio da Berlino, ritenuta da molti greci la principale responsabile del crack greco, con i tentennamenti della cancelliera Angela Merkel sul prestito da concedere all’Ellade e, soprattutto, con le copertine irriguardose della Bild Zeitung e di Focus, arriva qualche segnale di speranza.

Il viceministro tedesco del Turismo, Ernst Burkbaher, lo scorso mercoledì 18 maggio ha proposto un’alleanza con il suo collega omologo greco per convincere i tedeschi a scegliere la Grecia come meta di vacanze, invitando a un summit anche l’ambasciatore di Atene in Germania.

Supportato, in questo, dal capo del gruppo dei Verdi nel Parlamento federale, fra i vincitori alle ultime elezioni regionali: “Quest’estate andate nella terra degli dei!”.

Ex ministra del Turismo, dimissioni per evasione fiscale

Sensi di colpa? Certo che anche i greci ci mettono del loro. Proprio in questi giorni è scoppiato lo scandalo dell’ormai ex ministra del Turismo, la bellissima Angela Gherekoy, che ha dovuto presentare le proprie dimissioni a causa della miliardaria evasione fiscale di suo marito, il popolare cantante Tolis Voskopulos.

Solo nel 1969, lui aveva venduto 300mila copie (in un Paese di meno di 10 milioni di abitanti!) della canzone “Agony”. Un titolo, un presagio?

Una cosa è certa: più di 15mila chilometri di costa, 190 mila spiagge e oltre 6.000 fra isole e isolette sono ancora lì, come quando Henry Miller nel suo diario di viaggio nella terra degli dei «Il Colosso di Maroussi», anno 1939 (tempo di crisi anche quello!), li rimirava e scriveva che “scattavano in su dal mare, come se Omero in persona avesse allestito quello spettacolo”. Tutto da scoprire.