AiBi costretta a sospendere i propri progetti nella regione di Pec-Peja, Kossovo. Il suo presidente Griffini denuncia il calo di attenzione sui problemi dei Balcani.
Il Kossovo non è più al centro dell'agenda internazionale ed i risultati iniziano a vedersi. Anche AiBi (Amici dei bambini), associazione che in questi ultimi due anni è stata attiva in più di venti villaggi kossovari ed ha operato a favore di circa 6.000 bambini, se ne andrà da questa regione dei Balcani. Ha già iniziato infatti la fase di abbandono delle attività nei sette villaggi nell'area di Pec-Peja, nell'ovest del Paese. Il motivo: una radicale diminuzione dei finanziamenti a disposizione."In Kossovo non ci sono più investimenti e inoltre manca un tavolo di coordinamento delle ONG" commenta Marco Griffini, Presidente di Amici dei Bambini. "Il governo Berlusconi promette agli USA un impegno militare nel Kossovo, - prosegue - ma ancor di più deve garantire all'intera società civile un impegno di pace nelle vicine terre dell'Est".
Si conferma in effetti anche con questa vicenda uno dei nodi critici dell'attuale impegno per la solidarietà internazionale: la gran parte dei fondi a disposizione è destinata agli interventi d'emergenza, mentre sono poche le risorse a disposizione per lavorare sul medio-lungo periodo.E proprio per riflettere su queste dinamiche l'Osservatorio sui Balcani ha promosso per sabato 24 novembre una giornata di seminario sui "Dieci anni di cooperazione con il sud est Europa: bilancio, critiche, prospettive...".
Nel dibattito verrà presentata tra l'altro una ricerca sulla presenza e l'intervento del mondo non governativo che riguarda sempre la realtà di Pec-Peja.
L'appuntamento è chiaramente esteso a tutti i gruppi, le ONG, le associazioni e le singole persone che in questi anni hanno lavorato concretamente in progetti di aiuto e cooperazione con il sud est Europa.