Rapporti impropri con personalità politiche kosovare, relazioni con donne locali e internazionali, ma soprattutto, pressioni sul progetto di costruzione della termocentrale "Kosovo C". Il numero due della missione Unmik in Kosovo, l'americano Steven Schook, è sotto indagine

09/10/2007 -  Alma Lama Pristina

Da alcuni giorni ormai nessuno vede più Steven Schook prendere il caffè nel suo locale preferito a fianco della sede dell'Unmik. Tante cose sembrano essere cambiate, la sua abitazione, i locali che frequenta, il suo atteggiamento amichevole nella ricerca del contatto con la gente per strada. A quanto pare il diplomatico americano, numero due dell'Unmik in Kosovo, ma a quanto si dice nei corridoi "quello che comanda davvero", si è rinchiuso nel suo ufficio a lavorare .

Da alcuni giorni è cominciata ufficialmente una battaglia legale contro Schook, personalità fino ad oggi considerata intoccabile in Kosovo, da quando cioè l'Oios (Office of Internal Oversight Services) l'ufficio indipendente dell'Onu incaricato delle verifiche sulle missioni internazionali, ha dato il via ad un'indagine sul suo comportamento sul campo, con accuse di comportamento improprio e, soprattutto, di indebite pressioni riguardo al progetto di costruzione della termocentrale "Kosovo C", un investimento da 3,5 miliardi di dollari.

E' stato lo stesso Schook, in una conferenza stampa, a rendere pubbliche le accuse mosse contro di lui dall'Oios, sottolineando che nessuno lo aveva informato di essere sotto indagine, e che lo stesso numero uno dell'Unmik, il tedesco Joackim Ruecker, è stato tenuto all'oscuro della procedura di controllo. Steven Schook è l'ufficiale Unmik di più alto grado mai messo sotto accusa dall' Oios, in Kosovo, per comportamenti non adeguati.

"Sono accusato di aver dimostrato un comportamento aggressivo nello svolgimento delle mie funzioni, e di aver intrattenuto legami personali impropri con il ministro dell'Energia Ethem Ceku e con l'ex-premier Ramush Haradinaj", ha dichiarato Schook. Haradinaj al momento è accusato di crimini di guerra dal Tribunale internazionale dell'Aja. Schook ha aggiunto di essere stato accusato di aver avuto relazioni sessuali con donne locali e internazionali nel corso della sua missione.

Il regolamento dell'Onu proibisce in maniera esplicita ai membri delle sue missioni di intrattenere relazioni con i locali. "Relazioni di tipo sessuale tra membri delle missioni delle Nazioni Unite e beneficiari dei programmi di assistenza minano la credibilità e l'integrità del lavoro dell'Onu, essendo basate su una dinamica di potere sbilanciata, e quindi sono fortemente scoraggiate", recita una nota ufficiale diramata dal Segretario Generale.

D'altra parte l'esistenza di rapporti di questo tipo, in Kosovo, non è certo una sorpresa. Molti dei membri dell'Unmik sono stati accusati di averne, e la stampa locale ne ha scritto ripetutamente, mettendo l'accento soprattutto sulla diffusa frequentazione dei locali notturni nella regione.

Ma l' accusa più importante è quella legata alla costruzione della termocentrale "Kosovo C". Al momento è in corso una gara d'appalto internazionale al fine di costruire un vero e proprio "gigante" energetico, progetto basato sulle grandi riserve di carbone di cui il Kosovo è ricco.

Il ministro dell'Energia, Ceku, che al momento sta organizzando le procedure per la fase finale della gara d'appalto, sembra essere un entusiasta sostenitore del progetto presentato dal consorzio ceco-statunitense "CEZ/AES Corporation". Schook, americano dal passato militare, è accusato di aver interferito e fatto pressioni sullo steering committee, il comitato che guida le decisioni legate al progetto "Kosovo C", organismo diretto proprio dal ministero dell'Energia.

Steven Schook

L'Ong anti-corruzione di Pristina "Cohu" ha accusato pubblicamente il governo kosovaro di aver agito senza alcuna trasparenza nel corso dell'intera procedura, prendendo posizione contro il comportamento di Schook. "La difesa improntata dal signor Schook all'indagine iniziata contro di lui sembra volersi basare sull'esaltazione di un presunto "senso patriottico". In verità, però, non solo Schook, ma anche il suo amico Ethem Ceku ed il governo del Kosovo si stanno rendendo colpevoli di atti non trasparenti sulla costruzione della termocentrale "Kosovo C", ha dichiarato in una nota "Cohu",

Secondo l' organizzazione, l'Unmik ha ignorato le numerose irregolarità commesse proprio dallo steering committee. Secondo il progetto iniziale la termocentrale avrebbe dovuto produrre 1000 megawatt di energia. Ma, a quanto pare, ora si sta progettando una mega centrale da 2100 megawatt, che sembra pensata per rispondere solo marginalmente alle necessità del Kosovo, che dovrà però pagarne i costi ambientali. Per le organizzazioni ambientaliste, non è esagerato parlare di possibile catastrofe ecologica. La prevista costruzione di "Kosovo C" rappresenta il più grosso investimento infrastrutturale mai fatto nella regione, con un costo previsto che si aggira intorno ai 3,5 miliardi di dollari.

Da parte sua, Steven Schook ha rigettato tutte le accuse rivolte nei suoi confronti. Il portavoce dell' Unmik, Alexander Ivanko ha dichiarato di non sapere se dall' ufficio dell'Oios di New York è stato inviato qualcuno per portate avanti l'indagine in Kosovo, ma altre fonti sostengono di sì. A sua difesa Schook ha portato diversi argomenti. Il primo è che in Kosovo si sarebbe fatto molti amici ma anche molti nemici, visto il suo atteggiamento "non da freddo diplomatico", ma e aperto verso la gente nel Kosovo. "Ho detto chiaramente che rispetto il comportamento di Ramush Haradinaj di fronte al Tribunale dell' Aja" ha detto poi Schook, che secondo lui sarebbe stato messo sotto accusa anche per il suo supporto alla causa dell'indipendenza del Kosovo.