Questa mattina il Kosovo è rimasto senza il suo leader più carismatico. E' morto Ibrahim Rugova protagonista indiscusso degli ultimi 15 anni di questa martoriata Provincia dei Balcani
Questa mattina a Pristina è morto Ibrahim Rugova. Ne ha dato notizia la Televisione del Kosovo. Rugova, nel settembre scorso, aveva rivelato di essere ammalato di tumore ai polmoni. Aveva voluto dirlo di persona, ai cittadini del Kosovo, ribadendo che nonostante la malattia, avrebbe continuato nel proprio impegno per l'indipendenza.
Il capo dell'Assemblea del Kosovo, Nexhat Daci, ha assunto le sue funzioni. Daci resterà in carica fino alle nomina del nuovo presidente da parte dell'Assemblea.
La morte di Rugova arriva in un momento estremamente delicato. Il prossimo 25 gennaio a Vienna si sarebbero infatti dovuti avviare i negoziati sul futuro status della Provincia. Il primo faccia a faccia tra i negoziatori della Serbia e del Kosovo albanese - mediato dall'ONU - sarà però rinviato, con tutta probabilità, agli inizi di febbraio. Lo ha affermato l'inviato speciale delle Nazioni Unite Martti Ahtisaari.
La morte di Rugova è stata accolta in Kosovo con sgomento ma anche con preoccupazione. La sua scomparsa lascia molte incertezze. In questi anni non si è affermato infatti nessun politico in grado di raccogliere un consenso così ampio come quello che vi è stato attorno a Rugova. Lo stesso partito da lui guidato, LDK, è ora più esposto a scissioni. Basti considerare che da quando Rugova ne ha lasciato la presidenza, più di un anno fa, al suo interno non si è riusciti ancora ad accordarsi sul nome di un successore.
Soeren Jessen Petersen, governatore ONU della Provincia ha dichiarato che la morte del Presidente Rugova "giunge in un momento tragico e decisivo per la provincia". Ha poi aggiunto che: "Il modo migliore per onorare la sua memoria è di restare tutti uniti nei prossimi mesi . "Questo è il momento per tutto il popolo e per tutti i leader del Kosovo di dimostrare la maturità che servirà per oggi e per il futuro".
Biografia di Ibrahim Rugova (fonte B92)
Ibrahim Rugova nacque il 2 dicembre 1944 nel villaggio di Crnce, nella municipalità di Istok in Kosovo. Terminò la scuola primaria a Istok e la scuola superiore a Pec. Si laureò nel 1971 e cinque anni più tardi svolse il dottorato in letteratura albanese all'Università di Pristina. Terminò la specializzazione a Parigi presso la Scuola di studi superiori di scienze sociali con Roland Barthes e terminò il dottorato a Pristina nel 1984 con una tesi dal titolo "Orientamenti e premesse della critica letteraria albanese".
Fu redattore della rivista studentesca "Bota e re" (Nuovo mondo) e "Disuria" (sapere), critico letterario, assistente presso l'Istituto di albanologia di Pristina e professore di letteratura.
Entrò sulla scena politica come presidente della Società dei letterati del Kosovo, attorno alla quale si era formato il movimento albanese del Kosovo, e fu uno dei firmatari dell'"Appello dei 215 intellettuali albanesi", i quali nel 1989 si pronunciarono contro l'Emendamento della Costituzione della Serbia, con il quale fu eliminata l'autonomia del Kosovo. Per questo motivo fu escluso dalla Lega dei Comunisti della Jugoslavia, mentre l'opinione pubblica internazionale lo accolse come dissidente e difensore dei diritti umani e politici degli albanesi del Kosovo.
All'inizio del dicembre 1989 Rugova fondò il primo partito politico del Kosovo, la Lega democratica del Kosovo, del quale fu il leader fino al 23 febbraio 2005, giorno in cui si ritirò " a causa dei numerosi impegni assunti come presidente del Kosovo".
Sotto la sua guida il 2 luglio 1990 i delegati albanesi dell'Assemblea del Kosovo adottarono la Dichiarazione costitutiva, con la quale dichiararono il Kosovo una repubblica. Tre giorni più tardi, il Parlamento della Serbia prese la decisione di sciogliere l'Assemblea del Kosovo, dopo di che gli albanesi del Kosovo diedero vita alle istituzioni parallele, comprese le scuole. Nel settembre 1996 Rugova e Milosevic separatamente firmarono un Accordo sulla normalizzazione della continuazione del Kosovo, dopo lunghe mediazioni della associazione cattolica San Egidio, ma non fu mai implementato.
La paziente e impegnata resistenza pacifica al regime di Slobodan Milosevic lungo la via dell'indipendenza del Kosovo furono i punti principali della politica che condusse durante la decennale difficile crisi kosovara, cosa che gli portò l'appellativo di "Gandhi kosovaro".
Rugova è stato membro del team negoziale durante i negoziati serbo-albanesi che si tennero a Rambouillet in Francia, nel febbraio 1999. Il primo mese e mezzo di bombardamenti della NATO sulla FRJ, Rugova lo trascorse agli arresti domiciliari a Pristina sotto la "protezione della polizia serba". In quel periodo Rugova, per circostanze imprecisate, si incontrò con l'allora presidente della FRJ Slobodan Milosevic e davanti alle telecamere della RTV Serbia chiese la fine dei bombardamenti, il passaggio ai negoziati politici e l'autonomia del Kosovo nell'ambito della RFJ.
Col beneplacito di Milosevic, e l'intercessione straniera, il 5 maggio 1999 con un aereo del governo italiano fu trasferito a Roma, e alcuni giorni dopo con la famiglia arrivò in Germania e rimase all'estero fino al ritorno in Kosovo, il 30 luglio dello steso anno.
Alle elezioni comunali, il 17 novembre 2001, il suo partito ottenne il maggior numero di deputati e a lui diedero il posto di presidente del parlamento kosovaro e presidente del Kosovo.
Come presidente del Kosovo Rugova fu eletto il 4 marzo 2002, al quarto turno, dopo che i tre maggiori partiti albanesi, dopo tre tentativi non riusciti, raggiunsero un accordo sull'elezione del presidente e del premier.
Di nuovo come presidente del Kosovo (con un mandato di tre anni) fu eletto il 3 dicembre 2004, dopo le elezioni parlamentari in Kosovo nell'ottobre dello steso anno, alle quali il suo partito LDK ottenne il maggior numero di deputati.
Ha pubblicato parecchi libri di teoria della letteratura, della storia e della critica. Vinse numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio per la pace e la libertà nel 1995 dalla Fondazione danese PL-Fonden, il Premio Saharov del Parlamento europeo nel 1998, il Premio per la tolleranza nel 1999 della città tedesca Munster, il riconoscimento del Comitato della città di New York "per l'insegnamento e il rispetto dei principi della democrazia" (novembre 2005).
Fu nominato senatore onorario d'Europa a Antwerpen il 1 febbraio 2004, riconoscimento che il Senato europeo conferisce alle personalità politiche europee per meriti nella democrazia, nella pace, nella scienza e nell'ambito dei diritti umani in Europa. Fu proclamata dottore honoris causa presso l'Università di Tirana il 9 settembre 2004.
Cittadino onorario di Venezia, Milano e Brescia. Dietro di sé ha lasciato la moglie Fana, i figli Mendini e Uka e la figlia Teuta.
Gli articoli di OB:
La malattia di Rugova, di Alma Lama