Vince il partito di Rugova che raggiunge quasi il 50% dei consensi. Partecipano numerosi anche i serbi, il loro partito Povrtak (ritorno) è la terza forza politica della regione.
Si è conclusa la tornata elettorale in Kossovo all'insegna della tranquillità e della correttezza, come confermato sia dai leader politici locali che dai rappresentati dell'OSCE che hanno organizzato e sorvegliato le elezioni.
I dati ufficiali, ma ancora preliminari, vedono in testa con il 46.29% il partito di Ibrahim Rugova, Lega Democratica del Kossovo, al secondo posto il PDK (Partito democratico del Kossovo) di Hashim Thaci con il 25.54% e al terzo posto la coalizione serba "Povratak" con il 10.96%. La Alleanza per il futuro del Kossovo di Ramush Haradinaj, terzo partito albanese in ordine di grandezza si è aggiudicato il 7.82%. Queste percentuali ancora provvisorie, le definitive saranno disponibili nel prossimo week-end, testimoniano la partecipazione alle prime elezioni politiche generali del Kossovo di circa il 60% degli aventi diritto al voto.
Sempre in via preliminare i 120 posti del futuro parlamento kossovaro, dovrebbero venire così distribuiti: circa 22 posti alla coalizione serba Povratak, 47 posti alla Lega Democratica del Kossovo di Rugova, 27 posti al Partito Democratico del Kossovo di Thaci, 8 posti all'Alleanza per il futuro del Kossovo di Haradinaj, mentre i partiti bosgnacchi hanno conquistato 4 posti; infine i 12 posti rimanenti dei 120 a disposizione saranno distribuiti tra le rappresentanze dei partiti non albanesi e non serbi.
Soddisfazione per la conduzione delle elezioni e per i risultati è stata espressa dal presidente della FRJ, Vojislav Kostunica, così come dal ministro della giustizia e presidente del Partito democristiano, Vladan Batic. Quest'ultimo ha dichiarato inoltre che si sarebbe potuto raggiungere un migliore risultato se i serbi non avessero promosso una campagna anti-elezioni.
Nel frattempo i rappresentati europei fanno sapere che queste elezioni non sentenziano affatto l'indipendenza del Kossovo, cosa invece che il leader democratico Rugova, si è precipitato a dichiarare alla stampa, ma hanno semplicemente affermato che lo status della regione si dovrà risolvere all'interno del quadro della risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. "Il problema a questo riguardo è che Rugova parla due linguaggi, uno per la comunità internazionale e uno per l'uso locale. Per noi lui indossa l'abito della moderazione, ma le sue dichiarazioni per la stampa sono più fanatiche di quelle dei radicali", commenta un diplomatico europeo.