Jo Trutschler era direttore per conto dell'UNMIK della centrale elettrica KEK. Ora è in un carcere di Bochum, Germania. E' accusato di aver sottratto alle casse dell'amministrazione internazionale milioni di euro. Un articolo IWPR.
Un ex funzionario dell'UNMIK è stato arrestato dalla polizia tedesca in connessione alla sparizione di milioni di euro di aiuti destinati alla ricostruzione del Kossovo.
Bernd Bieniossek, portavoce del procuratore di stato della città di Bochum, ha dichiarato ad IWPR che Jo Trutschler, cittadino tedesco che ha diretto la centrale elettrica kossovara KEK, era stato arrestato il 4 dicembre scorso.
Trutschler viene accusato di essersi appropriato di 4,5 milioni di euro messi a disposizione da donatori internazionali per la restrutturazione del sistema energetico kossovaro.
Si tratta del primo arresto di un ex funzionario dell'amministrazione internazionale del Kossovo. Nonostante non sia stata formulata ancora alcuna accusa specifica nei suoi confronti è in atto un'indagine che dovrebbe durare per i prossimi due mesi.
Il caso è visto in Kossovo come il maggiore esempio di malversazione di fondi internazionali dalla fine del conflitto del 1999 quando le Nazioni Unite hanno sostituito le autorità serbe nell'amministrazione della regione.
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L'arresto è stato preceduto da un'investigazione da parte dell'ufficio dell'UE anti-corruzione, OLAF, che poi ha passato le informazioni raccolte alle autorità tedesche. L'UE è direttamente coinvolta nella vicenda avendo donato la maggior parte dei fondi poi spariti.
I fondi sono spariti nel 2001 quando il Kossovo attraversava una profonda crisi energetica. Lo scandalo poi è emerso nell'aprile di quest'anno. Ed è stato uno shock per i due milioni di abitanti del protettorato. La popolazione era infatti incredula che i due impianti di produzione di energia elettrica della provincia, conosciuti sotto il nome di Kosova A e Kosova B, non fossero in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini nonostante i 130 milioni di euro investiti dall'UE per la loro ristrutturazione.
E la frode è poi emersa quando le autorità provinciali hanno tentato di coprire il deficit energetico importando energia dalla vicina Bulgaria. Ma parte di questa energia venne venduta alla Serbia ed i profitti vennero depositati in conti bancari a Gibilterra.
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Trutschler diede le dimissioni in febbraio, due mesi prima che scoppiasse il secondo scandalo riguardante la KEK, citando motivi di salute a giustificazione della sua partenza.
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Ora i fondi trafugati stanno facendo lentamente ritorno in Kossovo da Gibilterra. Circa 3,5 milioni di euro sono di nuovo nelle casse dell'amministrazione internazionale. Il restante dovrebbe ritornare nei prossimi giorni.
Intanto il Kossovo continua a soffrire di mancanza di energia. I blackout elettrici sono appuntamenti quotidiani.
Adriatik Kelmendi e Astrit Gashi - IWPR
traduzione a cura dell'Osservatorio sui Balcani